Giurista romano (sec. 1º a. C.), nato forse a Velia, amico di Cicerone, dal quale ebbe dedicati i Topica. Nulla ci è rimasto delle sue opere, che trattavano (non sappiamo se in un'opera sola o in varie monografie) il diritto civile e le religiones (in nove libri). I giuristi posteriori citano spesso le sue opinioni ...
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Giureconsulto romano (n. prima del 43 a. C. - m. prima del 22 d. C.) della scuola di Trebazio Testa. Figlio di Pacuvio Antistio, giurista, avversario di Cesare, che si era fatto uccidere dopo la battaglia [...] di Filippi (42), L., imbevuto di filosofia stoica, restò fedele alla tradizione paterna e alla costituzione libera. Raggiunse la pretura, ma, secondo Pomponio, rifiutò il consolato offertogli da Augusto, ...
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Cattura o uccisione di animali selvatici mediante armi, trappole, reti o animali addestrati. Ha per scopo la difesa del] e persone o degli averi (animali domestici e piante coltivate), la ricerca di alimenti [...] alcuni ritennero che l'animale ferito gravemente divenisse immediamente di proprietà del cacciatore; altri, come ad esempio Trebazio, ritennero che l'animale ferito fosse del cacciatore finché questi l'inseguisse, altri infine ritennero che non ...
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Il diritto romano tra Oriente e Occidente
Salvatore Puliatti
Per cercare di comprendere le ragioni delle trasformazioni intervenute nel diritto e nelle conoscenze giuridiche nel periodo successivo all’età [...] sul diritto tardoantico, Goldbach 2001, pp. 23-28.
31 Amm., XXX 4,11: «e, per apparire profondi nel diritto, citano Trebazio, Cascellio, Alfeno e le leggi già da tempo dimenticate degli Aurunci e dei Sicani, sepolte ormai da molti secoli […]. Se tu ...
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