Musicista (Erasbach, Palatinato, 1714 - Vienna 1787). Figlio di un guardiacaccia di principi, visse in Boemia durante la prima infanzia. Fu poi, ragazzo, violinista e cantore in chiesa, finché il maestro [...] , si sviluppò poi con altre opere da lui presentate tra il 1743 e il 1746 in Italia e in Inghilterra, dove studiò il recitativo e l'economia scenica di J.-Ph. Rameau e la possente, larga architettura di G. F. Händel. Egli rivelava di già, in quel ...
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Musicista, nato nel governo di Tula il 14 febbraio 1813, e morto a Pietroburgo il 17 gennaio 1869. Stabilitosi a Pietroburgo fin dal 1835, conseguì i primi successi teatrali con l'Esmeralda (Mosca 1847). [...] e rappresentatasi l'anno successivo, egli si volse a forme nuove e assai più libere, conferendo - tra l'altro - al recitativo un maggior rilievo drammatico. Di una nuova opera Rodgana, a carattere fantastico-comico, non lasciò che l'abbozzo di alcune ...
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GUEDRON, Pierre
Henry Prunières
GUÈDRON (o Guesdron), Pierre - Musicista, nato nel 1565 in Beauce (Normandia). S'ignora la data della sua morte. Appartenne dapprima alla cappella del duca di Guisa; [...] musicista francese della prima metà del secolo XVII con disposizioni alla musica drammatica; sembra anzi si provasse nello stile recitativo francese, realizzato poi dal Lulli.
Le opere del G. trovarono favore in tutta Europa; pare se ne interessasse ...
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SACRATI, Francesco Paolo
Gastone ROSSI-DORIA
Compositore, nato a Parma nei primi del sec. XVII, morto a Modena, maestro di quella cappella ducale, il 20 maggio 1650. Fu uno dei migliori esponenti del [...] dalla produzione, contemporanea, del maggior veneziano, P. F. Cavalli, è comunque notevole per spiriti e stilemi novatori. Il "recitativo accompagnato" è, p. es., già visibile nella Delia del 1639. Nell'opera La finta pazza l'elemento comico ha una ...
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RUBATO, TEMPO
Gastone ROSSI-DORIA
. Nella terminologia musicale questa locuzione designa un movimento condotto con una certa libertà in rapporto ai valori rigorosamente determinati dalle figurazioni. [...] questo stilema, che è d'ordine ritmico. Ma nella monodia moderna, dall'ultimo decennio del sec. XVI in poi, il recitativo è trattato, ritmicamente, proprio con tale elasticità. E. del Cavaliere e i Fiorentini si studiano, sì, di notare in esplicita ...
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MANNELLI (Manelli), Francesco
Arnaldo Morelli
Nacque a Tivoli intorno al 1595 da Giovanni di Simone, originario di Lucignano nell'Aretino, e da Drusilla Bracchi di agiata famiglia tiburtina, unitisi [...] Venere -, forse in ossequio ai criteri di verosimiglianza indotti dal soggetto mitologico. Nella seconda, pur prevalendo ancora lo stile recitativo, si nota un maggior numero di pezzi strofici, in versi misurati, per le parti di Mercurio, Pallante e ...
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SADOWSKI (Sadowsky), Fanny
Raffaella Di Tizio
SADOWSKI (Sadowsky), Fanny. – Nacque a Mantova il 12 novembre 1826 da Francesco, capitano polacco al servizio dell’Austria, e da Isabella Tacchi, originaria [...] quello in giovane età con Leone Segrè, di cui era rimasta presto vedova. Da entrambe le unioni ebbe due figli.
Continuò a recitare accanto ai maggiori attori del tempo: nel corso del 1860 fu ancora a Napoli con Salvini, poi di nuovo con Majeroni. Fu ...
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Rossini, Gioacchino
Alberto Pironti
, Musicista (Pesaro 1792 - Passy, Parigi, 1868). La connessione della musica di R. con la poesia di D. è rappresentata soprattutto dall'aria del gondoliere contenuta [...] librettista.
Un altro brano di R. su testo di D. è custodito nel Tempietto del conservatorio di Pesaro: si tratta di un " Recitativo ritmato ", Farò come colui che piange e dice, da If V 126 ss.
Bibl.-H. Stendhal, Vie de R., Parigi 1824; Moscheles ...
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Musicista e compositore (Roma 1561 - Firenze 1633). Attivo presso la corte medicea, P. fece parte della Camerata fiorentina de' Bardi e ne condivise l'estetica del «recitar cantando» (stile al quale è [...] della Camerata de' Bardi fiorentina, nelle sue opere volle P. portare a compimento la realizzazione del nuovo stile recitativo non ornato (al quale è comunemente fatta risalire l'origine del melodramma), secondo una concezione scaturita dalla teorie ...
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Musicista (Bergedorf, Amburgo, 1699 - Venezia 1783). Esordì (1718) ad Amburgo quale tenore, poi (1721) a Brunswick quale operista. Nel 1722, venuto in Italia, si mise a studiare la composizione a Napoli [...] suoi contemporanei, oppose, specie nell'Arminio e nel Solimano, la cura dell'orchestra e delle vicende sceniche, la vigoria del recitativo, la rappresentazione di stati d'animo e la descrizione di ambienti e scene. Ma il suo talento non seppe trovare ...
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recitativo
agg. e s. m. [der. di recitare]. – In musica, modo o stile r., e come s. m. recitativo, modo di cantare che, pur intonato su note e accompagnato per lo più dall’orchestra o da uno strumento, non costituisce una melodia in sé conclusa...
recitabile
recitàbile agg. [der. di recitare]. – Che si può recitare: mi sembra una commedia se non eccellente almeno r.; non so se questo dramma è r. davanti a bambini.