riminizzazione
s. f. (spreg.) Il dilagare di un modello chiassoso e deturpante, nel quale frotte di turisti si affollano in piacevoli luoghi di villeggiatura.
• Mondello (o, meglio, la società che gestisce la spiaggia) si rifà il trucco, tendendo a una sorta di «riminizzazione», una specie di svecchiamento delle pratiche d’uso progettate a menadito dal marketing. Il mare, per esempio, non è più un elemento della natura da contemplare o dove rinfrescarsi con una nuotata, ma con la distesa di sabbia diventa spazio aperto dove fare qualcosa: e lì balli di gruppo, acquagym, musica assordante e dj spiritoso, assolati tornei di pallavolo che sembra di essere a un villaggio turistico. (Gianfranco Marrone, Repubblica, 18 agosto 2010, Palermo, p. XIV) • Sei turisti sono morti ieri notte in val di Fiemme e altri due sono feriti gravi; sono morti in vacanza, nel corso di un’escursione che doveva essere spensierata e, perciò, ogni parola rischia di essere eccessiva, fuori luogo, forse anche per qualcuno inaccettabile. E tuttavia, purtroppo, il concetto va suggerito e pronunciata la parola. Si chiama riminizzazione della montagna, ed è stata inventata da un albergatore della vicina val Badia che la montagna la ama moltissimo e da molti anni combatte per difenderla e per trovare adepti della sua difficile battaglia. (Isabella Bossi Fedrigotti, Corriere della sera, 6 gennaio 2013, p. 18, Cronache).
- Derivato dal nome proprio Rimini con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
- Già attestato nella Stampa Sera del 15 settembre 1986, p. 9, Interno (Giovanni Bechelloni).