I ➔ titoli di opere (letterarie, ma anche musicali e artistiche in genere) richiedono sempre l’iniziale maiuscola del primo elemento, anche se si tratta di un articolo: Il barone rampante (di Italo Calvino), [...] , ma comunque usata:
(2) un saggio critico su Gli indifferenti di Alberto Moravia
(3) le poesie da L’allegria di Giuseppe Ungaretti
Nel caso della preposizione di, è oggi meno frequente l’uso di mutarla in de, molto frequente in passato:
(4) i ...
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Con l’espressione interlocutore generico si designa, in senso lato, l’interlocutore indeterminato, implicito, non identificato a cui ci si rivolge durante l’enunciazione. A tale uso si ricorre nel discorso [...] a cura dei Domenicani italiani, Bologna, Edizioni Studio Domenicano, 33 voll., vol. 1º, Esistenza e natura di Dio (1., qq. 1-13).
Ungaretti, Giuseppe (2009), Vita d’un uomo. Tutte le poesie, a cura e con un saggio introduttivo di C. Ossola, Milano ...
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Biologia
Corrispondenza fisiologica, ossia identità o somiglianza delle funzioni di organi per altri versi disparati (le somiglianze anatomo-morfologiche, relative al valore architettonico e costituzionale [...] del procedimento analogico è la soppressione del ‘come’: «Le mani del pastore erano un vetro levigato da fioca febbre» (Ungaretti). Esempi affini si riscontrano in ogni epoca, soprattutto nella letteratura secentesca, in rapporto con l’uso e il gusto ...
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L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...] lirici, vv. 26-28)
Nel vuoto, e per impazienza di uscirne,
ognuno, e noi vecchi compresi
con i nostri rimpianti
(Giuseppe Ungaretti, “Monologhetto”,
in Un grido e paesaggi, vv. 15-17)
E Natale verrà e il giorno dell’anno
che sfolla le caserme ...
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Onomatopea
Domenico Russo
Parole come suoni
Il termine onomatopea, dal greco onomatopoiìa («fare, costruire una parola»), si applica a quell’insieme di espressioni linguistiche che imitano quasi alla [...] spezzi e tutto avvampi), D’Annunzio, Pascoli (il tuono rimbombò di schianto: / rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo), Montale, Ungaretti. Maestri dell’onomatopea poetica sono in particolare i francesi Apollinaire, Mallarmé, Valéry tra i tanti. Ma non ci ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] legno è il mio, muto»: “Ballata scritta in una clinica”, in La bufera e altro, vv. 44-45); ovvero, come in Giuseppe Ungaretti, si rivela disponibile a mescolarsi con altre figure, ad es. con l’➔ epifonema («La morte / si sconta / vivendo»: “Sono una ...
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Nella tradizione retorica occidentale il termine amplificazione (lat. amplificatio, exaggeratio; greco áuxesis, da auxánō «accrescere») indica un complesso di tecniche che intensificano i discorsi con [...] e si profilano nuovi espedienti teorici e retorici testimoniati dalla poesia italiana del Novecento (Pascoli, Gozzano, Montale o Ungaretti, ad esempio, che fanno prevalere figure retoriche specifiche come l’antifrasi, la metonimia o la metafora).
Nel ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] altri casi, la figura si conferma come cumulo di altre tecniche discorsive in grado di reggere ed armonizzare, ad es. in Giuseppe Ungaretti e nel suo celebre “San Martino del Carso” (in Porto sepolto):
di tanti
che mi corrispondevano
non mi è rimasto ...
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La sentenza è un enunciato in forma concisa, il cui contenuto ha un valore generale che non necessita di passaggi probatori. La sentenza appartiene al dominio delle figure retoriche di pensiero (➔ retorica), [...] epifonema è esemplificato modernamente da Mortara Garavelli (1988: 250) nel seguente esempio di ➔ Carlo E. Gadda:
(14) Montale e Ungaretti (li cito in ordine alfabetico). Ciascuno dei due ha attinto dalla profondità del suo spirito quella nota che ci ...
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fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...
nuvolame
s. m. [der. di nuvola], letter. – Ammasso di nuvole, nuvolaglia: vediamo dietro il massiccio degli Alburni arrotolarsi un n. berniniano (Ungaretti).