Poeta latino (n. Atax, nella provincia narbonese, 82 a. C. - m. tra il 40 e il 35 a. C.); autore di varie opere, alcune nelle forme tradizionali enniane, altre secondo la maniera dei poetae novi e di Catullo. Se ne hanno scarsi frammenti ...
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Scrittore latino (n. Rieti 116 a. C. - m. 27 a. C.), detto dal luogo di nascita V. Reatino (Reatinus); erudito, poligrafo, uno degli autori più fecondi e importanti del mondo antico. L'importanza di V. è determinata sia dall'immensa mole del lavoro compiuto, sia dal sentimento patriottico e dall'elevato spirito morale che l'animavano. Assai ammirato dai contemporanei, da lui attinsero poi tutti gli ...
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Poeta latino (sec. 3º-2º a. C.) di palliate; ricordato da Varrone prima di Attilio e di Cecilio Stazio per l'abilità nel rendere il pathos; e Volcacio Sedigito gli dà nel suo canone l'8º posto, fra Turpilio [...] e Luscio Lanuvino. Si hanno solo due frammenti, conservati da Cicerone ...
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Scrittore latino (1º sec. a. C.) di agricoltura; ricordato come un'autorità nel campo dell'agricoltura da Varrone (con cui fu nel 59 a. C. vigintivir ad agros dividendos Campanos) e da Columella. La sua [...] opera, che non ci è giunta, fu una delle fonti della Naturalis Historia di Plinio ...
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Scrittore cartaginese (forse prima metà del sec. 2º a. C.); autore di un trattato sull'agricoltura (secondo Varrone e Plinio in 28 libri), che fu fonte, diretta e indiretta, per gli scrittori latini di [...] agricoltura. L'opera, scritta in punico, dopo le guerre puniche era stata tradotta in latino e poi anche in greco ...
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Nome di due scrittori latini, padre e figlio, vissuti fra il 149 e il 60 a. C., ricordati da Varrone, Plinio il Vecchio e Columella, autori di una vasta opera De agri cultura, non giunta a noi, ma che [...] ebbe molto credito pur non avendo carattere generale perché si riferiva a un possesso dei S. nella Gallia Cisalpina; comprendeva anche argomenti di economia domestica ...
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Poeta greco del sec. 4º-3º a. C., maestro di Arato, autore di un poema ῎Εργα alla maniera esiodea e di un poemetto sull'apicoltura; citato da Varrone e da Plinio il Vecchio. ...
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Scrittore latino (sec. 1º d. C.), di origine spagnola (secondo altri alessandrina), schiavo e poi liberto di Augusto a Roma. Preposto alla biblioteca istituita dall'imperatore, volle emulare la versatilità [...] di Varrone. Trattò di argomenti agrarî, filologici (commento al Propempticon Pollionis di Elvio Cinna; commento critico-esegetico a Virgilio), storico-geografici, antiquarî, di antichità religiosa. Tutte le sue opere sono perdute. Si è in generale ...
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Scrittore latino del 1º sec. a. C., che si può chiamare l'esegeta degli indigitamenta romani. Sappiamo infatti che compose un libro sulle invocazioni, dedicandolo a Cesare, sulle orme di opere analoghe [...] di Varrone sul diritto religioso. È ricordato anche come autore di un commento al cosiddetto ius Papirianum, che circolava fra i giuristi grammatici, nei primi secoli dell'Impero. ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
reatino
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Reatinus, der. di Reate, nome lat. di Rieti]. – Di Rièti, città e provincia del Lazio: il territorio r., e come s. m. il Reatino; la popolazione r., e come sost., abitante, cittadino, oriundo di Rieti:...