Economia
Coefficiente che moltiplicato per l’aumento (o la diminuzione) iniziale di un fenomeno (per es. gli investimenti), dà la misura dell’aumento (o diminuzione) di altro fenomeno alla produzione del [...] però i vari apporti e affinamenti teorici successivi non hanno arricchito di molto né tanto meno invalidato l’originaria teoriakeynesiana, i cui limiti erano stati voluti e resi espliciti dallo stesso Keynes proprio al fine di fornire uno strumento ...
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Fisica
È la grandezza cinematica che descrive la variazione della velocità di un punto P nel tempo. Detta v la velocità istantanea di P, si definisce il vettore a. a come la derivata temporale del vettore [...] dagli studiosi del ciclo economico agli inizi del 19° sec. (A. Aftalion, J.M. Clark) prima dell’affermarsi della teoriakeynesiana. Nel 1936 fu approfondito da R.F. Harrod nell’analisi congiunta della crescita e del ciclo. In seguito, il principio ...
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programmazióne econòmica Complesso degli interventi dello Stato nell'economia, realizzati spesso sulla base di un piano pluriennale (in questo senso il termine si alterna, nell'uso, con pianificazione). [...] certo ammontare di spesa pubblica improduttiva è in grado di portarlo al livello di piena occupazione. Dagli sviluppi della teoriakeynesiana è risultato che il mercato non solo temporaneamente, cioè nel breve periodo, ma anche nel lungo periodo può ...
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Complesso delle risorse (terre, materie prime, energie naturali, impianti, denaro, capacità produttiva) e delle attività rivolte alla loro utilizzazione, di una regione, uno Stato, un continente, il mondo [...] gli economisti classici (in particolare A. Smith) e alcuni economisti d’ispirazione keynesiana (in particolare N. Kaldor). Le linee di sviluppo della teoria economica delineate sopra si collocano, in linea di massima, nel cosiddetto mainstream ...
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(App. III, I, p. 219; IV, I, p. 248)
Un acceso dibattito si è sviluppato negli ultimi anni per pervenire a una definizione degli indicatori dei livelli di b. − fra gruppi sociali presenti all'interno delle [...] dopoguerra inoltre, con la definitiva affermazione dell'economia keynesiana, si è imposta una forma di misurazione aggregata J. Drewnowski e W. Scott). In assenza di una teoria sociale compiuta che fornisca gli strumenti di misurazione diretta dei ...
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Teoria del consumo. - Il c. di una collettività viene usualmente definito come la parte del reddito nazionale non risparmiata.
Lo studio delle motivazioni che portano a consumare costituisce uno dei capitoli [...] il reddito che dipende la dinamica del sistema stesso e la possibilità di prevederla.
Su questi aspetti della teoriakeynesiana del c. ci si soffermerà nelle pagine che seguono con maggiore dettaglio, come premessa alla considerazione del dibattito ...
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Politica della domanda. - Consiste in diversi tipi d'intervento diretti a modificare la d. aggregata di beni di consumo e d'investimento, in modo da evitare eccessi di d. (con conseguente inflazione, v. [...] la priorità da assegnare, nella p. della d., agli strumenti fiscali e a quelli monetari. Sembra indubbio che la teoriakeynesiana sia legittimamente apparsa, sia per il modo, sia per il tempo in cui era stata presentata, come una rivalutazione della ...
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FRIEDMAN, Milton
Antonio Martino
Economista statunitense, nato a Brooklyn il 31 luglio 1912. Professore di economia all'università di Chicago dal 1946 al 1976, presidente della American Economic Association [...] del consumo, che, mediante l'ipotesi del reddito permanente, spiega l'incapacità della teoriakeynesiana a interpretare i dati di lungo periodo. Il saggio sui cambi flessibili del 1953 anticipa le motivazioni che condurranno al fallimento del sistema ...
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Economista, nato a Broni (Pavia) il 5 agosto 1911: dall'agosto 1975 è governatore della Banca d'Italia e presidente dell'Ufficio italiano dei cambi; già dal 1960 era stato direttore generale della Banca [...] ai problemi monetari anche in anni in cui tali problemi venivano, sulla scia di una certa interpretazione della teoriakeynesiana, generalmente trascurati. In questo senso, tali contributi anticipano gli sviluppi teorici che, in tempi recenti, hanno ...
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Economista statunitense (Omaha, Nebraska, 1920 - Gladwyne, Pennsylvania, 2013). Noto per i suoi apporti alla teoriakeynesiana, è considerato uno dei massimi esponenti dell'econometria; illustre esperto [...] -58) e docente dell'univ. di Pennsylvania (1958-91; poi emerito).
Opere. Tra le sue opere principali vanno segnalate: The Keynesian revolution (1947; trad. it. 1969), Economic fluctuations in the U.S.A. 1921-1941 (1950), A text-book of econometrics ...
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macroeconomia
macroeconomìa s. f. [comp. di macro- e economia]. – Termine usato nel linguaggio econ. con due diverse accezioni, per indicare: a. la parte della teoria economica che ha per oggetto l’individuazione dei valori di equilibrio dei...
rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo...