Filosofo (seconda metà 6º sec. d. C.), figlio di Ermia e di Edesia e scolaro di Proclo in Atene, fu poi, come il padre, a capo della scuola alessandrina. È noto come espositore di testi platonici e aristotelici [...] . Difese Platone e i pitagorici dalle obiezioni aristoteliche alle teorie delle idee e dei numeri; affermò l'eternità del mondo; combatté il manicheismo e il fatalismo stoico e sostenne la conciliabilità della volontà divina con la libertà umana. ...
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PETRARCA, Francesco
M. Ariani
Poeta e scrittore in volgare e in latino, nato ad Arezzo nel 1304, morto ad Arquà nel 1374.P. è, assieme a Giovanni Boccaccio, il massimo esponente del protoumanesimo tardomedievale: [...] avara, ma inesorabile scansione delle serie dei 'vinti' travolti da Morte che soprattutto interessava il pessimismo stoico-platonico di P., comunque attentissimo a non figurare l'imago Mortis diversamente dalle fonti classiche (Ariani, in ...
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POTAMONE di Alessandria
Guido Calogero
Filosofo dell'età augustea, capo di una piccola scuola eclettica (il nome di εκλεκτικὴ αἵρεσις, eclectica secta, sembra anzi fosse da essa assunto ufficialmente).
Nulla [...] ., 21) e dal lessico di Suida (s. v. Ποτάμων 'Αλεξανδρεύς). Il tono fondamentale della filosofia esposta nel Compendio era stoico, ma non senza attenuazioni in senso peripatetico; e che l'eclettismo di P. accogliesse in sé anche elementi platonici ...
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sophìa Nella Grecia antica, la personificazione della sapienza; acquistò particolare significato teologico-mistico nel giudaismo ellenizzante.
Nei libri sapienziali del tardo ebraismo si configura, a volte [...] (cfr. Siracide 24; Sapienza 7, 22-8,1; Prov. 8, 22-36). Nel giudaismo alessandrino, s. si fonde con il logos platonico-stoico, quale essere intermedio tra Dio e mondo; nello gnosticismo di Valentino s. è l’ultimo dei 12 eoni che, per desiderio di ...
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TEOSEBIO (Θεοσέβιος, Theosebĭus)
Guido Calogero
Filosofo greco del secolo V d. C. Fu discepolo di Ierocle di Alessandria, capo della scuola neoplatonica fiorente in quella città.
Damascio (presso Suida [...] etici, che era propria anche del suo maestro, e che forse aveva condotto anche quest'ultimo a occuparsi del pensatore stoico. Il commentario al Manuale di Epitteto redatto da Simplicio, il quale aveva studiato ad Alessandria, è del resto il migliore ...
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Polemone
Filosofo (sec. 4°-3° a.C.). Scolarca dell’Accademia platonica tra Senocrate e Cratete di Atene (dal 315-14 al 270-69), fu uno dei maggiori rappresentanti della fase più antica del platonismo. [...] ma accentuando la sua tendenza alla conciliazione dell’etica platonica con le esigenze della tradizione cinica. Esercitò la sua influenza anche sul filosofo stoico Zenone, nonché su Aristone e Arcesialo, che in momenti diversi furono suoi discepoli. ...
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Guarini, Alessandro
Arnaldo Di Benedetto
Letterato (Ferrara 1563 circa; m. nel 1636), figlio di Battista. Interessa la storia della critica dantesca il suo dialogo Il farnetico savio overo il Tasso [...] dei casi del Tasso (la cui pazzia è interpretata come altruistica simulazione, sull'esempio di Bruto, in nome di uno stoico ideale di virtù).
Interlocutori sono Cesare Caporali e, appunto, Torquato Tasso: in bocca a quest'ultimo è messa la difesa ...
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Visse fra gli ultimi decennî del sec. IV a. C. e la metà circa del III: durante il massimo splendore della poesia e della cultura alessandrine. Di nobile famiglia (da lui stesso celebrata in un epicedio [...] fu a Pella quello che nei medesimi anni era Callimaco alla corte di Alessandria: quasi il poeta ufficiale. Però lo stoico sovrano intendeva che il suo poeta non tanto cantasse le gesta di lui, quanto qualche grande argomento a lode dell'Universo ...
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Educatore e pedagogista svizzero (Zurigo 1746 - Brugg 1827), di famiglia oriunda italiana. L'idea centrale della sua didattica era un metodo «basantesi sulla vita integrale dei rapporti familiari: nell'istruzione [...] si strinse intorno a Bodmer, capo dei patrioti e democratici, ispirandosi alle idee di Rousseau e all'ideale d'un moralismo stoico e ribelle e d'un patriottismo democratico. Tuttavia, sciolto il gruppo, egli si dedicò all'agricoltura e, acquistato un ...
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Filosofo greco (2°-3° sec. d.C.). Rielaborò la dottrina aristotelica dell'intelletto, delineando l'esistenza di un intelletto "agente" da identificare con la causa prima, e quindi con la divinità.
Vita [...] altro compito che quello di chiarire Aristotele e di confermarne le dottrine di fronte alle altre scuole (in primo luogo la stoica), Alessandro ha, in più di un punto, posto dei problemi di grande importanza storica. Così, modificando la dottrina del ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...