Poeta e letterato ebreo (Belz, Bessarabia, 1881 - TelAviv 1958); dal 1919 in Israele. Autore di numerosi volumi di poesie, per cui ottenne il premio Bialik, e di traduzioni da lingue europee. Tra i suoi [...] saggi letterarî, Shīrat Bialik ottenne il premio Ussishkin. Diresse numerosi periodici (Mōledet, Ma῾ăbărōt, Ha-Shillo῾aḥ) ...
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Medico e filosofo (Berlino 1905 - TelAviv 1960). Si formò in psicologia del profondo con C. G. Jung (1933-34); fu sempre attivo a TelAviv. Opere principali: Ursprungsgeschichte des Bewusstseins (1949); [...] Amor und Psyche (1952); Umkreisung der Mitte (1953-54); Die grosse Mutter (1956); Der schöpferische Mensch (1959) ...
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Uomo politico israeliano (n. TelAviv 1949). Leader del partito Likūd, nel 1996 divenne il più giovane primo ministro dello Stato di Israele. Come capo del governo si oppose alla nascita di uno stato palestinese [...] in Cisgiordania e sul piano economico ha adottato una politica di ispirazione liberista, impegnandosi a realizzare un ampio programma di privatizzazioni. Contribuì, inoltre, a ridurre il terrorismo all'interno ...
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Designer, architetto e artista israeliano (n. TelAviv 1951). Impostosi negli anni Ottanta con prodotti provocatori, buona parte delle sue creazioni è contraddistinta dall'uso espressionistico del metallo, [...] i progetti dell'Adidas Stadium a Parigi (1996); il centro commerciale Médiacité a Liegi (2009); il Museo del design di Holon, TelAviv (2010). Tra i progetti più importanti portati a termine vi è quello del 9/11 Memorial & Museum, realizzato in ...
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Uomo politico israeliano (Brest-Litovsk 1913 - TelAviv 1992). Dirigente del movimento giovanile sionista in Polonia, deportato in Siberia nel 1940-41, si trasferì in Palestina nel 1942, assumendo il comando [...] dell'organizzazione terroristica Irgùn Zwaì Leumì, autrice di numerosi attentati antiarabi e antiinglesi negli anni immediatamente precedenti alla nascita dello stato di Israele (1948). Deputato alla knesset ...
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Psicologo israeliano (n. TelAviv 1934 - m. 2024). Trascorsa l'infanzia Parigi dove risiedeva la sua famiglia, fortunosamente scampata all'occupazione nazista, si trasferì nel 1946 in Palestina. Dopo gli [...] studi alla Hebrew University di Gerusalemme (1954) andò a studiare negli USA, dove conseguì il dottorato in psicologia presso la Università di Berkeley (1961). Professore di psicologia presso la Hebrew ...
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Militare e uomo politico israeliano (Degania 1915 - TelAviv 1981), di famiglia originaria dell'Ucraina. Giovanissimo aderì alla Hagānāh, l'organizzazione militare sionista in Palestina durante il mandato [...] britannico, e fu imprigionato dal 1939 al 1941; comandante di brigata nel 1948, fece parte della delegazione israeliana nelle trattative che portarono all'armistizio con la Giordania (Rodi, apr. 1949). ...
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Violinista israeliano (n. TelAviv 1945). Dopo gli studî musicali all'accademia di TelAviv, dal 1958 si è perfezionato alla Juilliard School di New York. Avviato a una precocissima carriera concertistica, [...] nonostante l'infermità derivatagli dalla poliomielite, ha debuttato alla Carnegie Hall nel 1963, a Londra nel 1967. Considerato uno dei più grandi violinisti della sua generazione, ha suonato sotto la ...
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Storico dell'antichità (Kišinëv 1897 - TelAviv 1981). Si formò a Berlino; nel 1938 si trasferì dapprima in Francia, quindi (dal 1942) negli USA (la grafia del cognome è cambiata, in conformità, da Bickermann [...] in Bikerman, infine in quella attuale). Si è occupato prevalentemente della storia politica, culturale, religiosa del mondo ellenistico, di testi biblici d'interesse storico e dei rapporti tra ambienti ...
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Fisico israeliano (n. TelAviv 1941). Professore all’Israel Institute of technology di Haifa e all’Iowa State University (nonché collaboratore dell’Ames Laboratory del dipartimento per l’energia statunitense), [...] negli anni Ottanta S. ha dimostrato l’esistenza dei quasicristalli. Tale scoperta è stata accolta con estrema diffidenza (tanto da causare l’allontanamento di S. dal suo gruppo di ricerca), ma grazie alla ...
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esecuzione mirata
loc. s.le f. Eliminazione programmata di un avversario preventivamente identificato. ◆ Lo stesso premier [Ariel Sharon] ha però bocciato la bozza di pace cui sta lavorando il suo ministro degli Esteri, Shimon Peres: dopo...
eurosemifinale
s. f. Nel linguaggio sportivo, semifinale di una competizione di livello europeo. ◆ Delle undici vittorie dei campioni d’Europa [i calciatori della Francia], due sono state ottenute grazie al «golden gol» e sempre per 2-1, la...