L'Ottocento: matematica. Geometria superiore
David E. Rowe
Geometria superiore
Per gran parte del XIX sec., i matematici non ebbero un'idea ben definita del campo di ricerca che è possibile chiamare [...] con la sfera-cerchio all'infinito. La trasformazione di Lie rivelò, tuttavia, che queste due strutture poggiavano in realtà su basi del tutto equivalenti. Per Klein, ciò significava che il punto di vista proiettivo, che aveva adottato da Clebsch, non ...
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Urbanistica e architettura
Marco Bussagli
di Marco Bussagli
Urbanistica e architettura
In tutte le epoche e in tutte le culture la forma con cui sono concepiti abitazioni, templi, città e villaggi [...] dei viventi è l'espressione più completa. Grazie alla sua capacità proiettiva e con la mediazione del mito (v.), l'uomo finisce dunque , dell'orientamento territoriale, delle attività di trasformazione. La ricreazione del paesaggio riassume quindi, ...
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Sogno
Mauro Mancia
Il termine sogno (dal latino somnium, derivato di somnus, "sonno") indica in senso ampio, ogni attività mentale, anche frammentaria, che si svolge durante il sonno; in senso più ristretto, [...] con il mondo, per Bion è l'esperienza e la capacità trasformativa e mitopoietica della mente a rendersi responsabile dell'incessante presenza del passato al presente, permette al paziente di proiettare nell'analista lo stato dei suoi oggetti interni ...
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Prossemica
Michele Bracco
Il termine inglese proxemics, derivato di proximity, "prossimità", è stato introdotto dall'antropologo americano E.T. Hall negli anni Sessanta del 20° secolo per indicare lo [...] riferisce alla nostra possibilità di orientamento di natura essenzialmente proiettiva, in virtù della quale l''avanti' indica generalmente casi di gravi psicosi, dove si assiste a una trasformazione radicale dello spazio vissuto, rispetto a cui ciò ...
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geometria
geometria parte della matematica che studia le figure, lo spazio in cui sono inserite e le loro proprietà, relazioni e trasformazioni.
Le origini
Secondo lo storico greco Erodoto (v secolo [...] delle figure dello spazio a meno di una trasformazione del gruppo fondamentale: per esempio, la distinzione tra coniche degeneri e coniche non degeneri appartiene alla geometria proiettiva; quella in ellissi, iperboli e parabole alla geometria ...
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VAILATI, Giovanni Battista
Gaspare Polizzi
– Nacque a Crema il 24 aprile 1863 da Vincenzo, di nobile famiglia cremasca risalente al Seicento, e da Teresa Albergoni, anch’ella aristocratica.
Dopo aver [...] infinitesimale e nel 1895-96 in quello di geometria proiettiva, svolgendo ricerche sul calcolo infinitesimale e sulla teoria delle del latino, la didattica della matematica e la trasformazione delle scuole in laboratori didattici. Nel 1906 venne ...
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Mito
Romolo Rossi
Piera Fele
Il termine deriva del greco μύϑος, il cui significato originario è "parola, notizia, novella", oppure "cosa", e indica una storia tradizionale di carattere generale che [...] delle angosce del soggetto, ma soprattutto del meccanismo di identificazione proiettiva della madre, che con il suo odio modifica concretamente il corpo del figlio. Il corpo trasformato diviene, dunque, il veicolo per rappresentare le modificazioni ...
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Transfert
Mauro La Forgia
In psicoanalisi si definisce transfert (derivato dall'inglese transfer, "trasferimento", passando per il francese transfert) il processo mediante il quale determinate rappresentazioni [...] , costituendo così la sostanza, profondamente connotata in senso proiettivo, di qualsivoglia rapporto umano. In ogni caso, si interventi terapeutici più efficaci. Ciò ha condotto a trasformazioni dell'impianto teorico stesso della psicoanalisi, che ...
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FERGOLA, Nicola (Nicolò)
Pietro Nastasi
Nacque a Napoli il 29 ott. 1753, da Luca e da Candida Starace. Ricevette la prima educazione presso i gesuiti, divenendo "abile schermidore, valoroso nella musica [...] e fu posto già quando M. Chasles, giudicando sull'onda dei successi della geometria proiettiva francese (L. Camot, J.-D. Gergonne, G. Monge e G. V. archi multipli, nella quale saràpraticata un'ovvia trasformazione, ibid., pp. 249-285; Il problema ...
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DEL PEZZO, Pasquale
Franco Rossi
Appartenente ad antica e nobile famiglia napoletana, figlio di Gaetano duca di Caianello (titolo che ereditò nel 1889) e di Angelica Caracciolo dei principi di Torello, [...] e matem. (Napoli), s. 2, VI [1893", pp. 15-21), Una trasformazione cremoniana fra spazi a quattro dimensioni (ibid., s. 3, II [1896], pp importante è il volume Principi di geometria proiettiva, tratto dalle lezioni tenute negli anni 1905 ...
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proiettivo
agg. [der. del lat. proiectus: v. proietto]. – 1. Genericam., che proietta, che ha forza di proiettare, che ha rapporto con una proiezione. In matematica, relativo all’operazione di proiezione (e anche a quella di sezione) e alle...
punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo a breve distanza, e il risultato...