risparmio gestito
Complesso dei r. dei cittadini amministrati da società specializzate nella realizzazione di investimenti ad alta efficienza nella combinazione di rendimento e rischiosità. Il r. g. ha una lunga tradizione nei Paesi anglosassoni, ma si è poi largamente diffuso su scala mondiale, e quindi anche in Italia, a partire dalla seconda metà degli anni 1980. Tipici gestori professionali di r. collettivo sono i fondi comuni di investimento (➔ fondo comune di investimento), i fondi pensione (➔ fondo pensione), e le SICAV (➔). A questi si aggiungono le Società di Gestione del Risparmio (➔ SGR), che possono anche essere autorizzate a una gestione collettiva del risparmio. Gestioni individuali sono invece realizzate dalle Società di Gestione di Patrimoni (SGP), dalle Società di Intermediazione Mobiliare (➔ SIM) e dalle imprese di assicurazioni (➔ assicurazione p). In Italia la materia è stata regolata originariamente dalla l. 77/1983, istitutiva dei fondi comuni di investimento, cui si sono aggiunti nel tempo vari provvedimenti specifici relativi agli altri intermediari finanziari abilitati alla gestione del risparmio. Successivamente, con un provvedimento organico, il Testo Unico in materia di Intermediazione Finanziaria (TUIF), emanato con d. legisl. 58/1998 e aggiornato più volte negli anni, si è precisato il quadro di riferimento. Secondo il documento di sintesi a cura dell’Assogestioni (associazione di categoria delle SGR), nel terzo trimestre 2011 il patrimonio gestito complessivamente ammontava a circa 950 miliardi di euro e registrava una flessione di circa 7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dovuta in gran parte all’andamento negativo dei rendimenti periodali sul mercato finanziario, ma anche al pesante calo della raccolta del risparmio.