Capo spirituale di una comunità ebraica. Il termine deriva da rabbi, titolo onorifico (‘mio maestro’: nei Vangeli, è appellativo frequente con cui i discepoli si rivolgono a Gesù) che, a partire dal 1° [...] ministro del culto secondo la legge civile. L’attività rabbinica è variamente esercitata secondo le consuetudini e gli ordinamenti locali. In Italia le comunità eleggono un r. capo alla direzione della vita religiosa di una città; altrove ...
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Ebraista ed esegeta (Brody, Leopoli, 1881 - Roma 1956). Mutò il cognome Zoller in Zolli nel 1934 e assunse il nome Eugenio all'atto della sua conversione al cattolicesimo nel 1945. Nel 1922 aveva assunto [...] la cittadinanza italiana. Rabbinocapo a Trieste, poi a Roma, fu prof. incaricato di lingua e letteratura ebraica all'univ. di Padova (1926-38), poi di ebraico e lingue semitiche nell'univ. di Roma (1945-51); inoltre, dal 1946 al 1955, insegnò lingua ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] ):
(22) Al Papa in Sinagoga gli danno il benvenuto Pacifici, Renzo Gattegna, presidente degli ebrei italiani, e il Rabbinocapo («La Repubblica» 18 gennaio 2010)
Del resto, è significativo che questo uso fosse rispecchiato in Manzoni, che nella prima ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
maggiore
maggióre (ant. maióre) agg. [lat. maior -oris, compar. di magnus «grande»] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., per lo più si tronca, spec. davanti a consonante). – 1. Comparativo di grande, che nell’uso si alterna con...