Chimico fisico statunitense (Newburyport, Massachusetts, 1896 - Arlington, Virginia, 1986). A partire dallo studio degli spettri di molecole biatomiche elaborò il concetto di orbitale molecolare, decisivo per la teoria quantistica del legame chimico. Elaborò una scala quantitativa dell'elettronegatività degli elementi e applicò la meccanica quantistica alle reazioni acido-base di Lewis. Nel 1966 ha ricevuto il premio Nobel per la chimica.
Laureatosi al MIT (Massachusetts institute of tecnology) nel 1917, conseguì il Ph.D. presso l'univ. di Chicago nel 1921. Prof. alla New York University (1926-28) e all'univ. di Chicago (1931-61), nel 1936 divenne membro dell' American academy of arts and science. Tra i numerosi riconoscimenti, si ricordano le lauree honoris causa ricevute da prestigiose unviersità di tutto il mondo.
Le sue ricerche più importanti sono quelle riguardanti gli spettri di molecole biatomiche, che lo hanno condotto a sviluppare una teoria degli stati elettronici delle molecole basata sull'assunzione che gli atomi, al momento in cui si uniscono a formare una molecola, possano perdere la propria configurazione elettronica e gli elettroni entrino a far parte della molecola nel suo complesso. M. ha descritto la nuova configurazione sulla base degli orbitali molecolari (analoghi a quelli atomici, occupati dagli elettroni attorno ai singoli nuclei). M. ha potuto stabilire la forma degli orbitali di numerose molecole; dallo studio degli spettri molecolari ha ricavato le energie relative degli orbitali e dalle combinazioni lineari dei vari orbitali atomici ha tratto indicazioni sulle energie di legame della molecola. L'applicazione del concetto di orbitale molecolare ai problemi chimici gli ha consentito, fra l'altro, di valutare il carattere ionico di un legame, di dare un'espressione quantitativa dell'elettronegatività assoluta (cioè dell'elettroaffinità) di un atomo e di esprimere una correlazione fra forma degli orbitali molecolari e momento dipolare delle molecole.