La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] nomi d’azione possono essere parafrasati «l’atto di V». Ciò spiega perché le forme nominali del verbo (infinito, participio e gerundio) possano essere usate al posto di nomi deverbali suffissati. Dal punto di vista aspettuale, l’infinito sostantivato ...
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L’espressione angloamericana politically correct (in ital. politicamente corretto) designa un orientamento ideologico e culturale di estremo rispetto verso tutti, nel quale cioè si evita ogni potenziale [...] -essa, in molti casi ancora negativamente connotato (avvocatessa, presidentessa); di accordare il genere degli aggettivi e dei participi con quello dei nomi che sono in maggioranza (Roberta, Monica, Antonio e Laura sono partite, anziché partiti ...
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L’espressione concordanza dei tempi (che corrisponde in parte alla consecutio temporum della grammatica latina) designa il rapporto tra il tempo del verbo della frase principale (o reggente) e quello del [...] vincita l’aveva rallegrata (Vasco Pratolini, Un eroe del nostro tempo, p. 96).
Soprattutto nei participi aventi funzione attributiva si può notare che il participio presente si usa (di rado) per marcare una relazione di contemporaneità-attualità, il ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] italiano antico questi aggettivi ammettevano anche la forma in -ente (cfr. violente, frodolente, turbolente, ecc.) per influsso dei participi di -ente come ridente, pungente, ecc. (Ambrosini 1978a: 170-171; Serianni 1988: 166): si tratta pertanto di ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] di ➔ genere (scatolo per scatola; orecchine per orecchini); l’uso di senza come avverbio di negazione davanti ad aggettivi e participi passati (caffè senza macinato, letto senza fatto); e l’inversione pronominale si ci:
(6) è uno a cui non si ...
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Il numero è la categoria grammaticale che serve a codificare la quantità dei referenti di diversi elementi linguistici. Le principali definizioni di numero presenti nelle grammatiche e nei dizionari tuttavia [...] loro
femm. lei, ella, essa esse, loro
Per quanto concerne il verbo, tutte le forme finite e i participi distinguono tra singolare e plurale e la distinzione di numero è determinata dall’accordo con il soggetto. La questione ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] dell’imperfetto in -a (io voleva). Nei costrutti sono costanti la giustapposizione («in casa messer Francesco») e l’accordo del participio con il complemento oggetto posposto («Ho spesi più di 20 scudi»); è frequente l’omissione di che («mi disse gli ...
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L’➔accordo morfologico (di ➔ genere e di ➔ numero) tra i diversi elementi presenta varie forme.
Una sequenza di soggetti può presentare profili diversi e, quanto all’accordo, esiti diversi:
(a) se uno [...] 2002), le canzoni (esempi in De André, Guccini, Vanoni) e il cinema (cfr. Telve 2008b: 157 e 160).
L’accordo del participio con l’oggetto è invece obbligatorio con ne usato come partitivo in funzione di oggetto:
(12) ho visto parecchi film
ma, con ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] stesso modo, acquisire, gestire e oblare sono dal punto di vista diacronico retroformazioni basate sui rispettivi participi acquisito, gestito e oblato, poiché i corrispondenti verbi originari latini sono rispettivamente acquīrere, gerere e offerre ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] , che interessa le aspirate greche e sanscrite, la l. di Lachmann, che in latino regola la quantità vocalica nei participi perfetti. Verso la fine del 19° sec. l’ineccepibilità delle l. fonetiche fu revocata in dubbio da romanisti e dialettologi ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...