Virologo cecoslovacco (n. Jablonec 1913 - m. 1998), dal 1953 è stato direttore dell'istituto di virologia della Slovenská Akadémia Vied di Bratislava e professore di virologia all'università Komenský della [...] stessa città. Si è occupato in particolar modo del virus dell'influenza A1 e di quello dell'encefalite, mettendo a punto strumenti per il controllo e la diagnosi delle infezioni virali nell'uomo. ...
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Botanica statunitense d'origine russa (Ekaterinoslav, Ucraina, 1898 - Santa Barbara 1997); emigrata negli USA, insegnò all'univ. di California. Membro della U. S. National academy of sciences (dal 1957). [...] Le sue ricerche si rivolsero soprattutto agli effetti provocati dai virus sulle piante, a livello istologico e citologico. In relazione a queste sue ricerche, approfondì molto le conoscenze sul tessuto floematico (libro). Tra le sue opere: Plant ...
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Maria Giovanna Luini
Alessandra Biffi
Una vita dedicata ai bambini
Studiando le malattie genetiche dei bambini è riuscita a riparare danni del DNA con un metodo del tutto innovativo: nelle cellule staminali [...] dei pazienti si introducono geni sani attraverso il virus (modificato) dell’HIV, che diventa un benefico ‘cavallo di Troia’ prima di Biffi con il suo gruppo ha scelto nientemeno che il virus dell’AIDS: HIV, responsabile di una delle malattie più ...
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Botanico e microbiologo russo (Gdov, Pskov, 1864 - Rostov sul Don 1920), dal 1903 prof. all'univ. di Varsavia. Diede importanti contributi allo studio dei fermenti; con numerose esperienze dimostrò che [...] la malattia del tabacco detta mosaico è dovuta a un virus; perciò I. è da considerarsi quale fondatore della virologia, campo nel quale pubblicò numerosi lavori. ...
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Medico (Casciana Alta di Lari 1755 - L'Avana 1816). Dopo essersi recato in Oriente per dedicarsi allo studio della epidemiologia della peste, intraprese esperimenti rivolti alla ricerca della cura e della [...] profilassi della rabbia, riuscendo a ottenere l'attenuazione del virus rabico mescolando saliva di cani idrofobi con succo gastrico di rana. Recatosi poi in Spagna e infine all'Avana per affrontare lo studio della febbre gialla, morì in seguito ad ...
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Medico polacco (Białystok 1906 - Washington 1993), naturalizzato statunitense. Laureatosi alla New York University, lavorò in diversi campi della medicina (batteriologia, anatomia patologica, clinica medica [...] ricerche nel campo della microbiologia generale (meccanismi della resistenza ereditaria e dell'immunità contro i virus; studio dei virus oncogeni, ecc.) e applicata (allestimento di vaccini preventivi e di tecniche diagnostiche per alcune malattie ...
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Fisico e biologo tedesco (Berlino 1906 - Pasadena, California, 1981), naturalizzato americano dal 1945; prof. di biologia al California Institute of Technology di Pasadena. Ha eseguito studî di fisica [...] teorica del nucleo e di biologia, dando inizio alle indagini sulla genetica dei virus con classiche ricerche sul batteriofago, per le quali ha ricevuto nel 1969, con S. Luria e A. Hershey, il premio Nobel per la medicina e la fisiologia. ...
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Virologo statunitense (n. Sacramento 1952). Laureato al California Institute of Technology (Caltech), ha lavorato nella Washington University School of Medicine a St Louis. Docente alla Rockefeller University [...] studi di H.J. Alter e M. Houghton, R. è stato in grado di capire che il virus HCV poteva da solo causare l’epatite C. Scoperte importanti dato che il virus HCV è responsabile di una delle epidemie più vaste al mondo ed è uno dei più trasmissibili tra ...
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Igienista italiano (Monticelli d'Ongina 1862 - Roma 1952); fu professore d'igiene all'università di Sassari (1906-32). Si è dedicato a studî sulla malaria e sugli enzimi; ha legato il suo nome a un efficace [...] vaccino antirabbico, allestito con emulsioni di virus fisso attenuato con acido fenico (vaccino di F.), e a un metodo di profilassi antirabbica basato sull'impiego di un miscuglio di siero e vaccino (sierovaccinazione di Fermi). ...
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Batteriologo (Pretoria 1899 - New Haven, Connecticut, 1972), di famiglia svizzera, membro della Fondazione Rockefeller di New York, dove lavorò nella International health division. Premio Nobel (1951) [...] dei suoi studî sulla febbre gialla; riuscì (1930) a trovare il metodo per produrre lesioni encefalitiche nel topo col virus della febbre gialla e a ottenere un ceppo attenuato, adatto alle prove diagnostiche. In collaborazione con altri riuscì (1936 ...
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virus
vìrus s. m. [dal lat. virus «veleno»], invar. – 1. In biologia, termine con cui si designa un gruppo di organismi, di natura non cellulare e di dimensioni submicroscopiche, incapaci di un metabolismo autonomo e perciò caratterizzati...
vaiolo delle scimmie loc. s.le m. Malattia virale, affine al vaiolo umano, causata dal poxvirus che colpisce animali selvatici (in particolare piccoli roditori e scoiattoli) presenti nelle foreste pluviali africane, che è in grado di trasmettersi...