La dimensione onirica ha una serie nutrita di attestazioni sin dall’epica, con varie manifestazioni, la più nota delle quali, probabilmente, è quella evocata nell’Odissea da Penelope (XIX 536-553), che [...] sogni allegorici, di cui si conferma il tradizionale valore predittivo e per i quali l’autore tenta una casistica di segni da decifrare, una fenomenologia delle forme simboliche oniriche. Fra esse, non mancano ampi richiami al mare e al suo popolo ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con il reale o apparente significato diminutivo (nelle puntate precedenti: qui e qui). -uccio e -uzzo (con -uz, -utz, -uzz)Nel lessico il suffisso [...] orsatto/orsato (nell’italiano standard è sopravvissuto il solo cerbiatto e con diversa vocale tigrotto, aquilotto, ecc.); il segno di un’appartenenza; e l’indicazione di una discendenza, tutte buone ragioni per formare cognomi. I più frequenti dei ...
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Gualberto AlvinoScritture verticali. Pizzuto, D’Arrigo, Consolo, BufalinoPrefazione di Pietro TrifoneRoma, Carocci, 2024 Se il dibattito sulla valenza autosufficiente della lingua letteraria, sui suoi [...] privo di motivazione tematica, sicché la corrente diegetica vacilla, si smorza, cede alla libera fulgurazione associativa», nel segno di ripetizioni non necessarie, di totale mancanza di revisione formale, di indicativi al posto di congiuntivi, di ...
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Senza assecondare, una volta tanto, l’amatissimo Gadda («Omettendo il periferico e spiritoso Ghislanzoni Antonio, da Lecco»), di Ghislanzoni sarà invece opportuno premettere qualcosa, a titolo di risarcimento [...] vista con gli occhi straniati di un gatto, che la consegna alle sue memorie, e lo fa con divertita perfidia, nel segno di quell’umorismo dalla forte connotazione etica cui s’accennava. Così un campionario di umanità squallida e vorace, sfila sotto lo ...
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Gisella BlancoLa parola del silenzio nella poesia contemporaneain AA.VV., Teoria e pratica del testo. Grammatica, nuovi media, didattica, letteraturaa cura di Giuseppe Paternostro e Vincenzo Pinelloprefazione [...] oltre i limiti fisici delle parole scritte. Sartre chiama “silence” la produzione di senso. Il lettore, cioè, organizza gli stimoli dei segni grafici in un “più” che non è dato trovare in forma scritta, ma che è l’essenza stessa dello scrivere, l ...
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La genealogia di Pinocchio posta a cappello del terzo capitolo delle Avventure lascia già intravedere gli interessi onomastici di Collodi, che sono formidabili nei suoi racconti meno famosi.La novelletta [...] sia un uomo giusto, basta a farne fede, fra le altre cose, il suo nome di battesimo. Quando un uomo si chiama Michele è segno manifesto che la Provvidenza divina lo ha voluto mettere sotto le ali di quell’Arcangelo che inventò le bilancie e che viene ...
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Ho frequentato San Vittore a Milano per due anni, dal 1965 al 1967: prima quindi dei moti del ’68 e soprattutto prima della bomba di piazza Fontana (12 dicembre 1969), che segnò per me, e per molti come [...] me, una terribile sveglia. Insomma: i giochi erano finiti.Si trattava di un esperimento (di educazione civica?; di educazione letteraria?; di educazione reciproca?: oggi non saprei più come definirlo) ...
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Quando si parla di deonomastici (o deonimici) uno degli esempi più gettonati è quello di jeans, che nel Cinquecento, nell’inglese d’America, era la denominazione della città di Genova e passò a designare [...] gare equestri frequentate, in epoca vittoriana, da uomini che indossavano il tight, di cui l’ascot era il segno distintivo. Altre volte le denominazioni dei capi di abbigliamento sono deantroponimici, ossia derivano da nomi di persona o antroponimi ...
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Inoltre in questo periodo sorse in me una passione che per poco non divenne dominante nella mia vita: la passione per la matematica. Anche se non ho seguito – e forse ho fatto male – quell’inclinazione, [...] le valli. / Perciò la voce dei poeti intendono i viventi ed i morti». I versi lunghi oracolari, decisamente come segno di superamento di Ungaretti, insistono ancora sugli echi barocchi, ma anche sul tono elegiaco. Sul genere dell’elegia Guidacci si ...
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Molte persone mi hanno chiesto perché ho cominciato Some Like It Hot col massacro di San Valentino. Ma occorre qualcosa di veramente violento perché dei giovanotti si travestano da donna rendendo verosimile [...] C’è gente» del doppiaggio.Si perde la divertente profezia post eventum formulata da Joe («Suppose the stock market crashes!»), segno di una certa sfiducia per la memoria del pubblico italiano: in fondo, all’uscita della pellicola erano trascorsi solo ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...
segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione di un’altra cosa, più astratta, con...
segno (signo solo in Detto 90)
Domenico Consoli
Qualunque cosa sensibile che oltre a manifestare sé stessa manifesta anche un'altra cosa con la quale è in genere collegata mediante un rapporto di effetto a causa, o di antecedente a susseguente.
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