Depp, Johnny (propr. John Christopher II)
Marzia G. Lea Pacella
Attore cinematografico statunitense, nato a Owensboro (Kentucky) il 9 giugno 1963. Di natura e di vocazione ribelle, dotato di lineamenti [...] con un sottofondo di malinconia e di pazzia, comunque insoliti ed emarginati, D. è riuscito ad affinare il suo stile recitativo. È stato il sensuale e visionario Alex in Arizona dream (1992) di Emir Kusturica, il sensibile e strampalato Sam in ...
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Hurt, William
Simone Emiliani
Attore cinematografico statunitense, nato a Washington il 20 marzo 1950. Dopo gli studi alla Tufts University di Medford nel Massachusetts e alla Juilliard School di New [...] , 1990) e W. Wenders (Bis ans Ende der Welt, 1991; Fino alla fine del mondo), rimanendo sempre fedele a un personale stile recitativo. Ha poi dato un notevole spessore drammatico ai medici di The doctor (1992; Un medico, un uomo) e di La peste (1992 ...
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SACHS, Hans
Maryla Falk
Poeta tedesco, nato a Norimberga il 5 novembre 1494. Nella "scuola latina" annessa all'ospedale di S. Spirito acquistò anche alcune nozioni di lettere classiche, che però, a [...] , il Decameron nella traduzione di Steinhöwel, e ne mise in versi la storia di Lorenzo e Lisabetta nel suo primo poema recitativo (Der ermört Lorenz), seguito dappresso da un altro di tema più indipendente (Kampfgespräch von der Lieb), nel quale si ...
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TOSATTI, Maria Barbara
Arnaldo Bocelli
Poetessa, nata a S. Felice sul Panaro (Modena) il 3 settembre 1891, morta a Roma il 17 aprile 1934. Fece gli studî normali in un istituto di religiose francesi, [...] in un'intonazione eloquente, o pascolianamente querula, in un ritmo largo, e qua e là prolisso e prosastico, di recitativo; ora invece rinnovandoli dall'intimo, per un lirico accentuarsi di quel fervore e di quella pietà verso se stessa, in ...
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LUZZASCHI, Luzzasco
Luigi Ronga
Organista, nato a Ferrara (s'ignora la data precisa) prima del 1557 fu allievo di Cipriano di Rore, verso il 1576 divenne organista alla corte di Alfonso II d'Este e [...] di alcune cifre, come invece comunemente si trova nelle prime forme di arie a voce sola di stile prettamente recitativo e fiorentino.
Bibl.: L. Ronga, G. Frescobaldi nella storia della musica strumentale, Torino 1930, pp. 39-42; O. Kinkeldey ...
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SAMPERI, Salvatore
Anton Giulio Mancino
SAMPERI, Salvatore. – Nacque a Padova il 26 luglio 1943, figlio di Ignazio e di Camilla Pippa.
Crebbe in un ambiente agiato e maturò molto giovane la passione [...] collocava dichiaratamente nel solco dell’ormai paradigmatico I pugni in tasca (1965) di Marco Bellocchio, a livello recitativo, tematico, stilistico e produttivo, malgrado le differenze che i due enfants prodiges avrebbero evidenziato nel corso delle ...
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DOLCI, Alessandro Virginio
Alessandra Di Marco
Nacque a Bergamo il 24 maggio 1890 da Giuseppe e Teresa Mazza. Entrò a sedici anni all'istituto musicale "Donizetti" della città natale, dove fu ammesso [...] rappresentazioni che registrarono un successo trionfale sia per l'interesse intrinseco dell'opera, fondata su uno stile vocale di recitativo-declamato, sia per la direzione, sia per la bravura degli interpreti: il mezzo soprano L. del Lungo (Stella ...
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METASTASIO, Pietro
Arturo Pompeati
Poeta, nato a Roma il 3 gennaio 1698, morto a Vienna il 12 aprile 1782.
La vita nel periodo italiano. - Figlio di Felice Trapassi, d'Assisi, già soldato del papa e [...] .
L'arte di Metastasio. - Il M., scrivendo drammi per musica, riuscì tuttavia a creare opere di cui alcune furono spesso recitate come vere tragedie: il che prova com'egli superasse quella servitù alla tirannia della musica e dello spettacolo che era ...
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Teatro, teatri
Paolo Puppa
Introduzione: teatro e metamorfosi
A Venezia, luce, acqua e architettura concorrono a delineare uno scenario onirico. Non appena voci umane animano questi luoghi, subito [...] al di sotto dei 36 anni, scelti tra universitari ed ex universitari(214), oltre che l'avviamento d'una scuola di recitazione(215). E dai duecento posti del teatro di Ca' Foscari, con un'ulteriore riduzione di spazio, nel '69 Giovanni Poli si ...
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Canto
Serena Facci
Rodolfo Celletti
Il termine, equivalente del latino cantus, derivato di canere, "cantare", indica la modulazione della voce o l'espressione vocale della musica. Unità di suono e [...] cui si fonda la comunità, mentre, in altri contesti, le potenzialità espressive della voce trovano applicazione in generi teatrali e recitativi in cui si mescolano canto e parlato. Il canto artistico, quale si è sviluppato in Europa a partire dal 17 ...
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recitativo
agg. e s. m. [der. di recitare]. – In musica, modo o stile r., e come s. m. recitativo, modo di cantare che, pur intonato su note e accompagnato per lo più dall’orchestra o da uno strumento, non costituisce una melodia in sé conclusa...
recitabile
recitàbile agg. [der. di recitare]. – Che si può recitare: mi sembra una commedia se non eccellente almeno r.; non so se questo dramma è r. davanti a bambini.