In musica, brano eseguito secondo lo stile r., cioè secondo un modo di cantare che, pur intonato su note e accompagnato dall’orchestra o da uno strumento, non costituisce una melodia in sé conclusa ma [...] e del discorso. La nascita del r. è strettamente connessa a quella del melodramma e all’estetica seicentesca del ‘recitar cantando’. Nell’opera del Settecento si suole distinguere il r. secco dal r. accompagnato: nel primo la voce è sostenuta ...
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Nella terminologia musicale, movimento melodico di carattere libero e rispondente a varietà di affetti, più cantante del recitativo ma non delineato nel giro compiuto e idealmente simmetrico dell’aria. [...] Esempi illustri si trovano nelle composizioni vocali di C. Monteverdi e di J.S. Bach ...
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Brano vocale di carattere autonomo e di struttura semplice collocato in un’opera o in un oratorio dopo un recitativo. Per analogia, il termine si usa per pezzi di musica strumentale (per es., nel Quartetto [...] op. 130 di L. van Beethoven e nella Serenata per 5 strumenti di A. Casella) ...
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JOMMELLI, Niccolò
Angela Romagnoli
Nacque ad Aversa il 10 sett. 1714 dal commerciante di stoffe Francesco Antonio e da Margherita Cristiano.
Ricevette la prima istruzione musicale come fanciullo cantore [...] a cura di P. Pinamonti, Firenze 1991, pp. 101-122; M.T. Rosa Barezzani, Le vie all'espressione degli "affetti" nel recitativo strumentato, in Gli affetti convenienti all'idee, a cura di M. Caraci Vela - R. Cafiero - A. Romagnoli, Napoli 1993, pp. 581 ...
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Musicista (Firenze 1632 - Parigi 1687). Giunto in Francia giovanissimo entrò al servizio di Luigi XIV come ballerino e mimo, e poi come sovrintendente della musica e compositore di corte. Fu il riformatore [...] , di carattere solenne, e di un allegro fugato in 3/4 o in 6/8; seguono un prologo allegorico e 5 atti con recitativo, arie, ariosi e notevole contributo di musica strumentale (danze e brani descrittivi) e di grandi pezzi d'insieme e corali. La forma ...
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Musicista (n. Liegi 1741 - m. presso Montmorency 1813). Studiò dapprima nella cappella di St.-Denis, poi privatamente con buoni maestri. Presto attratto dalla musica teatrale italiana, conosciuta prima [...] in Italia, passò a Parigi, ove studiò il tipo di declamazione della Comédie Française, cui ispirò il suo recitativo musicale. Conquistatosi fin dalle sue prime opere il favore dei colleghi e degli enciclopedisti, raggiunse poi fama anche maggiore ...
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Musicista (Strongoli, Catanzaro, 1690-96 circa - Napoli 1730), studiò a Napoli con G. Greco, e vi esordì (1715) con opere comiche in dialetto. Maestro di cappella del principe di S. Severo, fu (1725) vicemaestro [...] opere, tra serie e comiche, oltre a oratorî, cantate ecc., in un'arte ricca di ispirazione drammatica e di effetti scenici, ove si nota, tra l'altro, l'efficacia del recitativo accompagnato, del quale V. fu uno dei pionieri nella scuola napoletana. ...
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MacDonald, Jeanette
Isabella Casabianca
Cantante e attrice teatrale e cinematografica statunitense, nata a Philadelphia il 18 giugno 1907 e morta a Houston il 15 gennaio 1965. Disinvolta, vivace, dotata [...] tale ambito, infatti, le sue notevoli qualità canore e l'eleganza naturale supplivano alla mancanza di un reale talento recitativo, garantendo sempre esiti brillanti. Il tentativo di misurarsi con generi diversi non ebbe invece fortuna e ne determinò ...
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Musicista, nato ad Ascoli sulla fine del '500 e vissuto a Roma nella prima metà del '600 durante il periodo di maggior fioritura del melodramma romano. È noto per aver musicato la Diana schernita, favola [...] barone Gio. Rodolfo di Hohen Rechberg. La Diana schernita è il primo compiuto esempio di opera comica, ancora nello stile recitativo, ma già con interessanti e sviluppate arie in più parti, intramezzate da ritornelli strumentali, e con cori omofoni e ...
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Compositore (governatorato di Tula 1813 - Pietroburgo 1869). Dal 1835 in poi visse a Pietroburgo e divenne, specialmente dopo la Rusalka, il maestro spirituale del Gruppo pietroburghese dei giovani musicisti [...] di A. Puškin) si volse a forme nuove e assai più libere, iniziando quell'evoluzione dell'opera verso il tipo a "recitativo" drammatico che concretò poi nel Convitato di pietra (terminato da C. Cui e N. Rimskij-Korsakov, rappr. Pietroburgo 1872), il ...
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recitativo
agg. e s. m. [der. di recitare]. – In musica, modo o stile r., e come s. m. recitativo, modo di cantare che, pur intonato su note e accompagnato per lo più dall’orchestra o da uno strumento, non costituisce una melodia in sé conclusa...
recitabile
recitàbile agg. [der. di recitare]. – Che si può recitare: mi sembra una commedia se non eccellente almeno r.; non so se questo dramma è r. davanti a bambini.