Domanda interessante, che mette in gioco la forza illocutiva dell'enunciato prodotto (“penso di accettare”). Qual è il grado della volontà espressa dall'enunciato? Impossibile dirlo in astratto. La forza [...] illocutiva dell'enunciato è espressa dal verbo ...
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Visto che siamo nel campo delle sfumature di significato e dello stile, diremo che la costruzione passivante più immediata è la seconda: la più usata, la più chiara: quel lavoro deve essere fatto. Se adoperiamo [...] l’altro verbo modale (o servile), voler ...
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La frase è corretta. Nell’interrogativa indiretta introdotta dalla congiunzione se possiamo trovare il verbo al modo indicativo, congiuntivo o condizionale, a seconda naturalmente di quanto intendiamo [...] esprimere. In questa frase, l’eventualità (sotto ...
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No, non va bene. O usiamo la forma normale dell’imperativo, fate (magari accompagnato da un’attenuazione come per favore o cortesemente), o ricorriamo a una forma meno diretta e categorica, chiamando a [...] sostegno il verbo modale: vogliate fare (ma semp ...
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Certe simmetrie possono non funzionare quando siamo alle prese con la lingua. Se accettare contempla un derivato accettazione che – tra le varie accezioni – rappresenta la nominalizzazione del significato [...] più ampio e generale del verbo, non è detto c ...
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Addirittura redarguita! Come siamo pronti a farci giudici inflessibili dei presunti errori altrui in fatto di lingua! Detto questo, è vero che la formulazione corretta è la prima. Perché? Perché stare, [...] unito alla preposizione per, è un verbo fraseolo ...
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Più che grammaticale, è interessante la funzione sintattica di (non) importa. La costruzione impersonale del verbo psicologico importare (nel senso di ‘interessare’, ‘avere a cuore’) è giustificata dalla [...] successiva proposizione dipendente, formalmen ...
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Il verbo ausiliare essere può prestarsi a una doppia interpretazione: la porta è aperta - passiva: la porta è aperta da qualcuno; la porta è aperta - stativa: la porta si trova nella condizione statica [...] di essere aperta. Quando viene usato come ausil ...
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Non dobbiamo fare altro che confermare quanto è stato scritto da chi ci ha posto il quesito. Definisce l’avverbio il GRADIT di Tullio De Mauro: «parte invariabile del discorso che serve a modificare o [...] a specificare il significato di un verbo, di un a ...
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Gli aggettivi formati con -(a)/(i)bile presuppongono nella maggioranza dei casi dei verbi (mangiare > mangiabile; digerire > digeribile ecc.). Il senso di ‘che deve (o, talvolta, ‘può’) essere + il significato [...] del verbo’ predispone questo tipo di for ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...
verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...