Elemento chimico, simbolo H, peso atomico 1,008, scoperto da H. Cavendish nel 1766. Il suo nome deriva dal fr. hydrogène, termine coniato come aggettivo («che genera l’acqua») dal chimico francese G. de [...] di ricombinazione degli atomi in molecole (430,7 kJ/mol).
L’i. si combina direttamente con gli alogeni, con lo zolfo, con il selenio, con l’azoto, con il carbonio; con l’ossigeno si combina a formare acqua secondo la reazione esotermica 2H2+O2 ⇄ 2H2O ...
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L'Ottocento: chimica. Analisi chimica
William A. Campbell
Peter Morris
Analisi chimica
Il laboratorio chimico, così come lo si conosce oggi, è nato nel XIX sec., quando furono costruite le strutture [...] di estrarne il tellurio. In seguito egli decise di analizzare il campione utilizzando lo spettroscopio: dopo aver rimosso il selenio, esaminò lo spettro del residuo e osservò una riga verde brillante. Il 5 marzo del 1861 scrisse a Greville Williams ...
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semiconduttore
semiconduttóre [Comp. di semi- e conduttore] [FSD] Vasta categoria di sostanze solide caratterizzate dall'avere a basse temperature (teoricamente allo zero assoluto) una struttura delle [...] alcuni s. fossero già noti (ma non nella loro struttura a bande di livelli elettronici) e utilizzati (per es., il selenio grigio e l'ossidulo di rame usati per realizzare i cosiddetti raddrizzatori a strato di sbarramento). Inizialmente i s. furono ...
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Branca della radiologia medica che si avvale dei raggi X a scopo diagnostico. Ricorre alle tecniche fondamentali della radiografia e della radioscopia e di molte tecniche complementari (schermografia, [...] passaggio attraverso la materia in esame. La digitalizzazione delle immagini radiografiche, che prevede l’utilizzazione di sensori piatti al selenio e di sensori piatti al silicio, ha consentito la messa a punto di tecniche volte a ridurre la dose ...
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METALLOIDI
Vincenzo Caglioti
. J. J. Berzelius chiamò metalloidi gli elementi gassosi o quelli solidi senza splendore metallico, cattivi conduttori del calore e dell'elettricità, i cui composti con [...] il fosforo (0, 12%), il carbonio (0,08%). Lo zolfo è più abbondante dell'azoto, il fluoro più abbondante del boro, del selenio e dello iodio.
Anche fra i metalloidi, come fra i metalli, si formano composti che sono molto stabili come ad es. SF6, CCl4 ...
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Vetri: fenomeni di non equilibrio
Silvio Franz
È noto e ben compreso dal punto di vista teorico che la materia in equilibrio si può presentare sotto forma solida, liquida o gassosa. I liquidi e i gas [...] gli effetti pratici).
La vetrificazione è una proprietà osservata in molti sistemi, alcuni monoatomici (vetri di fosforo, zolfo e selenio), altri, più numerosi, molecolari: ossidi (per es., gli ossidi di silicio che formano i vetri dell'esperienza ...
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biorisanamento
biorisanaménto s. m. – Detto anche bioremediation, è una tecnologia che, per ripristinare la condizione originale di un ambiente alterato da sostanze inquinanti, si serve dell’azione di [...] tollerare vari elementi (come nichel, zinco, cadmio, arsenico e selenio) e ne possono accumulare nelle foglie quantità anche cento volte utilizzabili per incrementare l’accumulo di cadmio, arsenico, selenio. Va citato, tra gli ambiti di applicazione ...
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diodo
dìodo [Comp. di di- e (elettr)odo "a due elettrodi"] [ELT] Denomin. data inizialmente dall'ideatore, A. Fleming (1902), a un tubo termoelettronico a vuoto con due elettrodi (catodo e anodo), capostipite [...] ora come d. a composti intermetallici, di cui rilevanti esponenti sono i d. a rame-ossido di rame e i d. a selenio, prevalentemente usati come raddrizzatori di corrente ed entrati nell'uso intorno al 1926. Un d. a ossido di rame è costituito da un ...
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Misure ad alta frequenza: Generalità. - La misurazione delle grandezze elettriche interessanti circuiti percorsi da correnti periodiche a frequenza elevata si pone in termini che spesso differiscono sensibilmente [...] i raddrizzatori a ponte (v. App. p. I, 548). Gli elementi raddrizzatori possono essere a ossido di rame o a ferro selenio per frequenze fino a circa 100 kHz, ovvero a cristallo di germanio o di silicio per frequenze più alte. La deviazione dello ...
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fotovoltaico
fotovoltàico [agg.(pl.m. -ci) Comp. di foto- e voltaico con rifer. all'omonima cella in cui fu inizialmente riscontrato l'effetto f.: v. oltre] [FTC] [EMG] Alimentatore f.: generatore elettrico [...] di derivare da un campo elettromotore. Nel 1876 un fenomeno del genere fu osservato in una lamina trasparente di selenio grigio depositata su una lamina di ferro, e poi in altri sistemi solidi eterogenei contenenti almeno un semiconduttore, tanto ...
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selenio
selènio s. m. [lat. scient. Selenium, der. del gr. σελήνη «luna», sul modello di tellurio (v.), per la somiglianza delle proprietà dei due elementi]. – Elemento chimico di simbolo Se, numero atomico 34, peso atomico 78,96, esistente...