Scrittore e giornalista russo (n. Vol´sk, Saratov, 1886 - m. 1953); confinato e incarcerato per aver partecipato alla rivoluzione del 1905, cominciò a scrivere intorno al 1920, descrivendo acutamente la [...] vita russa, in particolare quella della borghesia intellettuale, prima e dopo la rivoluzione (Oktjabr´ "Ottobre", 1923; Čelovek i pustynia "L'uomo e il deserto", 1926; Pobeditel´ "Il vincitore", 1927) ...
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Glottologo e slavista (Pietroburgo 1886 - Berlino 1962), prof. nelle università di Saratov (1917), Dorpat (1919), Lipsia (1921), Berlino (1925), Stoccolma (1947), dal 1949 prof. di filologia slava nella [...] Libera Univ. di Berlino. Ha affrontato e risolto felicemente complessi problemi linguistici e culturali che riguardano l'Europa orientale, soprattutto antica, e i suoi rapporti con le civiltà contigue. ...
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turco-tàtare, lìngue Famiglia linguistica appartenente al gruppo delle lingue altaiche. Vi si distinguono due sottogruppi: quello occidentale, composto da ciuvascio (parlato lungo il corso del Volga dalla [...] Ciuvascia a Saratov) e dall'antico iacuto (la lingua estinta parlata dai bulgari prima della loro slavizzazione); quello orientale, composto da un gran numero di lingue parlate nell'ampia regione compresa fra la Turchia e la Siberia occid. (con ...
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turco Con la locuzione popoli t. si intende un vasto complesso di popoli, le cui sedi primitive erano nell’Asia centrale e orientale, e che da quelle sedi hanno sciamato in età storica, con flusso ininterrotto, [...] prototurco. Il gruppo s- comprende il ciuvascio, parlato nella Repubblica dei Ciuvasci, nelle regioni di Kazan´, Samara, Saratov nella Federazione Russa, lo jakuto, parlato dagli Jakuti nella Repubblica di Saha, che comprendeva anche il bulgaro-turco ...
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