Lalande, Pierre-Andre
Lalande, Pierre-André
Filosofo francese (Digione 1867 - Asnières, Hauts-de-Seine, 1963). Fu prof. (dal 1918) alla Sorbona, dove fu anche direttore degli studi di filosofia (1920-37); [...] poi nell’univ. Fu’ād I del Cairo (1937-40). Si occupò, dal punto di vista del positivismo evoluzionistico di Spencer, soprattutto di logica e metodologia, oggetto del suo insegnamento alla Sorbona. In polemica con le dottrine ispirate all’ ...
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Berr, Henri
Storico francese (Lunéville 1863-Parigi 1954). Studioso di filosofia in gioventù (An iure inter Scepticos Gassendus fuerit numeratus, 1898), si è poi occupato unicamente di metodologia storiografica [...] ; Histoire traditionelle et synthèse historique, 1921), polemizzando contro l’apriorismo filosofico e talune degenerazioni del positivismo; i suoi interessi e la sua formazione furono, tuttavia, nettamente positivistici. Fondatore (1900) e direttore ...
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Sociologo statunitense (n. 1895 - m. 1966), redattore di Sociometry (1941-47), professore di sociologia all'università di Pittsburgh, alla Columbia University e al Bennington College; direttore del dipartimento [...] e presidente della Sociological research association e della American sociological society. Rappresentante di primo piano del positivismo sociologico, L. cerca di accordare, nelle due opere maggiori (Foundations of sociology, 1939, Can science save ...
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Nacque ad Albino (Bergamo) il 25 aprile 1872, da Antonio, di famiglia nobile, e da Enrichetta Camozzi.
Nel paese natale compì gli studi elementari, mentre frequentò le scuole medie e il liceo classico [...] Cognetti, primo maestro, che lo aprì all’attenzione alla società e al momento economico, e dopo Carle, maestro di positivismo, idealismo sociale e filosofia civile, va considerato un docente altrettanto e ancor più anomalo, coetaneo di Solari, con il ...
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Indirizzo filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza. Si oppone a ‘innatismo’ e a ‘razionalismo’, che fanno derivare la conoscenza per deduzione da principi razionali evidenti a priori, [...] e dagli scettici; per l’età moderna, specialmente da F. Bacone, J. Locke, D. Hume. Ha conosciuto notevoli sviluppi nell’età del positivismo, soprattutto in logica e psicologia, a opera di J.S. Mill, H. Spencer, F. Brentano ed E. Mach, ed è stato ...
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Dottrina filosofica che afferma che la realtà consiste nei dati dei sensi e nelle loro immagini, posti nel tempo e nello spazio, e che riduce pertanto la materia a sensazioni, lo spirito ad avvenimenti [...] ogni nozione di cosa in sé e di noumeno. Il fenomenismo contemporaneo rappresenta un approfondimento e un superamento del positivismo che esso richiama, dopo gli ammaestramenti di Kant, a una concezione più critica della realtà e dei procedimenti ...
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Filosofo ed erudito poligrafo, nato a Como nel 1841, morto a Todi nel 1918. Studiò diritto a Padova, poi storia e geografia a Bologna, quindi matematica, scienze naturali ed economiche in Italia e all'estero; [...] tentò, attraverso una sintesi di tutte le scienze, di fondere positivismo e idealismo, interpretando la "cosmica evoluzione" con la formula pitagorica dell'unità e dell'armonia concepite come "realtà massime della natura e del pensiero, dell'essere e ...
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Filosofo inglese, nato a Leamington (Warwick) il 4 settembre 1818, morto a Hampstead il 5 luglio 1899. Occupatosi prima di studî religiosi e storici, restò poi tanto affascinato dalle dottrine del Comte, [...] quale trasferì tutta la nativa ecclesiasticità del suo temperamento, dando al positivismo l'aspetto d'una nuova "religione dell'umanità". Non solo il Catéchisme positiviste del Comte diventava, nella traduzione curatane dal Congreve nel 1858, il ...
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Filosofo, nato a Berlino il 1833, morto a Nowawes nel 1921. Dal 1863 al 1877 insegnò come libero docente all'università di Berlino. Contrasti violenti insorti con la facoltà provocarono il suo allontanamento, [...] ma egli proseguì a lottare appassionatamente per le sue idee fino alla morte. Fu il più popolare rappresentante del positivismo in Germania.
Le sue opere rivelano un graduale passaggio del suo pensiero dall'atteggiamento empiristico-critico a quello ...
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POST, Albert Hermann
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Studioso di sociologia giuridica e di diritto comparato, nato a Brema l'8 ottobre 1839, morto nella stessa città il 25 agosto 1895. Compì la sua carriera nella [...] magistratura, ma consacrò il meglio della sua vita a opere di largo impianto.
Tipico esponente del positivismo imperante negli ultimi decennî del secolo scorso, tentò dapprima di fondare su basi sociologiche le leggi generali dell'evoluzione ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....