PRAGMATISMO
Guido Calogero
. Etimologicamente, il termine "pragmatismo" (dal gr. πρᾶγμα "azione") si riferisce all'idea dell'attività pratica, e designa, in generale, un atteggiamento mentale o scientifico [...] (che lo svolse nel senso dell'"istrumentalismo") e F. C. S. Schiller (che, con più diretto ricollegamento a Protagora, adottò il termine di "umanismo"). E un certo successo ebbe il pragmatismo anche in Italia (dove si segnalarono particolarmente ...
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saggezza
Capacità di seguire la ragione nel comportamento e nei giudizi; equilibrata prudenza nel distinguere il bene e il male, nel valutare le situazioni e nel decidere, nel parlare e nell’agire. A [...] Repubblica (428 b) la sapienza (σοφία) è la scienza che «sa attuare buone scelte» e quindi, in ultima analisi, φρόνησις, mentre nel Protagora (352 b-c) della vera scienza si dice che deve avere la forza e la capacità di guidare le azioni dell’uomo e ...
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RENSI, Giuseppe
Fabrizio Meroi
RENSI, Giuseppe. – Nacque a Villafranca di Verona il 31 maggio 1871 da Gaetano, medico, e da Emilia Wallner, di origini salisburghesi.
Nella famiglia paterna, di tradizioni [...] (Milano 1923); al secondo versante appartengono invece La filosofia dell’autorità (Palermo 1920), L’orma di Protagora. Constatazioni politiche (Milano 1920) e Teoria e pratica della reazione politica (Milano 1922). Di particolare importanza sono ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Akrasia. Debolezza morale e uomini malvagi
Agnese Gualdrini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Impiegato per la prima volta da Aristotele, [...] quanto pare, non è nella natura umana, tendere volontariamente a ciò che si ritiene male invece che al bene” (Platone, Protagora, 345 d-e). Per Socrate il potere della conoscenza è talmente forte che la akrasia unita alla consapevolezza dell’errore è ...
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GRAMMATICA (γραμματική, grammatica)
Gino FUNAIOLI
Alfredo SCHIAFFINI
Antichità classica. - Fino al Medioevo grammatica non significò strettamente quella disciplina che noi così chiamiamo; all'idea [...] , sì del pensiero comune, d'ogni giorno: e con gli stoici, dopo i primissimi elastici avviamenti venuti da sofisti (Protagora, Ippia) e da filosofi (Platone, Aristotele; v. filologia, XV, p. 340), nasce la teoria delle forme grammaticali, comincia ...
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PROGRESSO
Guido Calogero
. L'evoluzione del concetto di progresso è naturalmente collegata in modo assai stretto a quella del concetto di storia: per i suoi presupposti generali v. storia. Il concetto [...] degli altri esseri viventi, meglio forniti di organi di riparo e di difesa (tipico per ciò il mito esposto da Protagora nell'omonimo dialogo platonico). S'intende quindi come il pensatore antico che più di ogni altro avverte il problema filosofico ...
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NICANDRO di Colofone
Alessandro Olivieri
Poeta greco, nato a Colofone (Ionia), non lontano da Efeso e del quale possediamo due poemetti: Theriaka e Alexipharmaka. Per il fatto che, nella vita premessa [...] gli effetti che il loro veleno produce sul corpo umano e i contravveleni relativi. Negli Alexipharmaka (di 630 esametri), dedicati a Protagora di Cizico, il poeta descrive le bevande e pozioni velenose e ne enumera gli antidoti. Si ammette che N. nei ...
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Non è attestato che l'A., il quale nel sec. IV av. C. spiegò in Atene un'attività notevole come uomo politico e come stratego, sia la stessa persona che l'omonimo attidografo (cioè storiografo di Atene); [...] Androzione sono raccolti in Müller, Fragmenta Histor. Graec., I, p. 371 segg. Per la paternità di A., v. Platone, Gorgia, 487 c; Protagora, 315 c; Demostene, XXII, 4, 33, 56, 60, 68, 69, 78; XXIV, 125; per l'accusa di Euctemone, Demostene, XXIV, 64 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'oratoria
Stefano Ferrucci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’oratoria è un prodotto tipico della democrazia ateniese, nella quale compaiono [...] 436 a.C., cresciuto in una ricca famiglia, Isocrate riceve un’accurata educazione dai massimi esponenti della sofistica (Protagora, Prodico, Gorgia). Negli anni della guerra del Peloponneso tuttavia il patrimonio paterno si assottiglia ed è forse per ...
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. Il termine di ἐϑικά (neutro plurale dell'aggettivo ἐϑικός, moralis, da ἔϑος, mos, "costume, norma di vita") entrò neíl'uso propriamente con Aristotele, che con esso intitolò le sue trattazioni di filosofia [...] i sofisti del sec. V, nella sostanza se pur non sempre nella prudente apparenza, negazione intrinseca della stessa religione: se Protagora si limita, con prudenza ironica, a dichiarare di non saper nulla circa gli dei, Crizia li considera senz'altro ...
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sofista
s. m. e f. [dal lat. sophista, gr. σοϕιστής, der. di σοϕίξεσϑαι; v. sofisma] (pl. -i). – 1. Filosofo appartenente alla scuola sofistica presocratica (v. sofistica): Gorgia e Protagora furono i più celebri sofisti. Nelle università...
sofistica
sofìstica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. sofistico (cfr. lat. tardo sophistĭce, gr. σοϕιστική, sottint. τέχνη «arte, scienza»)]. – 1. Movimento filosofico, e più ampiamente etico e culturale, affermatosi nella Grecia antica,...