RICKETTSIE
. Piccoli microrganismi similbatterici, gram-negativi, di forma varia da coccoide a bacillare con diametro medio di 0,5 micron. Sono agevolmente colorabili con il Giemsa; con questa colorazione appaiono come coccobacilli di colore rossoviolaceo, con la parte centrale più intensamente colorata e la periferica sfumata o come bastoncelli a colorazione bipolare. Sono spesso riuniti a coppie o in ammassi.
Ancora non è possibile definire esattamente questo gruppo di microrganismi, i quali hanno una posizione intermedia tra i batterî e i virus, presentando alcune proprietà caratteristiche sia degli uni, sia degli altri. Come i comuni batterî le rickettsie sono visibili con i normali microscopî e non attraversano le candele da filtro; come gli ultravirus non sviluppano sugli ordinarî terreni di coltura e si moltiplicano nell'interno delle cellule. Anche questi caratteri non sono per altro assoluti, poiché la R. burneti può attraversare i comuni filtri, ciò che le ha valso la denominazione di R. diaporica, e altre rickettsie come la R. quintana e la R. pediculi, che si trovano nel tubo digerente dei pidocchi, sono di solito extracellulari.
Ospiti naturali del tubo intestinale di alcuni artropodi, le rickettsie possono parassitare gli animali superiori. Tra gli animali di laboratorio in modo speciale la cavia è recettiva alle rickettsie. Alcune specie sono patogene per l'uomo, al quale sono inoculate dalla puntura di insetti trasmettitori (pidocchio, pulce, zecche, acari).
La più nota tra le rickettsie (patogene) è la R. prowazeki, agente eziologico del tifo esantematico; insetto trasmettitore è il pidocchio. Altre rickettsie patogene per l'uomo sono: R. mooseri, agente causale del tifo murino; insetto trasmettitore è la pulce; serbatoio di virus il ratto, dal quale, con l'intermediario della pulce, la rickettsia giunge all'uomo. R. rickettsi, scoperta nel 1909 da Hito Ricketts e denominata in un primo tempo Dermacentroxenus rickettsi da Wolbach, oggi definitivamente riconosciuta come appartenente al gruppo delle rickettsie; è l'agente eziologico della febbre maculosa delle Montagne Rocciose (v. febbre maculosa, XIV, p. 924). Insetti trasmettitori sono le zecche: Dermacentor andersoni e Dermacentor variabilis. Serbatoi naturali di virus sono il cane, la pecora e varî roditori. Rickettsia nipponica (= R. tsutsugamushi, R. akamushi, R. orientalis) causa la febbre fluviale del Giappone o tsutsugamushi. La trasmissione della rickettsia all'uomo avviene per mezzo della larva di un acaro, Thrombicula akamushi. Serbatoio del virus è un topo campagnolo: Microtus montebelloi. Rickettsia burneti (= R. diaporica) è l'agente eziologico della febbre del Queensland o febbre "Q" (v. in questa App.). Sembra che possa venir trasmessa all'uomo da alcune zecche. R. quintana (= R. wolhynica) agente della febbre quintana, malattia osservata durante la prima Guerra mondiale e denominata febbre delle trincee o febbre di volinia. È trasmessa dal pidocchio (v. trincee, febbre delle, XXXIV, p. 349). Come risulta da questa enumerazione, le rickettsie sono gli agenti eziologici di numerose malattie, globalmente indicate col termine di rickettsiosi. Di queste la più importante per diffusione e gravità è il tifo esantematico. A parte la R. quintana, sulla quale esiste una documentazione sperimentale insufficiente, tutte le altre rickettsie patogene per l'uomo possono riunirsi in quattro gruppi fondamentali: 1) gruppo del tifo esantematico, cui appartengono R. prowazeki e R. mooseri; 2) gruppo delle febbri eruttive con R. rickettsi; 3) gruppo della febbre fluviale con R. nipponica; 4) gruppo della febbre "Q" con R. burneti.
Oltre alle rickettsie ora citate ve ne sono ancora altre patogene per l'uomo, che debbono essere considerate come semplici varietà delle specie fondamentali surriferite. Esiste poi una specie: R. ruminantium patogena per i bovini. Sono state inoltre osservate in varî insetti circa 40 altre specie non patogene per i mammiferi o di dubbia patogenicità.
Per la coltura delle rickettsie è necessaria la presenza di cellule viventi; questi microrganismi si sviluppano bene su colture di tessuti, su membrana corioallantoidea o nel sacco del tuorlo di embrione di pollo. Sono distrutte facilmente da calore, essiccamento e da disinfettanti.
La struttura antigenica delle rickettsie è stata oggetto di studî tuttora in evoluzione. Basti ricordare che alcune rickettsie, e in particolare la R. prowazeki, posseggono un antigene in comune con il Proteus X19 onde la presenza nel siero di malati di tifo esantematico e di alcune altre rickettsiosi di agglutinine non soltanto per le rickettsie causali, ma anche per il Proteus X19: questa reazione di agglutinazione viene utilizzata a scopo diagnostico.
La lotta contro le rickettsie patogene si compie mediante misure profilattiche volte alla distruzione degli insetti vettori e all'isolamento degli individui colpiti e, del tutto recentemente, anche con mezzi curativi specifici, poiché è stata dimostrata l'efficacia terapeutica dell'acido paraminobenzoico (v. vitamine, in questa App.) in alcune rickettsiosi.