Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] e una visione consapevole del proprio lavoro. Questi momenti di riflessione, questo ripiegamento su sé stessi sono stati letti spesso come segno di crisi del cinema. Mentre per lo più si è trattato di un lavoro di ridefinizione o di una presa di ...
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Vertov, Dziga
Pietro Montani
Nome d'arte di Denis Arkadevič Kaufman, regista e teorico del cinema, di famiglia ebrea, nato a Białystok (od. Polonia) il 2 gennaio 1896 e morto a Mosca il 12 febbraio [...] , già in quegli anni, e poi sempre più decisamente, orientata verso un uso strumentale e propagandistico del cinema. Questo conflitto segnò l'intera produzione successiva di V., che conta film del tutto notevoli e almeno un 'capolavoro' (Čelovek s ...
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Castellani, Renato
Bruno Roberti
Regista cinematografico e sceneggiatore, nato a Varigotti (Savona) il 4 settembre 1913 e morto a Roma il 28 dicembre 1985. Il senso esatto della forma, il gusto elegante [...] , in una figuratività che inerisce al ritmo e al trattamento temporale del racconto. Il periodo dal 1941 al 1943 segnò per C. un percorso formalista, un'elegante tessitura tra costruzione drammaturgica e disegno d'ambiente. Questa raffinatezza ...
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Porter, Edwin Stanton
Giulia Carluccio
Regista cinematografico statunitense, nato a Connellsville (Pennsylvania) il 21 aprile 1869 e morto a New York il 30 aprile 1941. Personalità poliedrica (lavorò [...] un ritorno al 'teatro filmato'. The great train robbery, un western di dodici minuti tratto dal dramma di S. Marble, segnò l'apice delle sue capacità creative ed ebbe un effetto travolgente sugli spettatori, anche per la celeberrima inquadratura (che ...
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The Wild Bunch
Roy Menarini
(USA 1969, Il mucchio selvaggio, colore, 148m); regia: Sam Peckinpah; produzione: Phil Feldman per Warner Bros./ Seven Arts; soggetto: Walon Green, Roy N. Sickner; sceneggiatura: [...] sfidare le convenzioni rappresentative del western ‒ già scosse negli anni precedenti dalla 'ribalderia' di Sergio Leone ‒ e di capovolgerne di segno l'epica soggiacente. The Wild Bunch non è il primo film che contesta le basi etiche del cinema della ...
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De Palma, Brian
Simone Emiliani
Regista cinematografico statunitense, di origine italiana, nato a Newark (New Jersey) l'11 settembre 1940. Come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, George Lucas e [...] crea un'efficace commistione tra la struttura del cinema d'azione e l'iperrealismo barocco che rende claustrofobici i suoi ambienti. Segno di uno sperimentalismo estremo è risultato, invece, il lavoro fatto sul sonoro in Blow out (1981), in cui sono ...
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Universal Pictures
Giuliana Muscio
Casa di produzione cinematografica statunitense fondata nel 1912 e nata dalla fusione tra la Independent Motion Picture Corporation di Carl Laemmle, la Bison Life [...] sguarnita la produzione horror. Travolti dalla crisi finanziaria, i Laemmle dovettero lasciare la casa e furono sostituiti da Cochrane, segno del declino dello studio system e degli uomini che lo avevano costruito. Le strategie produttive della U. P ...
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Venezuela
Daniele Dottorini
Cinematografia
La storia del cinema in V. si interseca in profondità con lo sviluppo politico e culturale del Paese e con le fasi economiche che lo hanno attraversato. La [...] L'amante creola), premiato a Cannes per la migliore fotografia nel 1951. Gli anni Cinquanta si aprirono nel segno di una maggiore apertura nei confronti del mercato cinematografico e nella capitale nacquero cineclub e associazioni culturali legate al ...
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Alekan, Henri
Stefano Masi
Direttore della fotografia francese, nato a Parigi il 10 febbraio 1909 e morto ad Auxerre (Yonne) il 15 giugno 2001. Sostenitore della fotografia come artificio e invenzione, [...] girare Encounter (Imbarco a mezzanotte), film con reminiscenze figurative dell'incisore settecentesco G.B. Piranesi, che segnò l'inizio della collaborazione con Joseph Losey, proseguita anche nei decenni seguenti. L'anno successivo raggiunse grandi ...
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Wajda, Andrzej
Serafino Murri
Regista cinematografico polacco, nato a Suwałki il 6 marzo 1927. Ha rappresentato una delle voci più significative del cinema dell'Est europeo nel periodo del 'disgelo' [...] na sprzedaż (1968; Tutto in vendita), dedicato all'attore Zbigniew Cybulski morto nel 1967, che chiuse un'epoca oscillante e segnò il ritorno all'impegno di W., il quale con Krajobraz po bitwie (1970; Paesaggio dopo la battaglia), ispirato ai ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...