Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] stesso modo, acquisire, gestire e oblare sono dal punto di vista diacronico retroformazioni basate sui rispettivi participi acquisito, gestito e oblato, poiché i corrispondenti verbi originari latini sono rispettivamente acquīrere, gerere e offerre ...
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Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in [...] imperfettivo (scrib-o «scrivo», tond-e-o «rado»). Le forme verbali basate sulla prima serie di radicali (participio passato, participio futuro, supino, iterativo, nomi d’agente, astratti deverbali) non hanno in comune né l’aspetto fonologico né la ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] , che interessa le aspirate greche e sanscrite, la l. di Lachmann, che in latino regola la quantità vocalica nei participi perfetti. Verso la fine del 19° sec. l’ineccepibilità delle l. fonetiche fu revocata in dubbio da romanisti e dialettologi ...
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endecasillabo
Ignazio Baldelli
Il verso dantesco, e in particolare l'e., ha attirato fortemente l'attenzione degli studiosi fino a spingerli a una serie d'importanti considerazioni sui rapporti più [...] banali (basti ricordare, in Donne ch'avete intelletto d'amore, la frequenza in rima di forme verbali in -ire, participi in -ati, -ato, -ata) e a esporre in rima i termini emblematici della spiritualità lirica stilnovistica (gentile: umìle; mercede ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Daniele Ruini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il fenomeno delle avanguardie si è presentato all’inizio del Novecento in tutta Europa [...] rottura, urto, lacerazione, assolutizzati con il ricorso a infiniti e forme infinitive, e all’uso massiccio di participi che svolgono la funzione di raccordo strutturale all’interno dei testi. La deformazione grottesca del linguaggio, che sottende ...
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poco
Antonietta Bufano
È vocabolo di largo uso, sia come aggettivo che come avverbio; le uniche forme alterate sono po[chett]uzza, di Rime dubbie VI 8, e pocolino (avverbio), di Rime CXIV 7. Va subito [...] sono talvolta intenzionalmente separate con l'interposizione di una o più parole.
2.1. Unito ad aggettivi (anche comparativi) o a participi che inclinano al valore aggettivale: Dio ha fatto l'uomo poco minore che li angeli, Cv IV XIX 7; opera... da ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; ➔ sintagma nominale) – indicati come «determinanti» (Prandi 2006) o «specificatori» (Andorno 2003) – che hanno essenzialmente la funzione di indicare se il referente del nome è definito o no ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] , proveggia, veggiamo). Mentre il passaggio dal perfetto forte al debole, cioè da perse, rese a perdé, rendé, e dei relativi participi da perso, reso a perduto, renduto, sostenuto dal Bembo e secondo l’uso di Petrarca e Boccaccio, era già avvenuto in ...
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sicilianismi
Ghino Ghinassi
Il linguaggio della lirica duecentesca, e non solo della lirica, fu profondamente segnato dalla koinè creata dalla prima scuola poetica italiana, la cosiddetta scuola siciliana. [...] , cioè fora in Rime LXXXIII 28 (e in Rime dubbie XXVII 3). Un po' diversa e meno banale la situazione del participio passato in -uto da verbi in -ire, altro tratto meridionale e segnatamente siciliano: accanto al notissimo feruto (CXVI 46), si rileva ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] e non il contrario (un mucchio di ruine; la morte di un suo cugino; l’orme de’ suoi piedi; piena di dolore); il participio segue l’ausiliare (è consumato; è perduto; ho lasciato; sono condannato; ho veduto). Solo l’aggettivo di relazione e il ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...