RITORCITURA
(XXIX, p. 467)
Nell'industria tessile è un procedimento consistente nella riunione, mediante torsione, di due o più filati singoli in modo da formare un unico filato, appunto il cosiddetto ritorto; il termine r. può però anche indicare una seconda torsione, o rinforzo di torsione, di filati semplici. Essendo in via di abbandono la r. ad anello (su ritorcitoi che essenzialmente possono ricondursi a filatoi ring senza treno di stiro), oggi il sistema più diffuso è quello cosiddetto ''a doppia torsione''. Il principio della doppia torsione può essere compreso facilmente se s'immagina di ripiegare un filo a U (fig. 1A), tenendone fermo un capo al centro a, e facendo percorrere all'altro capo b una circonferenza senza variare il suo orientamento; per una rotazione di mezzo giro il filo subisce mezzo giro di torsione nel tratto il cui capo è fissato al centro della circonferenza, e un secondo mezzo giro di torsione nel tratto che percorre la circonferenza stessa (fig. 1B). Il filo riceve quindi complessivamente un giro di torsione per una rotazione di mezzo giro e una doppia torsione a ogni giro completo di rotazione (fig. 1C). Ciò premesso, lo schema di funzionamento di un ritorcitoio a doppia torsione è riportato in fig. 2: la rocca di alimentazione a è posta nel contenitore b e il filato binato viene svolto dal guidafilo c, entra poi nel fuso cavo d, per uscirne infine dal foro e, praticato lateralmente sul piatto rotante, e guadagnare la parte superiore della macchina dove si avvolge la rocca f di ritorto in formazione attraverso il guidafilo g. Durante il tragitto il filato si trova a passare attraverso due zone ricettive di torsione: la prima nel percorso discendente del filato all'interno del fuso cavo, la seconda nel percorso ascendente fra foro d'uscita e guidafilo superiore.
Rispetto al ritorcitoio ad anello i vantaggi principali del ritorcitoio a doppia torsione consistono nella ben più elevata produttività per unità di r. e per ora/addetto, nonché nell'assai maggiorata dimensione della confezione in uscita, che è passata da poche centinaia di grammi a qualche chilogrammo.
Negli anni Novanta è stato presentato il ritorcitoio a tripla torsione, in cui il filato riceve tre giri di torsione per ogni giro del piatto o disco rotante. Il miglioramento sostanziale rispetto al ritorcitoio classico a doppia torsione consiste nel fatto che il cilindro contenente la rocca di binato, anziché rimanere fermo, ruota alla stessa velocità angolare, ma in senso opposto al disco.