SAMARITANI
Giuseppe Ricciotti
Quando, nel 721 a. C., la città di Samaria fu distrutta dagli Assiri, gli abitanti israeliti della città e del regno omonimo furono deportati in massima parte in Assiria [...] altri dei.
Fondamentale è poi il fatto che i Samaritani riconoscano fra i libri sacri del giudaismo l'intero e identico Pentateuco di Gerusalemme, e nessun altro dei libri seguenti a esso (un libro samaritano di Giosuè è una compilazione del sec. XII ...
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Storico e filologo (Hameln 1844 - Gottinga 1918), professore a Greifswald, Halle, Marburgo, Gottinga. La sua opera abbracciò insieme gli studî biblici (Antico e Nuovo Testamento) e arabistici. Nel campo [...] la teoria di Graf, affermò l'origine tarda, esilica e postesilica, della legislazione sacra ebraica, il carattere composito del Pentateuco e dei libri storici della Bibbia, e l'età recente della loro redazione (cfr. l'opera di sintesi Israelitische ...
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tōrāh Termine biblico che designa la dottrina impartita dai genitori ai figli, dai saggi agli ignoranti, dal sacerdote e dal maestro al popolo e da Dio agli uomini mediante i profeti. Per antonomasia, [...] la dottrina religiosa che la Bibbia espone come impartita da Mosè al popolo d’Israele e che si raccoglie nel Pentateuco, chiamato appunto dagli Ebrei Tōrāh, e più specificamente la T. scritta, per distinguerla dalla T. orale, che indica la tradizione ...
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SCHMIDT, Johann Lorenz
Teologo protestante, nato a Zell (Schweinfurt) nel 1702, morto nel 1749. Subì l'influsso di F. Buddens a Jena e di Ch. Wolff a Halle. Fu precettore della contessa di Lowenstein-Wertheim, [...] durante il qual tempo iniziò una versione libera della Bibbia (Bibbia di Wertheim), della quale uscì anonimo solo il Pentateuco sotto il titolo Die göttlichen Schriften vor den Zeiten der Messie Jesus. Der erste Teil, worinnen die Gesetze der ...
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Religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli Ebrei. È una delle più antiche religioni monoteistiche, dalla quale è derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo originario risale [...] Testamento. L'ebraismo concepisce questo libro come dettato da Dio secondo diversi livelli di ispirazione. La Torah, cioè il Pentateuco, è il testo più vicino alla voce divina; seguono i Profeti e gli Scritti (o Agiografi). La Bibbia ha costituito ...
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Prelato e scrittore (n. Amiens - m. Rouen 1164); fu monaco a Cluny, poi abate a Reading. Dal 1130 arcivescovo di Rouen, lottò per la riforma del clero nella sua diocesi e contro gli eretici di Nantes, [...] ai quali rivolse i suoi Dialoghi. Non va confuso con l'omonimo U. di A., detto anche di Ribemont, che mise in versi il Pentateuco, e scrisse altre poesie di argomento religioso. ...
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Ebraista (Trieste 1800 - Padova 1865), poeta ed esegeta biblico. Professore dal 1829 al Collegio rabbinico di Padova. Notevole fu il suo interesse per la poesia medievale, di cui rese note le liriche di [...] illustrato (1848) e tradusse in italiano il Libro di Isaiah (1856), il Pentateuco e Hafṭārōt ("Passi profetici", 1860). Come esegeta scrisse in ebraico un commento al Pentateuco (1871-76). Grazie alla sua versatilità scambiò con i più noti studiosi ...
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‛ŌBADYĀH YĀRĒ da Bertinoro
Umberto CASSUTO
Rabbino italiano, nato verso la metà del sec. XV. Visse a Città di Castello, e di là si trasferì in Palestina, dove arrivò nel 1488 e dove divenne uno dei [...] giudaiche. Morì a Gerusalemme al principio del sec. XVI.
Scrisse in ebraico: 1. un supercommentario al comm. di Rashī al Pentateuco (edito, col titolo di ‛Amar Nĕquē, Pisa 1810); 2. un commento alla Mishnāh, in gran parte estratto dal comm: di ...
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ASHBURNHAM, Bertram
B. Narkiss
Conte inglese (1797-1878) che acquistò tre importanti collezioni di manoscritti: i fondi Libri (1847), Stowe (1849) e Barrois (1849), che comprendevano ca. 3.600 codici. [...] Saint-Gatien di Tours, vi aggiunse un'iscrizione greca che si riferiva a Grottaferrata in Italia e lo fece rilegare. Il Pentateuco nel 1846 fu acquistato dal libraio londinese Rodd alla grande asta della biblioteca di Libri e venduto nel 1847 al duca ...
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Ebraista (n. Gorizia 1784 - m. 1855), insegnante e poi rabbino, dal 1846, nella sua città natale, uno dei rappresentanti dell'illuminismo ebraico, di moderate tendenze riformiste. Tra le sue opere: Ma'ămār [...] ("La legge e la filosofia", 1828); Beḥīnat ha-Qabbālāh ("Esame della tradizione", 1852). Tradusse in italiano il Pentateuco (1821), aggiungendovi un nuovo commento in ebraico, e diede l'edizione di varî testi letterarî ebraici. Importante la ...
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pentateuco
pentatèuco (o Pentatèuco, raro Pentetèuco) s. m. [dal lat. tardo pentateuchus, gr. πεντάτευχος, comp. di πεντα- «penta-» e τεῦχος «borsa o scrigno per i libri (rotoli di papiro)», o anche singolo libro]. – Titolo complessivo dei...
esodo1
èṡodo1 s. m. [dal lat. tardo exŏdus, gr. ἔξοδος, comp. di ἐξ «fuori» e ὁδός «via, cammino»]. – 1. Uscita da un luogo; emigrazione volontaria motivata da ragioni morali, religiose o politiche, frazionata o, più spesso, di massa; in partic.,...