robot-killer
(robot killer), s. m. inv. Automa progettato per identificare possibili minacce e annientarle.
• [tit.] Una coscienza etica per i robot killer (Corriere della sera, 19 febbraio 2010, p. 53) • «Tutto quello che vediamo è fatto di atomi, ma possiamo immaginare di rimpiazzare gli atomi con chip microscopici. Riprogrammandoli, li si può indurre ad organizzarsi in modo che un oggetto solido si dissolva in milioni di chip minuscoli, capaci di muoversi e ridisporsi formando un oggetto del tutto diverso. Agendo sulle cariche elettriche che si attraggono e tengono insieme questi chip, ogni oggetto solido potrà essere trasformato in qualsiasi altro oggetto. È una tecnologia che fa venire in mente il robot killer di Terminator 2» (Michio Kaku intervistato da Giuliano Aluffi, Repubblica, 28 febbraio 2012, p. 61, Cultura) • Ogni volta che si abbassa il limite della liceità morale, il passo verso armi «autonome» è breve. Con tutti gli interrogativi che ne conseguono, umani e tecnici. Come controllare i robot-killer se i mezzi informatici che li innervano diventano sempre più sofisticati e meno gestibili? (Francesco Palmas, Avvenire, 10 luglio 2016, p. 5, Primo piano).
- Composto dal s. m. inv. robot, di origine ceca, e dal s. m. inv. killer, di origine ingl.
- Già attestato nell’Unità del 20 dicembre 1986, p.14, Cultura Spettacoli (Michele Anselmi).