Musicista inglese (m. Canterbury 1445). È uno dei più insigni esponenti della scuola polifonica inglese del sec. 15º. Celebre il suo trattato sulla pratica del discanto (pubbl. post., 1776). ...
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PIERO
Alessandra Fiori
(Magister Piero, ser Piero, Magister Petrus, Andreutii?). – Compositore di musica vocale polifonica nello stile dell’ars nova del Trecento, documentato nel quarto e quinto decennio [...] : né il luogo di nascita, né il patronimico o il nome di famiglia. Piero dovette appartenere alla prima generazione dei polifonisti italiani; insieme a Giovanni da Cascia (detto anche da Firenze) e Jacopo da Bologna fu probabilmente attivo – lo si ...
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Scrittore marocchino di lingua francese (n. Fès 1944). Nei suoi romanzi contamina, attraverso una scrittura polifonica e raffinata, la tradizione araba scritta e orale con i moduli della narrativa moderna [...] e postmoderna. Tra le sue opere principali, che privilegiano il mondo della marginalità e della devianza, occorre citare i romanzi L'enfant de sable (1985; trad. it. 1987) e La nuit sacrée (1987; trad. ...
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Musicista (Palestrina 1525 - Roma 1594). Massimo musicista italiano del Cinquecento ed esponente di punta della scuola polifonica romana rinascimentale, P. visse per tutta la vita a Roma, alla corte dei [...] per la novità e la freschezza delle frasi, per la continua varietà ritmica, per l'alternanza dei procedimenti omofoni ai polifonici, ove l'omofonia dà ottime concatenazioni di accordi. L'altra pubblicazione del tempo (1570) fu il terzo libro di messe ...
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Musicista inglese attivo tra il 1597 e il 1617. Virtuoso di liuto e di viola, scrisse molta musica polifonica, nella quale alcune "voci" sono destinate a tali strumenti. ...
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Musicista (S. Maria a Monte 1520 circa - Firenze 1591), padre di Galileo. Fu abile virtuoso di liuto e di viola, buon compositore di musica polifonica (madrigali) e pioniere dello stile monodico, sia con [...] saggi pratici (Canto di Ugolino, Lamentazioni di Geremia), oggi perduti, sia con i teorici (Dialogo della musica antica et della moderna, 1581), sia con la partecipazione alla Camerata fiorentina ...
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Musicista (Tiengen, Foresta Nera, 1886 - Ried, Baviera, 1946). Studiò con P. Juon. Compose molte pagine corali, vocali-strumentali e strumentali, notevoli per la profondità e la densità polifonica del [...] discorso musicale. Per il teatro scrisse le opere Jüng Jenatsch (1929) e Das Spiel vom König Aphelius (terminata 1946, rappresentata 1951). La sua produzione, bandita durante il regime nazista, è poi tornata ...
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Musicista italiano (Gualdo Tadino 1880 - Roma 1943), sacerdote; maestro di cappella a S. Giovanni in Laterano (1911) e prof. alla Pontificia scuola superiore di musica sacra, direttore della Società polifonica [...] romana (1919). Pubblicò numerosi saggi storico-critici e ricerche importanti e curò (fino al 18º vol.) l'edizione Scalera delle opere palestriniane. Lasciò anche molta musica sacra, oratorî e madrigali ...
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Organista e compositore (Wöhrden, Holstein, 1596 circa - Amburgo 1663), allievo di J. P. Sweelinck. Scrisse prevalentemente musica sacra e organistica, raggiungendo in quest'ultima una felice sintesi fra [...] la tradizione polifonica e il colorismo strumentale. ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...