Architetto (n. 1520 circa - m. Venezia 1587). Allievo di N. Tartaglia, fu esperto di balistica, idraulica, ecc.; brevettò un nuovo tipo di mulino (1544). Intraprese una traduzione di Vitruvio che non vide [...] mai la luce (prob. per l'uscita delle edizioni di Vitruvio di D. Barbaro, 1556, 1567); i 160 disegni eseguiti dallo stesso R., destinati a illustrarla, furono pubblicati postumi (Dell'architettura, 1590) ...
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Matematico e fisico (Venezia 1530 - Torino 1590). Allievo di N. Tartaglia, nel 1553 pubblicò un metodo per la risoluzione "omnium Euclidis problematum aliorumque" mediante un compasso ad apertura fissa. [...] Fu lettore di matematica alla corte dei Farnese a Parma (1558-66), quindi (dal 1567) matematico del duca di Savoia, a Torino. Per la sua opera Diversarum speculationum mathematicarum et physicarum liber ...
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Il Rinascimento. Verso una nuova matematica
Enrico Giusti
Paolo Freguglia
Pier Daniele Napolitani
Pierre Souffrin
Verso una nuova matematica
Introduzione
di Enrico Giusti
A chi si volga alla matematica [...] e più complesso (e in larga misura ancora da fare) sarebbe lo studio delle sue connessioni con l'ispirazione dell'opera di Tartaglia da un lato e quella di Maurolico dall'altro.
Il lavoro da fare resta ancora molto. Oltre ai problemi che sono stati ...
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Pascal, triangolo di
Pascal, triangolo di altra denominazione del triangolo di → Tartaglia, configurazione triangolare di numeri interi positivi che fornisce i successivi valori dei → coefficienti binomiali. ...
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BONAZZA, Francesco
Hugh Honour
Figlio di Giovanni e Maddalena da Treviso detta Tartaglia, nacque probabilmente a Venezia intorno al 1695 (Roncato, pp. 12 s.), fratello maggiore di Tommaso e di Antonio. [...] Secondo il Brandolese, oltre che scolpire, "incise anche camei, lavorò con lode in musaico e talora maneggiò il pennello con qualche felicità". La prima notizia che lo riguardi è del 1729, anno in cui ...
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BONAZZA, Tommaso
Hugh Honour
Figlio di Giovanni e di Maddalena da Treviso detta Tartaglia, nacque intorno al 1696 forse a Venezia, prima che il padre si stabilisse a Padova. Incominciò a lavorare con [...] il padre e con i fratelli Antonio e Michelangelo. Il 12 luglio 1717 entrò nella fraglia padovana dei tagliapietra nei cui archivi il suo nome appare ancora nel 1728, 1736 e 1744, quando fu eletto sindaco ...
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BONAZZA, Antonio
Hugh Honour
Figlio di Giovanni e di Maddalena da Treviso, detta Tartaglia, e fratello di Francesco e Tommaso, è il più valente di questa famiglia di scultori veneziani. Nacque a Padova [...] il 23 dic. 1698 (Roncato, p. 15) e, come fratelli, apprese a scolpire dal padre.
Con Giovanni e con Tommaso scolpì gli altorilievi con l'Adorazionedei pastori (1730) e l'Adorazionedei Magi (1732) per la ...
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GALLUZZI, Giovanni Battista
Anna Coccioli Matroviti
Figlio di Pier Paolo e di Laura Tartaglia, nacque il 18 luglio 1675 nella parrocchia di S. Eufemia a Piacenza, città in cui risiedette abitando nella [...] vicinia di S. Sepolcro (Fiori, 1972).
Architetto e quadraturista formatosi nel solco della tradizione dei Galli Bibiena, il G. frequentò assai verosimilmente anche la bottega di Francesco Natali che, con ...
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Famiglia di attori. Carlo (m. Cremona 1833), scritturato da una modestissima compagnia, resuscitò con onore la maschera di Tartaglia, che nessuno aveva più impersonato dopo la morte di A. Fiorilli. Successivamente [...] recitò in compagnie di prim'ordine. Il figlio Valeriano (m. Torino 1866), egregio amoroso e brillante, fece parte di varie compagnie. La figlia di questo, Anna (Genova 1837 - Napoli 1913), già primadonna ...
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Fiaba teatrale di C. Gozzi (1720-1806), rappresentata la prima volta a Venezia nel 1761.
Trama: il principe Tartaglia, ostacolato dalla fata Morgana, riesce, con l'aiuto di Truffaldino e dopo strabilianti [...] avventure, a liberare e a sposare Ninetta, prigioniera con due altre fanciulle nelle tre melarance fatate.
Deriva alcuni suoi motivi dal Cuntu de li Cunti (postumo, 1634-36), di G.B. Basile. Dalla fiaba ...
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tartagliamento
tartagliaménto s. m. [der. di tartagliare]. – Il fatto di tartagliare, il difetto della balbuzie, soprattutto come ripetizione spasmodica di fonemi e di sillabe: quando parlò, lo fece con una scioltezza nuova, malgrado il t....