Serenata che gli antichi Greci cantavano presso la stanza nuziale la sera delle nozze. I primi e. letterari si trovano in Saffo; in età ellenistica ne composero Callimaco, Eratostene, Partenio, ma l’unico [...] (il carme 64 per le nozze di Peleo e Tetide è piuttosto un epillio). Altri cultori di e. furono, nel cenacolo dei poetaenovi, Calvo e Timida; in più ampia costruzione Stazio; al 4° sec. risalgono il Centone nuziale di Ausonio e gli e. di Claudiano ...
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Poeta latino (n. Roma 82 - m. 47 a. C.), figlio dell'annalista Licinio Macro, amico di Catullo; del cenacolo dei poetaenovi. Compose epigrammi, epillî, fra cui il poemetto mitologico Io, epitalamî, elegie [...] in morte di Quintilia (forse sua moglie); di queste, esaltate da Catullo e poi da Quintiliano, è rimasto un sol verso: pare che iniziassero in Roma il passaggio dall'elegia di carattere narrativo a quella ...
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ORAZIO Flacco, Quinto (Q. Horatius Flaccus)
Gino FUNAIOLI
Ferdinando NERI
I termini della sua vita vanno dall'8 dicembre del 65 al 27 novembre dell'8 a. C. Sono 57 anni dei più agitati e decisivi [...] schiudeva il cuore ai canti: ardenti sfoghi d'amore e virulenza feroce di giambi sono le note più significative dei poetaenovi. La nascente musa oraziana, quella che noi troviamo negli Epodi e nelle Satire più antiche, ha costì le sue scaturigini ...
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GRECIA (A. T., 82-83)
Giotto DAINELLI
Mario SALFI
Fabrizio CORTESI
Giacomo DELITALA
Arthur HABERLANDT
Giotto DAINELLI
Pino FORTINI
Giotto DAINELLI
Luigi CHATRIAN
Margherita GUARDUCCI
Doro LEVI
Luigi [...] , troviamo nel I sec. a. C. un insigne rappresentante, Partenio di Nicea, che esercitò notevole e diretta influenza sui poetaenovi romani. Se qualche vena di più pura poesia riesce a emergere qua e là, essa si esprime nell'imitazione teocritea, cioè ...
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LATINA, LINGUA
Pier Gabriele Goidànich
Il latino è una lingua indoeuropea e fa parte del gruppo italico di esse lingue (v. indoeuropei; italici).
Una serie di fatti ci addita uno stretto rapporto che [...] , come mostrano gli altri dialetti italici, anche nei nomi.
43. La finale s. - Nell'antica poesia, fino ai "poetaenovi", davanti a consonanti poteva non fare posizione; poteva cioè non esser pronunziato. Tale condizione si conservava ancora nell'età ...
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ANGIOLIERI, Cecco
Mario Marti
Nacque a Siena intorno al 1260.
Suo padre, Angioliero degli Angiolieri, era tra le persone più segnalate per ricchezza e nobiltà: banchiere di papa Gregorio IX, fu dei [...] se inserita nella tradizione scolastica di tono giocoso e nella letteraria di genere goliardico, e se contrapposta ai "poetaenovi" del dolce stile. Rivive nella cultura e nella tradizione. Per lungo tempo s'è creduto veramente autobiografico tutto ...
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Poeta greco di Nicea in Bitinia (sec. 1º a. C.). Fatto prigioniero dai Romani nella guerra mitridatica (73 a. C.), fu condotto a Roma e poi liberato. Maestro di Virgilio e di Cornelio Gallo, ebbe grande [...] influenza sulla cerchia dei poetaenovi. Fu soprattutto poeta elegiaco; a noi resta, oltre a pochi frammenti, la raccolta in prosa delle Passioni d'amore (Περὶ ἐρωτικῶν παϑημάτων), 36 narrazioni di amori infelici, spunti mitico-erotici per future ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] o realtà fisiche che sfuggono alla percezione sensibile.
Catullo appartiene a un gruppo di poeti, i neòteroi o poetaenovi, che tentano un rinnovamento della letteratura romana. I soggetti sono la mitologia o l’autobiografia lirica; i modelli ...
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Poeta latino (secc. 2º-1º a. C.). Si ritiene da alcuni che si chiamasse Levio Melisso. Fu dell'ambiente di Q. Lutazio Catulo, console nel 102 a. C., che accoglieva la cultura greca, specialmente nelle [...] di L. non si limitava alla forma dell'epigramma, aveva carattere narrativo e dovette avere influsso non trascurabile sui poetaenovi, anche se poi il ricordo di L. si offuscò nel rigoglio dell'elegia latina. Ma nel periodo arcaizzante posteriore ...
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Poeta latino del 1º sec. a. C., che Orazio ricorda (Sat. I 10, 36-37, II 5, 40-41) come autore di turgidi versi su Memnone e sul Reno e le Alpi, cioè, secondo i commentatori antichi di Orazio, di un poema [...] con Furio Bibaculo, ricorrente negli antichi commenti oraziani, è messa generalmente in dubbio dai moderni, ai quali né l'argomento né lo stile dei poemi di F. A. sembrano potersi accordare con l'appartenenza di Bibaculo al gruppo dei poetaenovi. ...
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poetae novi
〈poète nòvi〉 locuz. lat. (propr. «poeti nuovi»), usata in ital. come s. m. pl. – Espressione latina con cui Cicerone definì il gruppo di poeti che egli stesso chiama anche, con termine greco pressoché equivalente, neòteroi (v.).
neoteroi
neòteroi s. m. pl. [traslitt. del gr. νεώτεροι «più giovani», compar. di νέος «nuovo, giovane»] (talvolta adattato in neòteri). – Nella letteratura latina, nome usato per la prima volta da Cicerone (con l’altro equivalente di poetae...