L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] complemento, come si vede nei due esempi (27) a. e b., tratti da Google, in cui sono coinvolti sia l’accordo del participio che quello dell’ausiliare (un altro esempio di accordo a senso):
(27) a. anche se di telefonate ne sono arrivate una valanga ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] la forma di nome perdendo in tutto o in parte il valore verbale: il cantante, i cantanti, il dirigente, la sorgente (➔ participio). Talvolta i due valori, aggettivale e verbale, possono convivere:
(30) a. il battente della porta
b. una nave battente ...
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distringere
Andrea Mariani
Il termine, che si trova adoperato solo in poesia e sempre in rima, compare dieci volte, nove delle quali ci presentano la forma ‛ distretto '. Il participio passato può assumere [...] e suo parente " (Del Monte). Per la variante distretta [la mente mia] di Pg III 12, in luogo di ristretta (e in genere per l'alternanza tra i due participi) cfr. Petrocchi, ad l. Da ricordare infine distretti, variante di costretti, in If XI 21. ...
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Il complesso dei vocaboli e delle locuzioni che costituiscono una lingua, o una parte di essa, o la lingua di uno scrittore, di una scuola, o di un qualsiasi parlante. Anche, l’insieme dei vocaboli comuni [...] ; i plurali le interiora, le fusa, distintisi anche nella desinenza da gli interiori, i fusi; i participi divenuti aggettivi o sostantivi, come dilettante, tangente, stretto, dipinto ecc.; i gerundi sostantivati del linguaggio musicale, crescendo ...
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Il testo prescrittivo (detto anche regolativo o istruzionale) è un tipo di testo (➔ testo, tipi di) che ha come fine la regolamentazione di un comportamento immediato o futuro dell’emittente e/o di altri [...] 172).
Una rassegna incompleta di tratti morfologici caratteristici dei testi normativi prevede almeno le seguenti forme:
(a) participi presenti usati con valore verbale (diritti spettanti a, norme regolanti il processo, fatto costituente reato);
(b ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] delle lingue. Ad es., nel caso dell’italiano (ma anche di altre lingue) molte forme nominali del verbo (infiniti, participi, gerundi) sono diventate nomi, al punto che i dizionari li registrano come entrate autonome e che la loro origine verbale non ...
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FRANCIA
Emmanuel DE MARTONNE
Pino FORTINI
Emmanuel DE MARTONNE
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Giulio COSTANZI
Anna Maria RATTI
Raymond LANTIER
Francesco COGNASSO
Roberto PALAMAROCCHI
Pietro [...] diventare invariabile, j'ai trait l'espée. Ma l'accordo è durato a lungo se il complemento stava tra l'ausiliare e il participio, j'ai l'épée traite, ordine di parole caduto in disuso dal sec. XVII in poi. L'accordo esiste tuttora, se il complemento ...
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. La famiglia linguistica dravidica comprende tutti i principali idiomi dell'India meridionale dal 20° all'8° parallelo. In questo territorio s'incuneano, però, lingue non dravidiche (specialmente nella [...] (p. es. nel Tamil la forma inclusiva è yām, nām e quella esclusiva è nāṅgaḷ); non esistono pronomi relativi, ma si usano dei participi relativi, p. es. Tamil vand-a āḷ "la persona che venne", lett. "la venuta persona". Il sistema verbale è di una ...
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Linguaggi specialistici
Riccardo Gualdo
La definizione di linguaggi specialistici è forse quella oggi più in uso, ma non è certo l’unica e non ancora quella su cui concordano tutti gli studiosi (Gotti [...] (il 44% dei verbi nei testi tecnici contro il 28% nei testi ‘generali’), e all’uso di forme indefinite (participi presenti e passati, gerundi, infiniti, anche allo scopo di eliminare o ridurre i costrutti relativi); alla deagentivizzazione, ossia l ...
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rompere [ind. imperf. III plur. rompieno; pass. rem. III singol., in rima, rompeo]
Andrea Mariani
Nell'uso dantesco r. ha un ambito semantico molto vasto, come del resto il latino rumpo. Il verbo è [...] mentre Alì è fesso... dal mento al ciuffetto, con una ferita orribile ma non altrettanto mostruosa (per la differenza tra questi due participi cfr. Petrocchi, ad l.). Similmente, quelli a cui fu rotto il petto e l'ombra / con esso un colpo per la man ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...