Regista italiano (Roma 1876 - ivi 1949), già cartellonista e decoratore; ha diretto: Agrippina (1911); Quovadis? (1913); Fabiola (1918); I Borgia (1919); Il sacco di Roma (1920); Re Burlone (1935); Il [...] dottor Antonio (1937); Antonio Meucci (1940) ...
Leggi Tutto
Attore austriaco (n. Altaussee, Stiria, 1944). Formatosi a Vienna alla scuola di F. Kortner, si fece ammirare, come interprete del repertorio classico del Burgtheater, per una recitazione nervosa, appassionata [...] con il cinema (in Mephisto, 1981, e in Oberst Redl, 1985, di I. Szabó) e con l'interpretazione di Nerone nel Quovadis? televisivo (1984) di F. Rossi, nel 1987 è tornato al teatro con Jedermann al Festival di Salisburgo. Nel 2001 ha interpretato ...
Leggi Tutto
Autore e conduttore televisivo italiano (n. Aosta 1956). Dopo aver lavorato in piccole emittenti private del torinese, ha esordito nel 1984 in Quovadis, programma in onda su Rete 4 condotto da Maurizio [...] Nichetti, in cui peraltro C. ha goduto di uno spazio limitato. Un maggior successo ha riscosso Va’ pensiero (1988) che, trasmesso dalle reti RAI, gli è valso un Telegatto come rivelazione televisiva dell’anno. ...
Leggi Tutto
Pittore (Bologna 1560 - Roma 1609), fratello di Agostino. Fu, della sua famiglia, l'ingegno più fecondo e più vivo. Nelle prime opere si notano influssi di B. Cesi, di O. Samacchini, di P. Fontana. A Parma [...] . Durante questo periodo dipinse anche varî quadri più severi e concentrati (L'Assunzione, in S. Maria del Popolo; il Quovadis?, ora nella Gall. Naz. di Londra; ecc.). È stato troppo recisamente sottolineato il contrasto tra il classicismo eclettico ...
Leggi Tutto
Regista e sceneggiatore cinematografico italiano (n. Napoli 1950). Ha studiato a Milano all'Accademia del Piccolo Teatro e nel 1972 è stato tra i fondatori del Teatro dell'Elfo. Nel 1983 ha diretto il [...] ), il fantascientifico Nirvana (1996), Denti (2000) e Amnésia (2002). Hanno fatto seguito: Io non ho paura (2003) e Quovadis, baby? (2005), ispirati agli omonimi romanzi rispettivamente di N. Ammaniti e G. Verasani; Come Dio comanda (2008); Stella ...
Leggi Tutto
Attore italiano (Bologna 1881 - Torino 1924), fra i più celebri del cinema muto italiano. Tra i suoi film: Quovadis? (1912); Marcantonio e Cleopatra (1913); La morte civile (1920); I due Foscari (1923); [...] La casa dei pulcini (1924) ...
Leggi Tutto
Scrittore, attore, regista inglese di origini franco-russe (Londra 1921 - Genolier, Svizzera, 2004). Recitò dapprima proprie commedie, poi passò con grande successo alla interpretazione e alla regia. Tra [...] e al tempo stesso una solidità drammatica che ne fecero un caratterista o un comprimario d'eccezione, si ricordano: Quovadis? (1950); Beau Brummel (1954); Spartacus (1960, premio Oscar); Romanoff and Juliet (1961, di cui è stato anche sceneggiatore ...
Leggi Tutto
Attrice cinematografica (n. Helensburgh, Scozia, 1921 - Botesdale, Suffolk, 2007); dopo un esordio come ballerina al Sadler's Wells Theatre, passò alla prosa partecipando a varî spettacoli e nel 1940 esordì [...] Inghilterra (Major Barbara). Affermatasi con Black Narcissus (1947), ha poi interpretato numerosi film: King Solomon's mines (1950); Quovadis (1951); Julius Caesar (1953); From here to eternity (1953); The end of the affair (1955); Tea and simpathy ...
Leggi Tutto
Produttore e regista cinematografico (Torino 1869 - Pancalieri 1960). Nel 1904 filmò con R. Omegna una corsa automobilistica e manovre militari; l'anno seguente fondava, a Torino, il primo stabilimento [...] di film, molti dei quali di risonanza mondiale (Gli ultimi giorni di Pompei, 1908; Nozze d'oro, 1911: Quovadis?, 1913). Ottenuta l'esclusiva per la trasposizione cinematografica delle opere di Gabriele D'Annunzio, produsse La fiaccola sotto il ...
Leggi Tutto
quo vadis?
(lat. «dove vai?»). – Frase che si riferisce a un’antica tradizione leggendaria, secondo la quale s. Pietro, mentre s’allontanava da Roma dopo essere fuggito dal carcere Mamertino, ebbe la visione di Cristo che veniva verso di lui;...
arbiter elegantiarum
‹àrbiter eleġanzi̯àrum› (lat. «arbitro delle eleganze»). – Appellativo usato oggi, spesso ironicam., a proposito di persona raffinata e ricercata nel vestire; dato da Tacito (ma nella forma elegantiae arbiter, Annali XVI,...