Paolo di Tarso, san
Raffaele Savigni
L’apostolo delle genti
Cittadino romano di nome Saulo, di famiglia ebraica, perseguitò duramente i cristiani fino a quando, dopo aver avuto una visione, si convertì [...] degli apostoli, anche se questi ultimi cercarono inizialmente di evitare una rottura con l’ambiente ebraico.
Saulo, nato a Tarso (Cilicia) all’inizio del 1° secolo da una famiglia ebraica farisea piuttosto benestante, fu uno dei più accaniti ...
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Teologo e scrittore cristiano (Antiochia 330 circa - Tarso 392); nel 360 fondò ad Antiochia un asceterio che ebbe tra gli adepti s. Giovanni Crisostomo e Teodoro di Mopsuestia. Seguace di Melezio, sotto [...] l'imperatore Valente dovette fuggire in Armenia (372): da quel tempo data l'amicizia con s. Basilio. Vescovo di Tarso (378), fu da Teodosio, ratificando le decisioni del II concilio ecumenico (Costantinopolitano I del 381), proclamato modello dell' ...
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Martiri a Tarso (Cilicia) sotto Diocleziano, molto venerati nell'antichità in oriente e in occidente. Secondo la Passio leggendaria, G. e C. sarebbero stati madre e figlio. ...
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Apostolo (n. Tarso in Cilicia inizio sec. 1° - m. Roma tra il 58 e il 68), massimo propagatore del messaggio cristiano nel mondo ellenistico-romano (perciò chiamato l'Apostolo). La ricostruzione della [...] di Pietro): qui la sua predicazione evangelica è fortemente contrastata dai giudei, così da essere costretto a rifugiarsi nella città natale di Tarso, dove rimane circa otto anni. Poi Barnaba lo prende con sé e lo conduce ad Antiochia di Siria, e qui ...
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Martiri di Tarso in Cilicia sotto Diocleziano. Q. era un bambino in tenera età, e G. sua madre. Ebbe molta fortuna una loro Passione, del tutto leggendaria, in cui la crudeltà dei tormenti e la resistenza [...] dei martiri sono spinte all'inverosimile, tanto che il Decretum Gelasianum la cita come esempio di testo agiografico screditato. Festa il 16 giugno nel Martirologio geronimiano (che pone il loro supplizio ...
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Monaco (Tarso in Cilicia 602 circa - Canterbury 690). Studiò in Siria e ad Atene; recatosi a Roma, nel 668 fu nominato da papa Vitaliano arcivescovo di Canterbury. Entrato in possesso della sua diocesi, [...] sconvolta da contrasti liturgici e dall'indisciplina del clero, vi riportò l'ordine, specialmente dopo il sinodo di Hertford (673), cui ne seguirono altri due nel 680 e 684. Giovandosi anche dell'appoggio ...
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Ecclesiastico (Roma 1885 - ivi 1966); sacerdote dal 1909, arcivescovo titolare di Tarso (1928), fu nunzio a Praga (1928-34) e poi a Lisbona (1934-53); cardinale dal 1953. Il fratello Augusto (Roma 1889 [...] - ivi 1936) fu (1929-36) presidente dell'Azione cattolica italiana ...
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Teologo armeno (Lampro 1153 - Costantinopoli 1198), nipote di Narsete Claiense. Arcivescovo di Tarso (1176), nel sinodo di Hrom-Klah (1179) pronunciò un celebre discorso per l'unione con la Chiesa greca. [...] Scrisse versi sacri, commenti alla Sacra Scrittura e ai Padri ...
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PAOLO, Santo
F. Bisconti
Nato tra il 5 e il 10 a Tarso di Cilicia (od. Turchia), l'apostolo Paulos - come egli stesso si definisce (1 Tm. 1, 1; Rm. 1, 1), grecizzando il soprannome latino Paulus - o [...] Saulo, come viene chiamato in At. 13, 7, era ebreo e apparteneva al rigoroso gruppo dei farisei (Fil. 3, 5), il cui zelo religioso lo indusse ad avversare e a perseguitare il cristianesimo nascente (Gal. ...
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Vescovo (m. circa 430) di quella città, nelle controversie cristologiche combatté Diodoro di Tarso e Teodoro di Mopsuestia e, nel concilio di Efeso (431), Nestorio, inclinando forse al monofisismo. ...
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tarso
s. m. [dal gr. ταρσός «graticcio a raggiera di vimini»; per estens., «disposizione delle dita, palma del piede» e «disposizione delle ciglia; palpebra»]. – 1. In anatomia umana e comparata, nome di due diverse formazioni: a. Parte dello...
tarsia
tarsìa (raro tàrsia) s. f. [dall’arabo tarṣī῾, propr. «incrostazione»]. – L’arte dell’intarsio, la tecnica consistente nel comporre insieme tipi diversi di uno stesso materiale o materiali diversi (marmo, legno, pietre dure, pietre...