(o Riff) Regione montuosa del Marocco mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra alla valle del Moulouya, nettamente delimitata a S dal corridoio Fès-Taza-Oujda. Si tratta di catene arcuate, con la concavità rivolta al Mediterraneo, che si sviluppano per circa 250 km con una larghezza media di circa 100 km. Il R. presenta una forma asimmetrica: a N le catene scendono ripide sul Mediterraneo, incise da brevi torrenti in gole anguste e profonde; a S invece le catene declinano più dolcemente e sono talora orlate da più bassi rilievi designati col nome di Pre-R.; le acque sono in massima parte convogliate al bacino del Sebou. Vi sono anche notevoli differenze climatiche. Il R. occidentale è sottoposto al regime dei venti atlantici; la pioggia vi raggiunge 800 mm annui; le regioni basse sono ben coltivate (con prevalenza di colture arboree di tipo mediterraneo) e abitate. Invece nel R. orientale, se si eccettua la cimosa costiera, non cadono annualmente più di 300-400 mm di pioggia; la foresta cede alla macchia e nelle regioni più riparate dai venti compare già la steppa. Sola città nell’interno è Tétouan, sulla costa sono Ceuta e Melilla.
Le popolazioni che abitano il R. sono nella quasi totalità di stirpe berbera e parecchie di esse hanno conservato la loro lingua nazionale, il berbero; altre si sono arabizzate. L’area berbera del R. costituisce uno dei grandi blocchi di parlata berbera del Marocco e si estende a NE fra il confine algerino e la regione di Gomara. Fra le popolazioni di lingua berbera sono i Benī Iznāsen, i Kebdāna, i Meṭālsa. A ovest di questo primo gruppo i Benī Sa‛īd, i Benī Tūzīn, i Beqqōya ecc. Tutte le società menzionate denominano sé stesse Imāzīghen e chiamano la loro lingua tamāzīkht, che all’analisi glottologica risulta affine alla zenātiyya, cioè al berbero dei Zenāta. A sud-ovest si trova la confederazione dei Ṣanhāgia, una parte dei quali usa ancora un dialetto berbero che sembra avvicinarsi al berbero del Medio Atlante.
La penetrazione spagnola nel R. ebbe inizio nel 1490 con la conquista di Melilla, ma la sua occupazione definitiva fu completata solo nel Novecento con la campagna del Rif: nel 1920 l’Alto commissario spagnolo in Marocco, D. Berenguer, tentando di occupare la zona assegnata alla Spagna dalla convenzione di Fès del 1912, si scontrò con la resistenza delle popolazioni del R., già ribellatesi sotto la guida di ‛Abd el-Krīm. Sconfitti gli Spagnoli, ‛Abd el-Krīm mirò a creare uno Stato indipendente nel Marocco occidentale, attaccando anche i possedimenti francesi (1925). Francia e Spagna si accordarono allora per un’azione militare coordinata e nel giugno 1926 si ebbe la resa di ‛Abd el-Krīm e la definitiva sottomissione del Rif.