Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] solo per indicare la flessione dei verbi irregolari. Così l’inglese, il cui paradigma comprende tre forme: infinito senza la particella to, passato semplice, participio passato; ad es., il paradigma del verbo to see «vedere» è see, saw, seen. Anche ...
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L’espressione foreigner talk (dall’ingl. foreign «straniero» e talk «parlata»), introdotta come termine tecnico da Ferguson (1971), indica il modo semplificato con cui si parla a interlocutori stranieri [...] terra «deve aver piovuto molto, perché le strade sono ancora piene di pozzanghere»
(e) niente e no sono generalizzati come particelle negative:
(6) qui no fumare «in questo scompartimento non si può fumare»
(7) niente visto uomo che tu dici «non ...
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Il termine quantificatori indica una serie di espressioni che forniscono informazioni quantitative sui referenti del nome a cui si collegano e, di conseguenza, sulla frase all’interno della quale quel [...] di, gran parte di, un po’ di.
I pronomi indefiniti che esprimono quantità parziali, a differenza di tutto, prendono la particella partitiva ne: li ho trovati tutti ma ne ho trovati alcuni; ne sono arrivati troppi (➔ inaccusativi, verbi). Lo stesso ...
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Silverio Novelli
Neologismi scienze naturali e matematiche
5-formilcitosina
loc. s.le f. In chimica organica, sostanza che entra in composizione degli acidi nucleici, in grado probabilmente di modificare [...] debole con la materia normale formerebbero la materia oscura presente tra gli spazi interstellari.
• Proprio per questo le particelle Wimp sono difficili da rivelare. Ora un gruppo di ricerca […] ha elaborato un’ipotesi secondo la quale sarebbero ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] di un punto fra due posizioni.
In termodinamica la lettera S è il simbolo usato per indicare l’entropia.
In fisica delle particelle elementari, la lettera s indica uno dei sapori (o flavours) dei quark detto stranezza (o strangeness) e anche il quark ...
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UNIVERSALI LINGUISTICI
Raffaele Simone
Il termine universali linguistici indica l'insieme di proprietà che risultano comuni a tutte le lingue del mondo o perlomeno a un alto numero di esse. Alcuni u. [...] delle lingue implicate) tendono a conservare parole interrogative (come "chi?", "quando?", ecc.), pronomi per tutte le persone, una particella operante come pronome relativo, forme per marcare il tempo o il modo verbale, ecc. Proprietà come queste (e ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] infinito, dal valore iterativo (ad es., torno partire «parto di nuovo»; ➔ iterazione, espressione della);
(e) la particella neh, notissimo indicatore di domande orientate (con risposta positiva attesa; neh [= «vero»] che ti sei divertito?) e domande ...
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Con la locuzione correzione di bozze si indicano complessivamente i diversi tipi di intervento eseguiti sulle prove (o bozze) di stampa per preparare un testo in vista della sua pubblicazione. Si tratta [...] della corrispondente parola italiana.
Negli usi pronominali si rileva la piena adesione allo standard tradizionale (con il frequente uso della particella vi in luogo di ci, il ricorso a egli ed essi e alle forme declinabili il quale, la quale, usate ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] marcato morfologicamente: dal caso nominativo nelle lingue flessive (per es., lat. Petrus Iuliam exspectat / Iulia Petrum exspectat) o da particelle contigue al ➔ sintagma nominale in lingue isolanti e agglutinanti; per es., svolge questa funzione la ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] postverbale: torinese [i ˈvardu nɛŋ] «non guardo», lombardo [el ˈmaŋʤa ˈmia (ˈmiŋga)] «non mangia»), mentre in veneto la particella negativa sta in posizione preverbale ([mi nɔ ˈmaɲo] «io non mangio».
Situato fra la linea La Spezia-Rimini e la linea ...
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particella
particèlla s. f. [lat. *particĕlla, dim. di particŭla che a sua volta è dim. di pars partis «parte»]. – 1. Piccola parte, frazione assai minuta, quantità minima di qualche cosa: ridurre un solido in p. quasi impalpabili; meno com.,...
particellare
agg. [der. di particella]. – 1. Che si riferisce a particelle o è costituito da particelle: sistema p.; lo schema p. di un sistema materiale; la struttura p. (cioè discontinua) della materia. 2. Relativo alle particelle del terreno:...