Dönme Nome di una setta giudeo-musulmana (in turco «i convertiti») che considera messia Shabbĕtay Ṣĕbī (Smirne 1626 - Dulcigno 1676), agitatore religioso ebreo che nel 1648 fu scomunicato dai rabbini [...] di Smirne perché si era presentato come messia, ma tornato nel 1665 fu acclamato dalla folla come re. Le autorità turche lo arrestarono e lo condannarono a morte, concedendogli tuttavia la salvezza in ...
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Rabbino spagnuolo, nato a Barcellona verso il 1235-40, morto verso il 1310. Capo del rabbinato della sua città, fu uno dei più celebrati e dei più autorevoli rabbini del suo tempo, e a lui si rivolgevano [...] il suo appoggio, ed . egli, dopo un lungo scambio di lettere in proposito, pronunziò nel 1305 coi suoi colleghi del rabbinato di Barcellona un solenne bando di scomunica contro chi studiasse fisica o metafisica prima di aver compiuto il 25° anno. Sue ...
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GHIRON, Samuele
Fiammetta Lozzi Gallo
Nacque il 5 ott. 1842 a Casale Monferrato da Elia Vita e Rosa Sacerdote. La sua era una importante famiglia ebraica piemontese, colta e agiata, che annoverava tra [...] i suoi membri rabbini e intellettuali.
Deciso a entrare nella carriera giornalistica, il G. esordì nei primi anni Sessanta scrivendo sciarade, motti e brevi componimenti satirici per vari giornali umoristici torinesi tra i quali il settimanale Il ...
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CALONIMO (Calonymos, Kalonymos), Davide
Juliana Hill Cotton
Nacque a Bari verso il 1439 dal "maestro" Iacopo Meir, di una antica famiglia ebrea che si tramandava di padre in figlio una ricca tradizione [...] culturale; i Calonimo furono per secoli medici, astrologhi, rabbini, maestri di ebraico, traduttori di opere filosofiche arabe.
Non abbiamo notizie dei primi venticinque anni della sua vita e della sua attività; certo si sposò, e dal matrimonio ...
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Pirq ē Āb ōt Nella letteratura giudaica, uno dei trattati («massime dei Padri») del 4° ordine della Mishnāh, che si distingue da tutti gli altri dell’opera, di tipo legale, per il suo contenuto etico. [...] Raccolta di massime morali, religiose e sociali, condensa l’insegnamento morale dei principali rabbini (i «Padri») per un periodo di circa 5 secoli fino alla fine del 2° sec. d.C. ...
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BENAMOZEGH, Elia
Renzo De Felice
Nacque a Livorno, dove trascorse tutta la sua vita, il 24 apr. 1823 da Abraham e da Clara Curiat, ebrei marocchini stabilitisi da vari anni nella città toscana. La famiglia [...] . M. Vittorio Emanuele II, Livorno 1878). Sino alla morte, avvenuta a Livorno il 6 febbr. 1900, si dedicò all'insegnamento rabbinico.
Il B. fu autore di numerosissime opere in italiano, in ebraico e in francese (cfr. un elenco pressoché completo in E ...
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ZOLLI, Eugenio Maria
Gabriele Rigano
ZOLLI, Eugenio Maria (Israel Anton Zoller). – Nacque il 17 settembre 1881 a Brody, nella Galizia austroungarica (oggi in Ucraina), ultimo dei cinque figli di Bernhard [...] ’ateneo – vi rimase solo sei mesi, e decise poi di trasferirsi a Firenze, dove si trovava uno dei più rinomati collegi rabbinici d’Europa. Arrivò in Italia nel 1905 o nel 1906. Nel gennaio 1907 si iscrisse sia alla locale Università (allora Istituto ...
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L'e., inteso soprattutto come espressione di religione professata, è sostanzialmente ancora oggi quel fenomeno etico-religioso che, derivato dall'Antico Testamento, trovò formulazione e definitiva sistemazione [...] al diritto familiare sono amministrate da tribunali religiosi. Tali competenze sono ovviamente riconosciute non solo ai tribunali rabbinici, ma anche ai tribunali delle altre confessioni religiose presenti in Israele.
Il rinnovamento della Halakhāh ...
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OLPER, Samuele Salomone
Gadi Luzzatto Voghera
OLPER, Samuele Salomone. – Nacque a Rovigo il 30 maggio 1811, primo dei quattro figli di Leon, originario di Venezia, e di Benedetta Finzi.
Dopo aver frequentato [...] , a ottenere dal console statunitense un passaporto provvisorio che gli permise di raggiungere Genova e da lì la sua sede rabbinica. Fu rabbino a Casale dal 1857 al 1859 e in seguito fu chiamato a Torino, dove succedette a Lelio Hillel Cantoni nella ...
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KONINCK (o Koningh), Salomon de
G. I. Hoogewerff
Pittore, nato ad Amsterdam nel 1609, morto ivi nel 1656; figlio di un orefice fiammingo. Benché non sia stato mai scolaro di Rembrandt, fu tra i suoi [...] e diligenti, non soltanto nel colorito e nella composizione dei suoi quadri, ma anche nella scelta dei soggetti (teste di rabbini, filosofi in meditazione, ecc.); la sua tecnica però è assai meno robusta, e talvolta addirittura liscia; e tale rimane ...
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rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...
rabbinismo
s. m. [der. di rabbino]. – Nome dato talvolta al giudaismo in quanto fondato sull’insegnamento dei rabbini, talvolta a questo insegnamento nel suo insieme, e all’attività dei rabbini stessi.