repubblicanesimo
Tradizione di pensiero politico le cui origini sono da ravvisare nell’opera di Aristotele. Il r. trova forma nell’ideale ciceroniano di res publica, ossia di una comunità di persone, [...] tra sé associate per osservare la comunanza degli interessi nella giustizia, che detengono collettivamente il potere e dispongono di eguali diritti. Questo ideale repubblicano, di cui fanno prova Sallustio, ...
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Tocci, Terenzio. – Uomo politico (San Cosmo Albanese, Cosenza, 1880 - Tirana 1945). Di osservanza mazziniana e acceso filoalbanese, emerse nei primi anni del Novecento come agitatore e propagandista del [...] repubblicanesimo radicale italiano e della rinascita italo-albanese. Il quadro delle sue riflessioni repubblicane si ricava dai volumetti Repubblicani e socialisti (1901), Risorgimento nazionale (1902), I ribelli d’Italia (1904), Cuore repubblicano ( ...
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ALBANI, Felice
Renzo De Felice
Nato a Milano il 22 luglio 1852 da G. Battista, uomo politico, giornalista, studioso di problemi sociali, fu uno dei principali rappresentanti del repubblicanesimo italiano [...] tra il 1880 e il fascismo. Membro della massoneria e collegato per legami familiari anche con i gruppi dissidenti della carboneria (sposò la figlia, Adele, del gran maestro, il viterbese Ermenegildo Tondi), ...
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Diplomatico francese (Lucerna 1838 - Parigi 1907). Pronipote del generale napoleonico J. Lannes, entrato in diplomazia nel 1858, divenne ambasciatore a Costantinopoli nel 1886, passando poi a Pietroburgo [...] 1891. Le sue personali amicizie alla corte russa ebbero gran peso nell'alleanza con la Francia; ma il suo moderato repubblicanesimo e i legami con gli ambienti dell'aristocrazia francese conservatrice determinarono il suo richiamo in patria nel 1902. ...
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Giobèrti, Vincenzo. - Filosofo e uomo politico (Torino 1801 - Parigi 1852). Sacerdote, fu ministro (1848) e presidente del Consiglio (1848-49) del Regno di Sardegna e sostenitore del processo di unificazione [...] sacerdote. Cappellano di corte dal 1826, divenne presto noto per gli studi teologici e per la professione di repubblicanesimo (nel 1834 la rivista mazziniana Giovine Italia pubblicò la sua lettera Della repubblica e del cristianesimo). Arrestato ed ...
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Generale (Thonon, Alta Savoia, 1764 - Marclaz, Thonon, 1834). Dopo lo scoppio della Rivoluzione francese, costituì in Savoia il club e la legione degli Allobrogi; colonnello, si distinse nelle battaglie [...] , si oppose al colpo di stato del 18 brumaio, ma accettò di servire nell'esercito di Napoleone che, nonostante il tendenziale repubblicanesimo del D., lo ebbe assai caro (lo chiamava l'Intrepido) e lo nominò generale nel 1809 e conte nel 1810. In ...
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Durante la Rivoluzione francese, gli appartenenti a un’associazione politica (club dei g.), così detta perché aveva sede nell’ex convento parigino dei domenicani (Jacobins) nella via Saint-Honoré. Sorto [...] dei g., prevalentemente monarchico-costituzionale fino alla metà del 1790, si orientò rapidamente verso concezioni di repubblicanesimo intransigente. Mentre i girondini si appoggiavano alla borghesia provinciale, i g. potevano contare sui sanculotti ...
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Montecchi, Mattia
Patriota (Roma 1816 - Londra 1871). Carbonaro fin dal 1834, fu attivo nella cospirazione contro il regime pontificio. Per questa ragione nel 1844, sotto papa Gregorio XVI, venne arrestato [...] un ruolo di primo piano nel movimento liberale del biennio 1846-48 e combatté nella campagna del Veneto. Avvicinatosi al repubblicanesimo mazziniano, dopo la fuga di Pio IX fu deputato all’Assemblea costituente della Repubblica romana e membro, con ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Francesco Vettori
Gennaro Maria Barbuto
Nacque a Firenze l’8 novembre del 1474 da Piero e da Caterina Rucellai. Da parte sia di padre sia di madre, dunque, apparteneva al ceto ottimatizio fiorentino [...] profondamente avversa al popolo, ritenuto impreparato, incapace e pericoloso. Risulta, quindi, estraneo al tradizionale repubblicanesimo fiorentino e al suo concetto di florentina libertas, consistente non solo nell’indipendenza della città e ...
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Erudito, teologo e polemista (Piozzano, Piacenza, 1761 - Ruebelle, Montmorency, 1842); alunno in Roma dell'Accademia dei nobili ecclesiastici, suddiacono (1785), frequentatore del cenacolo del vescovo [...] le dottrine episcopaliste e gianseniste. Abbandonato (1796) il sacerdozio, si diede al giacobinismo, predicando una specie di repubblicanesimo evangelico. Durante la reazione austro-russa (1790), riparò in Francia, ove si stabilì e dove fu poi ...
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repubblicanesimo
repubblicanéṡimo s. m. [der. di repubblicano]. – Aspirazione, tendenza a forme di governo repubblicane, con riferimento a singoli individui o ambienti, a determinati periodi storici.
giacobino
s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. jacobin, der. del lat. tardo Iacobus «Giacomo»]. – 1. Appartenente a un’associazione politica, sorta a Parigi nel 1789, con sede in rue Saint-Honoré nell’ex convento dei domenicani (chiamati popolarmente...