Dinastia di emiri arabi che dominarono nella regione intorno a Damasco e nella Transgiordania come vassalli dell'Impero bizantino nei due secoli anteriori al sorgere dell'Islam. Col titolo di "filarchi" [...] confine verso il deserto, sia per respingere le incursioni dei nomadi, sia per contrapporli ai Lakhmidi di al-Ḥīra sull'Eufrate, vassalli arabi dell'Impero persiano. La storia dei G. nel sec. 6º è infatti tutta intessuta delle loro rivalità e lotte ...
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Dinastia araba sciita fondata nello Yemen da ῾Alī ibn Muḥammad aṣ-Ṣulaiḥī. I S., nominalmente vassalli dei Fatimidi, regnarono fra il sec. 11º e il 12º con capitale Ṣan῾ā'. ...
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Famiglia comitale bresciana, la cui origine si riallaccia forse ai longobardi conti di Bergamo: dapprima vassalli vescovili (sec. 12º), poi feudatarî potenti, famosi come ingegneri militari e condottieri [...] al servizio di Milano e di Venezia. La famiglia, divisasi dalla fine del 14º sec. in varî rami, ebbe il massimo splendore durante il Cinquecento; sopravvivono i rami M. Cesaresco e M. Villagana. n Leopardo, ...
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LANDI, Ubertino
Enrico Angiolini
Nacque prima del 1220 da Giannone figlio di Guglielmo.
Stirpe di antica nobiltà fondiaria, già vassalla dei vescovi piacentino e bobbiese e titolare di cospicui beni [...] tutto l'Appennino piacentino - in particolare le zone avite della Val di Taro e della Val di Ceno con l'appoggio delle famiglie di vassalli dei Lusardi e dei Granelli - e la bassa pianura tra la via Romea e il Po.
Negli stessi anni il quadro politico ...
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Letezza
Luigi Vanossi
Personificazione del Fiore, corrispondente a Leece del Roman de la Rose; figura tra i vassalli al seguito di Amore, elencati in LXXIX 6 Angelicanza, Sicurtà e Letezza / e Sollazzo... [...] (cfr. Rose 10455 " Seürtez, Deduiz e Leece "), e rappresenta la letizia, l'intimo gaudio che accompagna l'esperienza amorosa. Rispetto a ‛ lietezza ' la forma l. ricalca più fedelmente l'etimo.
Maggiore ...
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(o beg) Titolo abolito dal regime repubblicano turco, che nell’uso ufficiale ottomano designava i sovrani di Stati vassalli della Turchia; in questo senso il titolo rimase per il sovrano della Tunisia. [...] In Egitto è durato fino alla rivoluzione del 1952. Il territorio governato da un b. era detto beilicato ...
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Nipote (n. 1040 circa - m. Cluny 1093) di Roberto I, alla cui morte venne riconosciuto duca (1076) dai vassalli; aiutò Sancho I re d'Aragona a impadronirsi del regno di Navarra. Al ritorno da questa spedizione, [...] avendo perduto la moglie Sibilla di Nevers, lasciò il ducato al fratello Oddone (1079), e si ritirò nel monastero di Cluny, dove morì ...
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Nell’ordinamento feudale, dall’uso originario della mano recisa del vassallo defunto inviata al dominus per comunicargli il venir meno del servizio feudale, termine usato in vari significati, tutti comunque [...] di disporre dei beni propri e la tassa pagata per liberarsi da questo divieto; il diritto del signore di succedere al vassallo morto senza eredi maschi; gli enti esenti da tassa di successione e i loro beni inalienabili. Dopo l’affrancazione dei ...
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Figlio (n. 1150 circa - m. Tiro 1193) di Oddone II; ereditò nel 1162 il ducato, minacciato dalle ribellioni dei vassalli. Dopo aver compiuto nel 1171 un viaggio in Oriente, ritornò in Francia, dove combatté [...] contro Guido conte di Nevers (1174) e contro Ugo signore di Vergy (1185); nel 1190 partì per la crociata e morì a Tiro ...
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cuoco
Bruna Cordati Martinelli
. - L'occorrenza di questo termine, in If XXI 55 Non altrimenti i cuoci a' lor vassalli / fanno attuffare in mezzo la caldaia / la carne con li uncin, fa parte di un paragone [...] culinario, trovato da D. per descrivere il modo con cui i diavoli della bolgia dei barattieri tengono i dannati sotto la pece bollente. E uno dei molti paragoni che pullulano in questi canti, sottolineandone ...
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vassallo
s. m. e agg. [dal lat. mediev. vassallus o vasallus, voce di origine celtica]. – 1. Nella società feudale, uomo libero che si assoggettava a un signore promettendogli fedeltà in cambio di protezione. 2. estens. e fig. a. Individuo...