teatro Edificio o complesso architettonico costruito e attrezzato per rappresentazioni sceniche.
Spettacolo, sia come singola rappresentazione teatrale, sia come genere.
Il t. come edificio: l’antichità
In [...] . Diverse erano le esigenze cui rispondeva la sua presenza: segnare una demarcazione tra sala e scena, essere il supporto di C. Marlowe e W. Shakespeare, al cui genio drammatico e linguistico il t. elisabettiano deve il suo massimo sviluppo, ma anche ...
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(ingl. Ireland; irl. Éire) Una delle grandi isole costituenti l’arcipelago britannico (84.420 km2 con circa 5.120.000 ab.), situata tra 51°26′ e 55°22′ lat. N e 5°35′ e 10°21′ long. O. La bagnano a O l’Oceano [...] artist as young man (1916), Joyce assurse a fama mondiale con lo sperimentalismo linguistico e narrativo di Ulysses (1929) e di Finnegans wake (1939), segnando in maniera indelebile il corso successivo non solo della narrativa ma anche della poesia ...
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Biologia
C. morfogenetico Area dell’embrione, o del primordio di un germoglio, dotata della capacità di dare origine a un determinato organo; per es., i c. morfogenetici dell’arto posteriore danno origine [...] alle cariche su essi convogliate dalla corrente, e con opposto segno. È quanto avviene, per es., nell’interno di byte) adiacenti, corrispondenti a una unità di informazione.
Linguistica
C. d’accentazione Insieme delle sedi sillabiche che possono ...
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Stato dell’Oceania, situato a 2.000 km a SE del continente australiano.
Il territorio della N. è composto da due grandi isole (Isola del Nord e Isola del Sud), separate dallo Stretto di Cook, e da alcune [...] gli inizi del 21° il panorama letterario neozelandese appare segnato, sia in prosa sia in poesia, da una sul conflitto di genere. Altrettanto innovativo da un punto di vista linguistico e ritmico appare il contributo della poesia maori, con l’intensa ...
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(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] usato è per il serbo quello cirillico, per il croato quello latino, completato da alcuni segni diacritici che servono a differenziare ć ‹č’› e č ‹č› da c ‹z›, diffusione di un progetto di unificazione linguistica e culturale degli Slavi balcanici e ...
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(gr. Μακεδονία; bulg., maced. e serbocr. Makedonija) Regione storica della penisola balcanica (circa 70.000 km2 con circa 3 milioni di ab.), divisa politicamente tra Bulgaria (10%), Grecia (51%) e la [...] tentativo di creare uno strumento linguistico capace di unificare culturalmente il paese M. è priva di insediamenti significativi e non partecipa allo sviluppo che in Grecia segna la nascita delle poleis arcaiche. Tra la fine del 6° sec. e l’inizio ...
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Anticamente definita ‘arte del blasone’, l’a. è la scienza che analizza e interpreta gli stemmi, ne studia le fonti, l’origine e la storia e ne stabilisce le regole; definisce le varie tipologie di scudo, [...] struttura sintattica altrettanto originale, un codice linguistico universalmente accettato per descrivere ( blasonare) funzione ornamentale diventavano anche un marchio di proprietà e un segno di omaggio e devozione dell’artista verso il committente.
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In età moderna e contemporanea, l'occupazione e lo sfruttamento territoriale realizzati con la forza dalle potenze europee ai danni di popoli ritenuti arretrati o selvaggi. Per molti versi la storia del [...] erano apparsi i primi segni di crisi del sistema coloniale, rapidamente evolutosi e quasi completamente dissoltosi dopo la Seconda guerra mondiale (➔ decolonizzazione).
Il colonialismo linguistico
Per colonialismo linguistico si intende la ...
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Antropologia
Genericamente, gruppo etnico di ordine semplice, i membri del quale parlano uno stesso linguaggio, hanno consapevolezza di costituire un organismo sociale ben determinato e politicamente coerente, [...] della t. ha quasi sempre carattere territoriale oltre che linguistico e sociale, nel senso che tale gruppo occupa permanentemente alla guerra sociale e perfezionato in età cesariana, segnò la decadenza delle t., che conservarono ancora fino ad ...
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ALIGHIERI La vita. - Condizione sociale e prima educazione. - Nacque in Firenze nel maggio del 1265, di famiglia che si teneva derivata dal gentil seme dei Romani fondatori della città (Inf., XV, 73-78) [...] : la carità che anima tutti i beati, e che è segno e accrescimento della loro beatitudine, fa il resto. Né soltanto avviamento a ricerche nuove, e soprattutto testimonî preziosi dell'uso linguistico di quell'età.
Dalla fine del Trecento sino a ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...