Filosofo e psicologo statunitense (New York 1842 - Chocorua, New Hampshire, 1910), fratello di Henry. Dopo aver studiato negli USA e in Europa, iniziò (1872) la sua carriera come "Instructor in physiology" [...] (post., 1912). Le Letters di J. sono state pubblicate dal figlio Henry (2 voll., 1920); gli scritti di parapsicologia e metapsichica sono stati raccolti e editi postumi da G. Murphy e R. O. Ballou (1960) con il titolo W. James on psychical research. ...
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Murray, Bill (propr. WilliamJames). ‒ Attore cinematografico e televisivo statunitense (n. a Wilmette, Illinois, 1950). Dopo gli studi presso i gesuiti e l'espulsione dal college, fu tra i protagonisti [...] della serie televisiva 'di culto' Saturday night live insieme a John Belushi e D. Aykroyd, e si affermò inizialmente nel cinema in quel filone caratterizzato dalla contaminazione dei generi e dalla loro ...
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Filosofo (Bautzen 1817 - Berlino 1881). Tentò di raggiungere una conciliazione tra i principi dell'idealismo e quelli della scienza meccanicistica, sostenendo che i meccanismi di causa-effetto che governano [...] Stati Uniti), sia ricerche e teorizzazioni volte a costituire una psicologia come scienza autonoma (WilliamJames negli Stati Uniti, James Ward in Inghilterra). Il tentativo di conciliare meccanicismo e teleologia trovò poi un terreno favorevole ...
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Filosofo (Poultney, Vermont, 1876 - Cambridge, Massachusetts, 1957), discepolo di W. James alla Harvard Univ. (1896), dove insegnò poi (1913-1946) filosofia. Noto soprattutto come uno degli iniziatori [...] economy (1909); Present philosophical tendencies (1912); The philosophies of the recent past (1926); The general theory of value (1926); The thought and character of WilliamJames (2 voll., 1935); Realms of value (1954); The humanity of man (1956). ...
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Filosofo (Montclair 1864 - Ann Arbor 1927). Studiò in Germania presso le univ. di Gottinga, Berlino, Heidelberg; fu poi prof. alla facoltà di filosofia dell'univ. del Michigan. Interpretando piuttosto [...] il bene e il male dal punto di vista della ragione universale. Contro la "volontà di credere" di WilliamJames sostenne la funzione positiva del dubbio e della critica. In politica fu fautore di idee liberali. Opere principali: Citizenship ...
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Chirurgo statunitense (Rochester, Minnesota, 1865 - Chicago 1939). Fondò, assieme al fratello WilliamJames (v.), nel 1915, la Mayo Foundation for medical education and research, ove insegnò chirurgia. [...] Fu chirurgo di grande abilità; i suoi lavori scientifici riguardano particolarmente la chirurgia del fegato e delle vie biliari, della tiroide, delle paratiroidi, dello stomaco e dell'intestino ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Gentile
Biagio de Giovanni
Giovanni Gentile, filosofo fra i massimi del Novecento europeo, unì all’elaborazione costante del suo pensiero una vocazione di riformatore politico-religioso, e [...] consueto, che appariva esaurito. I nomi, tanti: Henri-Louis Bergson, Maurice Blondel, Étienne-Émile-Marie Boutroux, WilliamJames, Dilthey, Wilhelm Windelband, Heinrich Rickert, Georg Simmel, per ricordarne qualcuno.
I primi scambi di lettere fra ...
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BERENSON, Bernard (Bernhard fino al 1914)
John Pope-Hennessy
Figlio di Albert Valvrojenski (che prese il cognome Berenson quando emigrò negli Stati Uniti) e di Judith Mickleshanski, ambedue ebrei, nacque [...] influsso di W. H. Pater e J. A. Simonds) provò scarsa simpatia. Più congeniale gli fu l'incontro con il filosofo WilliamJames, cui si deve in gran parte l'interesse che il B. ebbe in seguito per l'aspetto psicologico della creazione artistica nonché ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini
Emma Giammattei
A quale titolo si possano comprendere tra i filosofi del Novecento personalità intellettuali versatili ed elusive come Giovanni Papini e Giuseppe [...] intrecciato. Sul «Leonardo» Papini, con lo pseudonimo di Gianfalco, si afferma come il portavoce del pragmatismo di WilliamJames, in una particolare versione ‘magica’ e con connotazioni ‘mefistofeliche’ (G. Papini, L’altra metà. Saggio di filosofia ...
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Istinto
Luciano Mecacci
Introduzione
Il termine 'istinto' - come indica l'etimologia stessa (il termine latino instinctus deriva da instinguere, incitare) - è usato nel linguaggio ordinario per indicare [...] per indicare l'istinto, termine che avrà un'accezione ben diversa nella teoria di Freud (v. § 2d).
Riflessi e istinti
WilliamJames definì l'istinto come "la facoltà di agire in modo tale da produrre certi fini, senza preveggenza dei fini, e senza ...
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