Scrittore venezolano, nato a Caracas nel 1840. La sua attività di letterato, politico e militare lo distinse tra i suoi concittadini, e il suo nome passò anche i confini dell'America. Molte accademie europee lo annoverarono tra i loro illustri soci. Soldato nelle rivoluzioni in cui si travagliò il suo paese, critico equilibrato, giornalista vivace, grammatico attento (a lui si deve El castellano en ...
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Scrittore spagnolo, nato a Segovia nel 1586 e morto ivi nel 1651. Compiuti gli studî di teologia e di diritto a Salamanca, ritornò nella città natale, a cui consacrò la sua attività di cronista: la migliore opera, la Historia de la insigne ciudad de Segovia, fu composta nel 1620 e pubblicata a Segovia nel 1637. Dal punto di vista scientifico il C. presenta i difetti del tempo, ma se ne distacca per ...
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Scrittore spagnolo, nato a Toledo, forse nel 1514, e morto nella Città di Messico, nel 1575. Professore di retorica a Osuna, si trasferì nel Messico, nel 1551, insegnando in quella università. Fu storiografo della città (1560), in cui prese gli ordini sacerdotali, e tenne la direzione della cattedrale (1564). Tradusse e divulgò le opere filosofico-morali di Luis Vives, aggiungendo qualche trattato ...
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Poeta e drammaturgo argentino, nato a Buenos Aires nel 1840, e morto nel 1919. Si avvicinò con simpatia alla vita eroica e solitaria della sua terra in Los hijos de la pampa, e descrisse con calda umanità il dramma generoso d'una donna in Ángela: nella pagina narrativa trova equilibrio il suo romanticismo violento e declamatorio. Ma il C. fu efficace innovatore nel teatro argentino: la semplicità tecnica ...
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Scrittore benedettino, nato in Inghilterra verso il 1060, morto nell'abbazia del Salvatore a Canterbury, nel 1124. Quivi s'iniziò alla vita monastica e passò quasi tutta la vita, tranne la breve parentesi [...] del vescovato di S. Andrea nella Scozia (1120), che abbandonò subito per una contesa di supremazia. Fu il migliore amico e il consigliere di S. Anselmo, di cui scrisse la vita (De vita Anselmi) e di cui ...
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Letterato e commediografo messicano, nato nella città di Messico nel 1841 e morto nel 1906. Deputato nel '62, professore di storia, si dedicò a ricerche erudite, di archeologia e di bibliografia; e rimangono monumentali i suoi lavori sulle Antigüedades mejicanas, sulla storia di Diego Durán (1880) e di Ixtlilxochtl (1891), le indagini biografiche su Sigüenza, Moctezuma, Itzcoalt, con cui rinnovò gli ...
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Poeta latino, nato nel 1162 e morto verso il 1220. Della sua vita sappiamo quanto ci dice egli stesso nel poema Carolinus, dove accenna alla sua giovinezza poetica, e si fa vanto di aver difeso gl'interessi della propria chiesa (Saint-Marcel a Parigi) presso Clemente III e Celestino III. Il suo poema, in 5 libri, compiuto nel 1200, che s'ispira alle gesta di Carlomagno, è dedicato al giovane Luigi ...
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Scrittore spagnolo, nato a Siviglia nel 1822, morto a Madrid nel 1891. D'ingegno vario e fertile, tentò il teatro, la lirica, la critica, ii siornalismo. Sebbene superficiale nell'ispirazione e alquanto incerto nella critica, tuttavia raggiunse una certa delicatezza nel verso (Poesías, 1859) e una trasparenza strutturale nei tentativi drammatici, come in: Lo que alcanza una pasión (1842), e nelle zarzuele: ...
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Vissuto nel sec. VII, fu vescovo di Toledo dal 646 al 657, anno della sua morte. Educato alla poesia ed esperto della tecnica del verso, alternò l'esegesi teologica con componimenti in metro elegiaco, ispirati alla fede e a motivi lirico-morali. Testimonianza della sua conoscenza metrica e dell'amore per la cultura è la cura con cui ripubblicò il poema di Draconzio (v.) sulla Creazione, che ebbe tanta ...
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Filologo e linguista colombiano, nato a Bogotá il 19 settembre 1844 e morto a Parigi il 17 luglio 1911. Seguì l'insegnamento di Andrés Bello, di cui riprese l'opera principale con radicali innovazioni (Notas á la Gramática di A. Bello (1874). Studiò per il primo gli elementi idiomatici di Bogotá (Apuntaciones criticas sobre el lenguaje bogotano, 1867-72); e si valse della conoscenza del latino (Gramática ...
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disforia di genere loc. s.le f. Condizione di intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso anatomico. ♦ «Come ha appena detto la compagna transgender...». I delegati di fabbrica...
Meloneide s. f. (iron.) Le gesta di Giorgia Meloni. ◆ Suscita anzitutto immagini da straziare il più arido dei cuori. Peccato che a fine mese si debbano necessariamente consegnare le liste elettorali agli uffici competenti, e che dunque debba...