(lat. Ascanius) Secondo l’Iliade, condottiero dei Misi e dei Frigi dell’Ascania (nell’antica Bitinia). Dopo Omero fu collegato con la leggenda di Enea e con la tradizione della migrazione in Italia: nella [...] versione più famosa, di Virgilio, sarebbe il figlio giovinetto di Enea e di Creusa e con il cognome di Iulo il capostipite della gente Iulia. Morto Enea, avrebbe assunto il regno e, 30 anni dopo la fondazione di Lavinio, fondato Albalonga. Gli ...
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Letterato veneziano (Venezia 1713 - Padova 1786). Tra i principali esponenti dell'Accademia dei Granelleschi, raggiunse grande notorietà nel campo degli studi danteschi con l'opera Giudizio degli antichi [...] poeti sopra la moderna censura di Dante attribuita ingiustamente a Virgilio, cioè la Difesa di Dante (1758), in cui si oppose alla negazione delle Lettere virgiliane di S. Bettinelli, con buon senso, ma generalmente su fondamenti di retorica ...
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Erudito (Cumnock, Scozia, 1655 circa - L'Aia 1730); prof. di diritto a Edimburgo (1698-1710), lasciata la Scozia si stabilì in Olanda; qui pubblicò (1721) un'edizione di Orazio e fu in polemica con R. [...] Bentley; postume le sue edizioni di Virgilio (1743) e di Fedro (1757). ...
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Letterato (Firenze 1776 - ivi 1848); spirito polemico, classicista acceso, sfogò l'astio contro i numerosi detrattori della sua attività d'erudito negli Scherzi in rima e un po' in tutte le sue opere. [...] Tradusse, sempre in versi e talvolta felicemente, Omero, Virgilio, Catullo, Pope, Gray. ...
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VELLUTELLO, Alessandro
Enrico Carrara
Nacque nell'ultimo quarto del sec. XV a Lucca, ma della sua vita non sappiamo altro se non che lavorò per lo stampatore G. A. da Sabbio, di cui curava nel 1534 [...] l'edizione dì Virgilio con il commento di Servio; e nel 1554 quella della Divina Commedia. E siccome amava aggiungere alla dichiarazione dei testi qualche attraente curiosítà editoriale, vi inserì un discorso sulla topografia dell'Inferno; così, ...
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(gr. Γλαῦκος) Mitico pescatore di Antedone in Beozia, figlio del fondatore di quella città, Antedone, e di Alcione (o di Posidone e di una Naiade). Per aver mangiato un’erba portentosa divenne un dio [...] marino, al quale si attribuivano virtù profetiche. Virgilio ne fa il padre della Sibilla Cumana; è ricordato da Dante. In altre versioni è messo in relazione con gli Argonauti e sarebbe stato il costruttore della nave Argo. G. amò invano Scilla e fu ...
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Figura retorica, frequente nella poesia classica, che consiste nell’affermare l’impossibilità che una cosa avvenga, subordinandone l’avverarsi a un altro fatto ritenuto impossibile: Pasceranno prima gli [...] agili cervi nell’etere …che dal mio petto il volto di lui si cancelli (Virgilio). ...
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(gr. Κώκυτος) Uno dei fiumi infernali, secondo gli antichi, menzionato già da Omero; in esso sono immersi, secondo la descrizione del Fedone di Platone, i peccatori comuni. Il suo rapporto con l’Acheronte [...] e il Piriflegetonte è variamente accennato in Omero e in Virgilio. ...
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Filologo classico (Cuneo 1892 - Muzzano 1961), prof. di letteratura latina (dal 1928) nelle univ. di Cagliari, Padova, Bologna e infine Torino; socio nazionale dei Lincei (1954). Autore di importanti studî [...] (Poeti alessandrini, 1916; Giuliano l'Apostata, 1920; Il verbo di Pitagora, 1924; Virgilio minore. Saggio sullo svolgimento della poesia virgiliana, 1933; Orazio, 1937; e una lunga serie di saggi poi raccolti in Scritti minori, 3 voll., 1955-56), di ...
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Erudito (Roma 1776 - ivi 1839); fu tra i fondatori del Giornale arcadico e presidente della Pontificia accademia di archeologia; archeologo, drammaturgo, poeta, celebrò indistintamente sovrani e uomini [...] politici del suo tempo (dal Murat a Carlo Felice); classicista acceso, tradusse con pedantesca fedeltà Tibullo e Virgilio e scrisse una tragedia, Dante a Ravenna (1837). ...
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virgiliano
(non com. vergiliano) agg. [dal lat. Vergilianus]. – Di Virgilio, poeta latino del I sec. a. C., o che è proprio, tipico del suo metodo, del suo stile: l’opera v.; la poesia v.; il poema v., l’Eneide; l’esametro v.; la malinconia...
epanodo
epànodo s. m. [dal lat. tardo epanŏdus, gr. ἐπάνοδος «regressione»]. – Figura retorica, detta con termine lat. regressio, consistente nella ripresa, ampliata con particolari, di una o più parole prima soltanto elencate o accennate;...