Poetessa (Padova tra il 1520 e il 1525 - Venezia 1554). Fu educata a Venezia, dove si era trasferita con la famiglia dopo la morte del padre. Accolta, con la sorella Cassandra, cantante, e il fratello Bartolomeo, poeta, dalla società più colta e raffinata, condusse una vita elegante e spregiudicata, distinguendosi per la bellezza e per le doti artistiche. Al suo amore per il conte Collaltino di Collalto ...
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Pittore svizzero (Stampa, Grigioni, 1877 - Zurigo 1947). Studiò a Zurigo e a Parigi con E. Grasset. Vissuto in Italia dal 1902 al 1915, fu poi alternativamente a Stampa e a Zurigo dove prese parte al movimento [...] dada svizzero. Dal 1920 tornò a una pittura più oggettiva, rivolta soprattutto a temi religiosi e allegorici (affreschi nella villa Baldini a Malaggia e nel crematorio di Davos). Abile decoratore, diede ...
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Pittore e incisore svizzero (Stampa, Grigioni, 1868 - Glion, Montreux, 1933); studiò a Monaco di Baviera e a Parigi; nel 1893 visitò Roma e Napoli; conosciuto quindi a Maloggia G. Segantini, per molto [...] tempo cercò di seguirne la maniera divisionista. Tra le sue opere migliori sono paesaggi dell'Engadina, ma anche i ritratti, le composizioni (La Lampada, 1912, Zurigo, Kunsthaus), le incisioni (Segantini ...
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Scultore e pittore svizzero (Stampa, Grigioni, 1901 - Coira 1966), figlio di Giovanni. Frequentò la scuola d'arte di Ginevra; nel 1920-21 fu a Roma; nel 1922 si stabilì a Parigi, ove frequentò Bourdelle [...] e s'iscrisse all'Académie de la Grande-Chaumière. Dal 1925 al 1928 eseguiva sculture di carattere decisamente cubista. Nel 1929 aderì al movimento surrealista, realizzando degli objets e delle constructions-cages ...
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Nobile milanese (m. 1552). Governatore del castello di Milano, alla morte del duca Francesco II Sforza (1535) progettò di fare sposare la vedova Cristina con un figlio del duca di Savoia; ma pochi giorni dopo si mise a capo dell'ambasciata che il senato inviò a Carlo V per chiedergli di assumere il governo diretto del ducato. In premio della sua arrendevolezza ebbe dall'imperatore il dono di 50.000 ...
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Orafo e prototipografo (Magonza tra il 1394 e il 1399 - ivi 1468), membro della famiglia patrizia dei Gensfleisch (il nome G. ha origine da un possedimento avito, "Höfe zum Gutenberg"), riconosciuto come [...] , che aveva appreso l'arte da G., iniziavano la loro fiorente attività di tipografi con il Salterio, il primo testo datato, stampato coi tipi che provenivano dalla officina di G. Il nome di G. non compare nel colofone di nessun libro: è quindi dubbio ...
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BARTOLOMEO da Valdezocco
Alfredo Cioni
Introduttore della stampa in Padova, assieme al prutenico Martino "de septem arboribus" (nato probabilmente nella Slesia a Siebeneichen, possessione prussiana). [...] B.; seguono le Terentii Fabulae del 4 agosto s.n. e il Prognosticon super Antichristi adventu di Joh. von Lubeck, che non ha note di stampa. Nel Rhasis Liber IX ad Almansorem (4 ag. 1476) si trova la sigla: "B.C.P.F.F." e, nello stesso anno, la Vita ...
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Famiglia di costruttori statunitensi di macchine da stampa. Robert (Hoes, Leicestershire, 1784 - New York 1833) emigrò nel 1803 dall'Inghilterra e, dapprima coi cognati poi da solo, impiantò un'industria [...] sistemi tipografici. Il figlio Richard March (New York 1812 - Firenze 1886) inventò una macchina rotativa (1855) che permetteva di stampare 16 risme l'ora, così che l'opera paterna ricevette nuovo impulso. Robert (New York 1839 - Londra 1909), figlio ...
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Tipografo (n. Torino sec. 15º); introdusse la stampa a Parma (1472) ove pubblicò, oltre al De liberis educandis di Plutarco, almeno diciotto edizioni, per lo più di opere classiche; a Bologna stampò, per [...] le necessità dell'università, grandi opere giuridiche, tra le quali il Repertorium utriusque iuris di Pietro del Monte (1476) e un trattato di Alessandro Tartagni da Imola; lavorò poi di nuovo a Parma ...
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stampa
s. f. [der. di stampare]. – 1. a. L’arte e la tecnica di imprimere e riprodurre, in un alto numero di copie, scritti e disegni, mediante opportuni procedimenti, da una matrice in rilievo, in cavo o in piano; il termine si riferisce...
stampare
v. tr. [dal germ. *stampjan (o dal francese *stampôn) «pestare»]. – 1. a. Riprodurre a stampa: s. un libro, un giornale o una rivista; s. (o tirare) in 5000 copie, in 50.000 copie; s. volantini, etichette commerciali, manifesti, biglietti...