L'Italia romana delle Regiones. Regio X Venetia et Histria: Aquileia
Maria José Strazzulla
Cristiano Tiussi
Aquileia
di Maria José Strazzulla
Antica colonia di diritto latino del Friuli, fondata nel [...] 181 a.C.; l’origine del nome, la cui terminazione -eia secondo alcuni si riconnetterebbe a suffissi celtici, è controversa.
L’interesse eminentemente strategico della fondazione della città, finalizzata alla creazione di un avamposto in una zona di ...
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Il termine parasintetico si riferisce a parole formate col simultaneo combinarsi a una base di un prefisso e di un suffisso (o di un processo di ➔ conversione), ove non esiste una parola contenente o solo [...] parasintetici, dato che la loro struttura morfologica non giustifica l’ipotesi dell’aggiunta simultanea di un prefisso e di un suffisso, e tanto meno quella di un circonfisso.
Si possono distinguere:
(a) nomi di azione e di strumento derivati da ...
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Popolazione insediata nel distretto di Kilimatinde in Tanzania. I S. sono da considerarsi residui di un antichissimo strato etnico di cacciatori di steppa, oggi quasi del tutto scomparso. Di singolare [...] presenta tre suoni avulsivi (clicks); possiede genere grammaticale abbastanza sviluppato; manca di prefissi, ma ha abbondanza di suffissi. La sintassi si distacca da quella bantu e camitica per avvicinarsi a quella ottentotta, in cui il reggente ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] sono: -zione, -mento, -tura, -za, -aggio, -ìo (sui nomi d’azione italiani, cfr. Gaeta 2002). La funzione principale di tali suffissi è la trasposizione in nome dell’espressione di un’azione, normalmente espressa da un verbo.
Il nome d’azione conserva ...
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Grammatico indiano (sec. 4º a. C., al più tardi), nativo dell'India nord-occidentale, il più antico grammatico di cui ci sia pervenuta l'opera. La sua grammatica sanscrita (Aṣṭādhyāyī "Gli otto capitoli"), [...] stile conciso, rappresenta un notevole approfondimento della dottrina grammaticale precedente; l'analisi delle parole, dagli elementi componenti (radici, suffissi, desinenze) ai procedimenti formativi, è stata di modello per la glottologia moderna. ...
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Parte del discorso che definisce una qualia. Formalmente l'aggettivo ha comune col nome (v.) il tipo di flessione, se ne distingue per la "mozione", cioè per la capacità di assumere indifferentemente suffissi [...] anche al nome; dall'altra parte il giapponese, in cui da uno stesso elemento si può derivare per mezzo di un suffisso un nome, un aggettivo e una formazione temporale del verbo.
Bibl.: H. Paul, Prinzipien der Sprachgeschichte, 5ª ed., Halle 1920, cap ...
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URALO-ALTAICHE, LINGUE
Carlo TAGLIAVINI
. Il grande gruppo linguistico uralo-altaico deve essere considerato in modo diverso da quelle famiglie linguistiche per le quali, come per l'indoeuropeo, la [...] inaliche e quelle altaiche, somiglianza che in buona parte si trova però mche con le lingue indoeuropee.
I possessivi s'indicano con suffissi; cfr. ungh. kezem "la mia mano", házam "le mie casa", turco osm. evim "la mia casa", pl. háza-i-m, turco i ...
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LATINA, LINGUA
Pier Gabriele Goidànich
Il latino è una lingua indoeuropea e fa parte del gruppo italico di esse lingue (v. indoeuropei; italici).
Una serie di fatti ci addita uno stretto rapporto che [...] da *dùis, bīnī da *dùisnoi; ter da *tris, trīnī e ternī l'uno o l'altro analogico; quater modellato su ter; quaternī; il suffisso -nī è costante per tutti i distributivi, e da 5 in poi per i moltiplicativi la desinenza è iens che proverrà da *-ients ...
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Il termine itangliano è stato coniato, sulla scia dell’antecedente franglais (lo spanglish era di là da venire), per indicare un italiano fortemente influenzato dall’inglese e, soprattutto, caratterizzato [...] dalla massiccia presenza di ➔ anglicismi (e pseudoanglicismi) non adattati o di elementi (per es. prefissi e suffissi) inglesi o più spesso angloamericani.
La parola risale a una monografia della fine degli anni Settanta del Novecento (Elliot 1977) ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] permette al parlante di esprimere la sua presa di distanza rispetto alla supposizione formulata.
L’alta produttività del suffisso è dimostrata anche dal fatto che non «soggiace a particolari restrizioni fonologiche»: ammette infatti anche sequenze X ...
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suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. pass. suffissato, di parola fornita di suffisso;...
suffissazione
suffissazióne s. f. [der. di suffissare]. – Il fatto, il modo di aggiungere un suffisso a una parola, dando così luogo a una nuova unità lessicale.