In linguistica strutturale, l’ analisi in c. immediati è la teoria secondo cui la frase non è una semplice successione di termini connessi l’uno all’altro, ma è formata da una combinazione di sintagmi, [...] lancia la palla, il padre legge il giornale sono frasi riconducibili a uno stesso schema sintattico del tipo SN (sintagma nominale) + SV (sintagma verbale). Questa teoria fu adottata da A.N. Chomsky come base per l’elaborazione di un primo tipo di ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] ; nelle figg. 12-13 è sul costituente pasta. Un ulteriore criterio definitorio è di carattere esterno: ai confini del sintagma intonativo si situa talvolta una pausa, ma di norma all’inizio si osserva un resetting, un mutamento complessivo – verso ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] disambiguare la polisemia delle preposizioni proprie (come nell’esempio classico l’amore del vicino, in cui è incerto se il sintagma preposizionale abbia valore di soggetto o di oggetto diretto: l’amore da parte del vicino ~ l’amore nei confronti del ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] verbale, per lo più retto da preposizione (andare a parare, darsi da fare). In alcuni casi il predicato può reggere sintagmi più complessi: essere sulla bocca di tutti, andare a farsi benedire, far venire il latte alle ginocchia; oppure, in una ...
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Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] in molti contesti, anche diversi da quelli codificati dalla grammatica normativa (cfr. Serianni 1989: § 72; ➔ norma linguistica); ad es., i sintagmi un vero affare, potranno uscire, possono essere ridotti a [un ˌver aˈfːaːre], [poˌtranː uˈʃːiːre]; l ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] un enunciato. Si usa il termine ➔ accordo quando una parola assume alcune caratteristiche flessive condividendole con quella da cui dipende nel sintagma (per es., l’accordo di genere e numero di aggettivi e articoli con i nomi: una casa luminosa). Si ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] 1991; Thornton 2004; Sgroi 2006, 2008, 2009): una, prioritaria, di coesione (➔ coesione, procedure di) tra i costituenti di un sintagma o di una frase (per es., una bella casa; i ragazzi sono usciti ~ le ragazze sono uscite); una, secondaria, di ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] (➔ apposizione). Si tratta infatti di unità sintattiche, composte da nomi e altri elementi, che si riferiscono a un sintagma nominale cui assegnano una determinata qualità o proprietà. La grammatica tradizionale colloca tra le apposizioni:
(a) i nomi ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] solo l’inizio («Il Messaggero» 31 marzo 1971, cit. in Dardano 19862: 313)
Ad esso si aggiunge il concentrarsi di sintagmi preposizionali, spesso molto ampi, in luogo di subordinate (1) o la preferenza data ai nomi d’azione derivati da verbi (➔ azione ...
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In grammatica, verbo p., che costituisce da solo (a differenza del verbo copulativo) il predicato (verbale); complemento p., aggettivo o sostantivo che si riferisce al soggetto (complemento p. del soggetto, [...] ; si parla in questo caso di aggettivo predicativo); frase p., ridotta al solo predicato (per es., troppo buffo!; ci muoviamo?); in particolare, nella grammatica generativa, il sintagma verbale di una frase composta da un soggetto e un predicato. ...
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sintagma
s. m. [dal gr. σύνταγμα, propriam. «composizione, ordinamento», der. di συντάττω «ordinare» (v. sintassi)] (pl. -i). – Termine introdotto in linguistica da F. de Saussure (1857-1913) per indicare qualsiasi segno in quanto sia costituito...
sintagmatico
sintagmàtico agg. [der di sintagma] (pl. m. -ci). – Di sintagma, dei sintagmi, relativo ai sintagmi: unità s.; valori, usi s.; rapporti s., i rapporti che intercorrono tra gli elementi che si succedono nella frase, distinti dai...