Orsini, Umberto
Federica Pescatori
Attore teatrale e cinematografico, nato a Novara il 2 aprile 1934. Fin dal suo esordio ha mostrato un notevole impegno nel ritrarre i ruoli più diversi, al cinema [...] , con Anna Maria Guarnieri, per poi ottenere, dopo numerose interpretazioni, unanimi consensi nel 1960 con L'Arialda di G. Testori, per la regia di Luchino Visconti. Esordì nel cinema con Fantasmi del mare (1948) di Francesco De Robertis. Vittorio ...
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Attrice (Napoli 1908 - Roma 1976), nipote di Alamanno Morelli e figlia d'arte, iniziò la sua carriera nella compagnia di A. Betrone. Nel 1933 fu interprete di due spettacoli eccezionali, Sogno di una notte [...] Čechov; L'impresario delle Smirne di Goldoni (1957); Figli d'arte di D. Fabbri (1959); L'Arialda di G. Testori (1960). Attivissima anche nel decennio successivo, ha confermato un eclettismo singolare che l'ha portata a interpretare i personaggi più ...
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Regista italiano (n. Taleggio 1953). Esordì come attore nel gruppo teatrale milanese dell'Elfo (1973), che si ispirava alle esperienze collettive del Théâtre du soleil di A. Mnouchkine e della Schaubühne [...] ); Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo (2002, con F. Bruni). Ha diretto ancora: Il Mercante di Venezia di Shakespeare (2003); La Monaca di Monza di G. Testori (2004). Rare le sue performances da attore cinematografico (Il caimano, 2006). ...
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REGIA (XXIII, p. 9; App. II, 11, p. 678)
Luigi Squarzina
Paolo Puppa
Dai tardi anni Cinquanta ai tardi anni Settanta la r. teatrale, se sotto un aspetto ha visto la sua inarrestabile affermazione, sotto [...] di A. Miller e di Milano con L'Arialda di G. Testori.
È piuttosto nel settore e nel clima dei Teatri Stabili, la degli Associati). Vi debutta (con La Maria Brasca di G. Testori) M. Missiroli, diplomato dall'Accademia d'Arte drammatica (che ora ...
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TEATRO
Ferdinando Taviani
(XXXIII, p. 353; App. II, II, p. 948; III, II, p. 902; IV, III, p. 583)
È ormai impossibile pensare ''il teatro'' al singolare. La pluralità de ''i teatri'', delle tradizioni [...] inventate da G. Craig nei primi decenni del 20° secolo. Il teatro di poesia (A. Manzoni, P.P. Pasolini, G. Testori) diventa per Tiezzi e Lombardi quel che era stato l'estremismo d'avanguardia negli anni Settanta: un modo per allontanarsi dalle forme ...
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BRIGNONE, Adelaide (Lilla)
Sisto Sallusti
Nacque a Roma il 23 ag. 1913 dall'attore e regista Guido e dall'attrice Dolores Visconti, ambedue attivi nel campo cinematografico. Ebbe un debutto tardivo nel [...] attività radiofonica), reincontrò per l'ultima volta il Visconti, che la diresse come protagonista della Monaca di Monza di G. Testori (compagnia B-Fortunato-Fantoni-Ronconi, teatro Quirino di Roma, 5 nov. 1967). Il 10 genn. 1969, per la regia di ...
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MAGGIO, Giustina Maria (Pupella)
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Nacque a Napoli il 24 apr. 1910 da Domenico e da Antonietta Gravante.
Domenico (Napoli, 4 marzo 1879 - Roma, 6 giugno 1943), figlio di Vincenzo, "fornaro e pizzaiolo" [...] Novanta, vennero così, in successione e citando gli episodi più significativi: anzitutto l'esperienza de L'Arialda, di G. Testori, regia di L. Visconti (compagnia Morelli-Stoppa, Roma, teatro Eliseo, dicembre 1960), testo dei più dirompenti di quegli ...
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Visconti, Luchino
Lino Miccichè
Regista cinematografico, teatrale e lirico, nato a Milano il 2 novembre 1903 e morto a Roma il 17 marzo 1976. Con la sua attività, intensa fino alla morte, comprendente [...] gioco retorico. Contro Rocco infierì la censura che colpì V. nel 1961 anche per l'allestimento teatrale di L'Arialda (G. Testori).Ispirandosi ad Au bord du lit di G. de Maupassant, V. realizzò nel 1962 il mediometraggio Il lavoro (episodio di ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] (D’Achille 2006): per la varietà milanese valgono come esempi significativi Dino Buzzati con Un caso clinico (1953), ma soprattutto Giovanni Testori con L’Arialda (1960) e La Maria Brasca (1960); per la varietà romana va ricordato Diego Fabbri con La ...
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testore
testóre s. m. (f. testóra e testrice) [dal lat. textor -oris, der. di texĕre «tessere», part. pass. textus], ant. – Tessitore; in usi fig., poet., scrittore, compositore: Al buon testor degli amorosi detti Rendete onor (Petrarca);...
nàpoli s. m. e f. [dal nome della città di Napoli]. – 1. s. m., region., spreg. Designazione e appellativo ingiurioso, usato, specialmente in passato, per designare i napoletani o, più generalm., un meridionale immigrato nel Nord d’Italia: gente...