(gr. Πρίαπος) Antica divinità dei Greci, simbolo dell’istinto sessuale e della forza generativa maschile, e quindi anche della fecondità della natura. Centro principale del culto di P. fu Lampsaco nell’Ellesponto, [...] l’originario significato religioso tendendo all’artificioso e all’osceno. Nella letteratura latina i priapei furono introdotti dai poetaenovi. Si conoscono frammenti di priapei di Catullo; 3 sono nell’Appendix Vergiliana, ma senza note oscene; gli ...
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Serenata che gli antichi Greci cantavano presso la stanza nuziale la sera delle nozze. I primi e. letterari si trovano in Saffo; in età ellenistica ne composero Callimaco, Eratostene, Partenio, ma l’unico [...] (il carme 64 per le nozze di Peleo e Tetide è piuttosto un epillio). Altri cultori di e. furono, nel cenacolo dei poetaenovi, Calvo e Timida; in più ampia costruzione Stazio; al 4° sec. risalgono il Centone nuziale di Ausonio e gli e. di Claudiano ...
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Nome usato per la prima volta da Cicerone (con l’altro equivalente di poetaenovi) per indicare polemicamente i poeti della sua età che, imitando gli alessandrini, si atteggiavano a innovatori. Essi predilessero [...] argomenti mitologici (carmina docta) o leggere fantasie (nugae), sempre ricercando eleganza di espressione e raffinatezza di forme metriche. Considerati i creatori della lirica romana, furono: Valerio ...
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poetae novi
〈poète nòvi〉 locuz. lat. (propr. «poeti nuovi»), usata in ital. come s. m. pl. – Espressione latina con cui Cicerone definì il gruppo di poeti che egli stesso chiama anche, con termine greco pressoché equivalente, neòteroi (v.).
neoteroi
neòteroi s. m. pl. [traslitt. del gr. νεώτεροι «più giovani», compar. di νέος «nuovo, giovane»] (talvolta adattato in neòteri). – Nella letteratura latina, nome usato per la prima volta da Cicerone (con l’altro equivalente di poetae...