I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] anche per via di uniformazione analogica all’interno di ciascuna classe) sono significative, in particolare nel passato remoto e nel participio (tenni, tenuto rispetto a presi, preso).
Le classi in -e- e in -i- mostrano d’altro canto affinità (per es ...
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In italiano e in molte altre lingue la classe dei verbi intransitivi (➔ transitivi e intransitivi, verbi) non è omogenea, ma si divide in due gruppi principali, che si distinguono secondo il comportamento [...] nell’ultimo es. (3 c.):
(3) a. arrivato Luca, …
b. * dormito il bambino, …
c. preparata la cena, …
Il participio passato dei verbi inaccusativi può agire come modificatore aggettivale del soggetto del verbo (4 a.), quello dei verbi inergativi no (4 ...
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Il superlativo è insieme al comparativo (➔ comparativo, grado) un grado degli ➔ aggettivi e degli ➔ avverbi, che segnala che la proprietà espressa dall’aggettivo o dall’avverbio è intensificata al massimo [...] es. gli ➔ etnici, che devono anche avere valore qualificativo (italianissimo, milanesissimo, ecc.), sia per participi (➔ participio) che esprimono condizioni non graduabili (mortissimo, sposatissimo): in questi casi «la qualità intensificata fino al ...
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Il termine anafonesi (composto del gr. ana- «sopra, indietro» e phṓnēsis, da phōnḗ «voce, suono», attestato per la prima volta nelle Meraviglie d’Italia, 1939, di Carlo Emilio Gadda, poi specializzato [...] [-ɔngo]. Per analogia, le forme anafonetiche si sono estese anche in voci verbali dove la vocale era atona o nei participi passati, anche in assenza dei contesti consonantici in grado di attivare il fenomeno: cĭngo > cingo così come cĭngebat > ...
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Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] , per guisa che, eziandio, laonde, tuttavolta); gli avverbi (almanco, di leggieri, imprima, peranco, poscia); l’uso di participi e gerundi, di costrutti con l’infinito, di nessi relativi («Contro la quale affermazione», ecc.).
Anche l’ordine ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] , grazie all’inserimento di parole terminanti con i suffissi -tore, -trice, -zione (motore → motrice) e dei participi presenti sostantivati (cantante → cantanti).
L’ultimo gruppo (I), degli invariabili, è oggi assai produttivo (D’Achille 2003 ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] strumento (➔ strumento, nomi di). Tali derivati hanno suscitato molte discussioni in letteratura per la definizione della base (è il participio passato del verbo o il tema del presente? Su questa e altre questioni vedi Lo Duca 2004a: 351-356, Patrono ...
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Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] dipende è rappresentato da aggettivi e avverbi. Gli intensificatori più frequenti sono:
(a) così: intensifica aggettivi, participi con funzione di aggettivi e avverbi, mettendone in rilievo l’aspetto qualitativo;
(b) tanto: oltre a svolgere ...
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Il caso è una categoria linguistica che svolge essenzialmente due funzioni, una in prevalenza sintattica e l’altra in prevalenza semantica. Sul piano sintattico, segnala la funzione che un nome svolge [...] te!, povera lei!), nelle frasi in cui il pronome ha funzione predicativa (tu non sei me; è stato lui), nei participi assoluti, in particolare quelli coi verbi comprendere ed escludere (hanno parlato tutti, te / lui / lei compreso / compresa).
Nell ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...]
qui dimorò
Spiccano inoltre le dittologie (dedica e consacra), le anafore di preposizioni (di fede e di lealtà), i participi e i gerundi e, a livello lessicale, gli aulicismi (avìto, strenuamente, auspicio, onusto, ove locativo).
Sul piano testuale ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...