RIPOLL (A. T., 41-42)
Cittadina della Catalogna, in provìncia di Gerona, con 7263 ab. (1931), situata a 676 m. s. m. nella valle del Ter, dove in questo confluisce il fiume Fresser. Vi passa la ferrovia internazionale Barcellona-Puigcerdá-Tolosa. È celebre per il monastero benedettino di Santa Maria, la fondazione del quale, in un luogo dove già anteriormente esisteva un santuario della Madonna, si fa risalire al conte Wifredo (morto nell'898), capostipite della dinastia catalana. La consacrazione della prima basilica storica fu nell'888. Il rapido progresso della nuova casa benedettina spiega le consacrazioni di successive basiliche (nel 935, 977 e 1032), l'ultima innalzata dall'insigne abate Oliva (1002-1046) pronipote di Wifredo. Il monastero, legato intimamente alle origini della Catalogna, fu sino dal principio importante centro di cultura, che precede d'un secolo e mezzo la Scuola di Toledo: scuola di musica, di poesia, di scienza, scriptorium che irradia sapere in tutta la "Marca Hispanica" ed oltre; culla della storiografia ufficiale catalana con i Gesta Comitum Barcinonensium. I conti di Barcellona ebbero in quel monastero il loro pantheon. L'attività costruttiva e artistica degli abati di Ripoll culmina quando nel sec. XII è aggiunto al tempio oliviano il grandioso portale. Unitesi la Catalogna e l'Aragona, Ripoll, soppiantato da altri monasteri (specie Poblet), decade. Nel secolo XV se ne stacca il priorato di Montserrat che diventa abbazia. Nel 1428 un terremoto danneggia la vasta chiesa romanica. Altre tristi vicende ebbe a soffrire fino al 1835, anno in cui il monastero fu saccheggiato e bruciato. Falliti i tentativi di restauro degli anni successivi, nel 1886 mons. Morgades vescovo di Vich, secondato da tutto il paese, iniziava l'opera ingente di ripristinare la basilica romanica ed il bel chiostro. La moderna consacrazione ebbe luogo nel 1893. Parte dei libri dell'antica biblioteca è nell'archivio della corona d'Aragona, a Barcellona.
La chiesa è a croce latina con cinque navate, divise da pilastri e colonne, e sette absidi aderenti al transetto; è opera grandiosa, ispirata in certo modo alle tradizioni delle grandi basiliche cristiane. La facciata fu ritenuta della prima metà del sec. XI, contemporanea dell'abate Oliva e lavoro di un monaco tedesco chiamato Arnaldo de Walter, sotto influenza lombarda; ma il Pijoán dimostrò che fonte dell'iconografia delle sue sculture furono le bibbie miniate catalane del sec. XI, e il Dieulafoy, il Puig, i Cadafalch e il Serrano-Fatigati la credono della prima metà del sec. XII. È formata da una parete di 10 metri di lunghezza, che nel mezzo ha un ampio portale a tutto sesto: è tutta istoriata in sette zone con rappresentazioni dell'Antico e del Nuovo Testamento, di Evangelisti, di angeli, ecc. Nel chiostro si distinguono due epoche ben differenti: l'ala presso alla basilica appartiene al periodo romanico e gli altri tre lati furono eseguiti di mano in mano che si avanzava l'arte gotica. Il terremoto del 1428 fece crollare la vòlta della navata centrale e la cupola della chiesa; ma pochi anni appresso la costruzione fu riparata e coperta alla maniera gotica; poi fu soggetta a ripetute mutilazioni, che culminarono con quella subita nel 1826-1830 nel gusto neoclassico allora prevalente. I lavori dell'ultimo restauro furono diretti dall'architetto E. Rogent. Il nuovo baldacchino, opera di Joan Rubió, è decorato con composizioni del pittore Joan Llimona.
Bibl.: P. de Marca, Marca Hispanica, Parigi 1688, passim; J. Villaneuva, Viaje literario a las iglesias de España, VIII, Valencia 1821, pp. 1-60, 209-236; J. M. Pellicer y Pagés, Santa Maria del Monasterio de Ripoll, Mataró 1888; J. Gudiol, Iconografía de la Portalada de Ripoll, Vich 1902; R. Beer, Die Handschriften des Klosters Santa Maria de Ripoll, in Sitzungsberichte der k. Akad. der Wiss. in Wien (phil.-hist. Klasse), 1907, 1908; J. Puig i Cadafalch, A. de Falguera, J. Goday i casals, La Arquitectura Románica a Catalunya, Barcellona, II (1911), pp. 153-162, ecc., III (1918), pp. 815-848, ecc.; M. Dieulafoy, Espagne et Portugal, Parigi 1913; W. Neuss, Die katalanische Bibelillustration, Berlino 1922; L. Nicolau d'Olwer, l'Escola poética de Ripoll en els segles X-XIII, in Anuari de l'Institut d'Estudis Catalans, VI (1915-20), Barcellona 1923; A. Kingsley Porter, Romanesque Sculpture of the Pilgrimage Roads, Boston 1923; J. Millàs Vallicrosa, Assaig d'história de les idees fisiques i matem. a la Catalunya medieval, Barcellona, I (1931), passim; E. Junyent, La basilica de Santa Maria del Monestir de Ripoll, 1032-1932, Ripoll. 1932.